Coronavirus, oltre 150 mila contagi nel mondo. Libia e Romania dichiarano stato d’emergenza. Trump posta frecce tricolore: «Usa loves Italy»

La minaccia dell’epidemia in Cina è ormai ai minimi dallo scorso gennaio, così come in Corea del Sud. I nuovi contagi colpiscono ora tutto il continente americano (e non solo)

Oltre 150 mila casi nel mondo, 5.600 morti

Il Coronavirus nel mondo ha contagiato oltre 150 mila persone. Il bilancio dei morti, a livello globale, è sopra i 5.600 casi. Sono i numeri rilevati dalla Jonhs Hopkins University nel suo monitoraggio sull’andamento della pandemia. Le persone guarite sono, invece, 72 mila.


Serraj dichiara stato di emergenza

Il presidente del Consiglio presidenziale libico Fayez al-Sarraj ha dichiarato lo stato di emergenza in Libia e ha annunciato la chiusura dei porti e degli aeroporti del Paese a partire da lunedì per l’emergenza coronavirus.


Romania in stato di emergenza da lunedì

Il presidente romeno Klaus Iohannis ha proclamato lo stato di emergenza nel Paese a partire da lunedì per contenere la diffusione del virus. I positivi nel Paese hanno raggiunto quota 109. Iohannis ha rivolto un appello alla
nazione affinché i cittadini si comportino in maniera responsabile in questa situazione di emergenza: «Abbiamo bisogno di voi, che rispettiate le direttive delle autorità relative alle norme di igiene e che evitiate quanto più possibile contatti che non sono strettamente necessari».

Trump condivide un video con le frecce tricolori

«Gli Stati Uniti amano l’Italia»: lo ha twittato il capo della Casa Bianca Donald Trump postando un video sull’esibizione delle frecce tricolori.

Oltre 2100 contagiati negli Usa

«Negli Stati Uniti non abbiamo raggiunto il picco dei casi. Ne vedremo molti altri», sono le parole del direttore dell’istituto americano per le malattie infettive Anthony Fauci, membro della task force anti-coronavirus della Casa Bianca. Attualmente i casi positivi accertati negli Usa sono oltre 2.500 casi in 49 stati Usa oltre alla capitale Washington. Le vittime sono 50.

Trump si sottopone al test

«Ho fatto il test per il coronavirus». Una breve dichiarazione del presidente Donald Trump che però dimostra come l’amministrazione degli Stati Uniti stia valutando più seriamente il rischio di una diffusione dell’epidemia. Trump ha detto di non aver ricevuto ancora l’esito del tampone diagnostico. Intanto, una donna di 82 anni è la prima persona morta per coronavirus a New York. Lo ha dichiarato il governatore Andrew Cuomo. La vittima soffriva da tempo di patologie respiratorie. Nello Stato di New York i casi confermati sono 421, di cui 154 nella Grande Mela.

La Spagna vieta gli spostamenti come l’Italia

La Spagna ha proibito tutti gli spostamenti che non siano dettati da cause di forza maggiore, è consentito solo andare al lavoro e comprare beni alimentari. Lo riporta El Pais, precisando che lo ha deciso il Consiglio dei ministri in una riunione straordinaria convocata per decretare lo stato di allarme annunciato dal premier Pedro Sanchez e che sarà in vigore per almeno due settimane. Salgono a 5.100 i casi di contagi per coronavirus in Spagna, le persone decedute, invece, sono 132. A riferirlo è El Pais che cita il ministero della Sanità. Cinque voli della compagnia aerea britannica Jet2, partiti dal Regno Unito e diretti in Spagna, sono stati fatti tornare indietro. Lo riferisce la Cnn. La compagnia aerea ha deciso di conseguenza di annullare tutti i voli diretti in Spagna.

A Londra nasce un bimbo contagiato

In Gran Bretagna è nato un bimbo contagiato dal coronavirus. La mamma era stata ricoverata in ospedale pochi giorni prima del parto per una polmonite ed era risultata contagiata. Lo riporta il Guardian. Raddoppia il numero dei morti nel Regno Unito a causa del coronavirus: il totale delle vittime passa da 11 a 21. Lo scrive la Bbc, riportando dati presi dal servizio sanitario nazionale.

Il bilancio del mondo

Sono 145.377 i casi di coronavirus nel mondo e 5.429 le persone morte, i guariti invece sono 71.717 secondo l’aggiornamento della Johns Hopkins University. I Paesi colpiti sono 129, con la Cina al primo posto (81.000 casi), seguita dall’Italia (oltre 17.600 casi) e dall’Iran (11.364 casi).

Giappone

Il premier giapponese Shinzo Abe ha negato l’esigenza di decretare lo stato di emergenza per la diffusione del coronavirus, considerando che «non è stata registrata un’esplosione di contagi come in altri Paesi». Abe ha comunque garantito che il governo manterrà alta la vigilanza e ha esortato i cittadini a evitare aree affollate per contenere l’ulteriore esposizione del virus.

