Coronavirus, i numeri in chiaro. Il fisico Sestili: «Dati ottimi, all’aumento dei tamponi non corrisponde una crescita dei casi positivi» – La videointervista

Il divulgatore scientifico ha analizzato per Open gli ultimi dati dell’epidemia. Se ieri si erano registrati +4.782 nuovi casi positivi, il 2 aprile il numero è leggermente diminuito: +4.668

I dati diffusi dalla Protezione civile il 2 aprile dicono che in Italia, attualmente, sono stati riscontrati 115.242 casi di positività al Coronavirus: 18.278 guariti, 83.049 ancora infetti e 13.915 morti. Se nella giornata di ieri, 1 aprile, si erano registrati oltre 4.782 nuovi casi di positività, oggi il numero è sceso a 4.668. «I dati continuano a migliorare giorno dopo giorno. Oggi diminuiscono i pazienti ricoverati, solo 137 nelle ultime 24 ore: una settimana fa erano oltre 1.600 in un solo giorno».


Giorgio Sestili, fisico e divulgatore scientifico, aggiunge: «Il dato più positivo di oggi è che sono stati fatti 39.809 tamponi, il numero più alto dall’inizio dell’epidemia: nonostante ciò, il numero dei casi positivi è diminuito rispetto a ieri». Sestili ha fondato la pagina Facebook Coronavirus – Dati e Analisi Scientifiche, dove condivide, appunto, dati e analisi scienziati e ricercatori sulla diffusione del Coronavirus.


«In Lombardia – spiega Sestili –, sta sensibilmente diminuendo il numero dei deceduti e il numero dei casi positivi rilevati. Aumenta anche il dato relativo ai pazienti guariti e questo ci dà un segnale molto buono per il sistema sanitario della regione, estremamente provato dal numero di ricoveri delle settimane precedenti».

Passando al Sud Italia, Sestili evidenzia che la Sicilia, una regione che la scorsa settimana destava preoccupazione in chi analizza i dati, «da diversi giorni sta registrando una diminuzione dei casi. Al Sud – conclude – è la Campania, adesso, la regione del Sud da monitorare con attenzione: negli ultimi giorni sono aumentati i casi positivi. Nell’ultima settimana è passata da circa 75 nuovi positivi a di 200. Questo incremento, purtroppo, non è consequenziale a un aumento di tamponi».

Il parere degli esperti:

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