Primo morto in Scozia

La Scozia registra la prima vittima per coronavirus, l’undicesima nel Regno Unito. Secondo l’Indipendent, si tratta di un’anziana con altre patologie. I contagi in Scozia sono saliti a 85, mentre nel Regno Unito sono al momento 798, con un incremento nelle ultime 24 ore di 208 casi.

Cina

I nuovi contagi di coronavirus in Cina sono stati solo 11 e 13 le vittime registrate nell’ultimo giorno, tutte nella provincia dell’Hubei. Sono stati poi rilevati 17 nuovi casi sospetti, secondo quanto riporta l’ultimo bollettino della Commissione sanitaria nazionale. Dagli ospedali sono state dimesse 1430 persone, con un calo di 410 pazienti che si trovavano in condizioni critiche, per un totale di 3610. Le infezioni complessive in Cina sono state finora 80824, di cui 12094 sono ancora sotto trattamento medico, 65541 sono stati i pazienti guariti e 3189 i morti. La percentuale di guarigione è salita all’81%.

Corea del Sud

Sono stati 107 i nuovi casi in Corea del Sud, ancora una volta ai minimi da oltre due settimane. Secondo il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), il totale dei contagi sale a 8.086. Il dato di ieri 13 marzo, che segue i 110 casi di giovedì, sottolinea i segnali positivi dall’adozione delle misure di contenimento dell’infezione, anche se a Seul permangono alcune criticità. I decessi si sono portati a quota 72, cinque in più rispetto all’ultimo bollettino.

Argentina

A Buenos Aires e provincia sono stati individuati tre nuovi casi di coronavirus, portando il totale di contagi in Argentina a 34. Secondo l’agenzia Telam, degli ultimi tre casi, due sono stati in viaggio in zone a rischio, una persona di 39 anni e un’altra di 64, il terzo, un 21enne, è stato a contatto con persone già contagiate ed è da poco rientrato da un viaggio negli Stati Uniti.

Uruguay

L’Uruguay ha dichiarato un’emergenza sanitaria e una «chiusura parziale delle frontiere» per un periodo indefinito dopo la conferma dei primi quattro casi di contagio da coronavirus. Il presidente uruguaiano Luis Lacalle Pou ha annunciato una «quarantena obbligatoria» per chiunque arrivi da nove Paesi a rischio, «il divieto di sbarco per le navi da crociera» e «la sospensione di tutte le esibizioni pubbliche».

Oms: «Impossibile prevedere il picco della pandemia»

«Impossibile», così l’Oms ha definito la possibilità di prevedere quando arriverà il picco della pandemia generata dal coronavirus: «Dobbiamo preparaci per ogni scenario possibile – ha sottolineato Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico del programma per le emergenze dell’Oms, rispondendo a una domanda – e la traiettoria dei contagi dipenderà dalle azioni che intraprenderanno i Paesi. In Asia hanno avuto un approccio aggressivo e hanno svoltato».

Il videomessaggio del Parlamento Ue David Sassoli: «Tutti i Paesi saranno aiutati in campo sanitario»

Louvre: museo chiuso fino a nuovo ordine

Il museo del Louvre ha chiuso alle 18.00 di oggi, venerdì 13 marzo. E rimarrà chiuso fino a nuovo ordine. Lo rende noto il museo stesso con un comunicato ufficiale. Rinviata anche la mostra Da Donatello a Michelangelo – Sculture italiane del Rinascimento prevista per il 6 maggio con la collaborazione del Castello Sforzesco di Milano.

Bolsonaro positivo al primo tampone, poi la smentita del secondo

Prima l’annuncio la conferma del figlio, poi la smentita del padre. Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro è negativo al coronavirus. Nella giornata di oggi aveva fatto un primo tampone, ed era risultato positivo, come confermato dal figlio Eduardo a Fox News. La notizia del primo tampone aveva generato parecchia preoccupazione nei media: solo pochi giorni fa Bolsonaro ha incontro Donald Trump. Al momento il presidente degli Stati Uniti non ha ancora fatto un tampone per verificare il suo stato di salute.

Stop alla Ligue francese e Bundesliga tedesca

Dopo la Serie A in Italia, anche la Bundesliga in Germania ha deciso di fermarsi per l’emergenza coronavirus. Il massimo campionato tedesco e la serie B interromperanno le attività però dal prossimo martedì, fino al 2 aprile. Si giocherà comunque la giornata di campionato prevista nel weekend, ma a porte chiuse. Sospesi fino a nuovo ordine la Ligue 1 e 2 in Francia. Una decisione presa dai presidenti delle società, dopo il discorso alla nazione di ieri sera del presidente Emmanuel Macron, che ha anche disposto la chiusura delle scuole per due settimane. Verso lo stop anche la Premier League inglese, almeno fino al 4 aprile. La decisione è stata presa questa mattina in una riunione di emergenza, dopo che diversi club, come Arsenal, Chelsea ed Everton, si erano già messi in quarantena dopo diversi casi di giocatori e tecnici risultati positivi. Tra gli ultimi, il tecnico dell’Arsenal Mikel Arteta e il centrocampista del Chelsea Callum Hudson-Odoi. Anche le tre serie minori del calcio professionistico inglese hanno deciso di fermarsi, con una decisione presa all’unanimità.

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