Coronavirus, Fontana: «Il trend in Lombardia resta in linea, speriamo inizi presto a scendere. A Pasqua controlli severi»

In corso la sperimentazione al San Matteo di Pavia di un test sierologico, aggiunge ancora Fontana

«Siamo in pianura. E speriamo che nei prossimi giorni la linea dei contagi possa cominciare la sua discesa». Parole di timida positività sulla lotta all’epidemia di Coronavirus vengono oggi dal governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana. «Anche oggi il trend è rimasto nella stessa positiva linea nel senso che continua a essere in pianura, non ha impennate, speriamo inizi a discendere. Sono passati 4-5 giorni di costante pianura, nei prossimi giorni dovrebbero iniziare le discese», spiega in conferenza stampa.


«Bisogna essere particolarmente rigorosi» nei controlli sul rispetto delle ordinanze antiCovid durante le feste di Pasqua, aggiunge Fontana, ricordando che la Regione ha stanziato circa 500 mila euro per potenziare il lavoro delle polizie locali. «Il controllo avverrà» dappertutto e «in particolare nelle vie dove passano grandi flussi, come le autostrade. La nostra gente è abituata a girare, ma per la Pasqua 2020 non si potrà fare. Bisogna essere severi».


Fontana aggiunge anche che da domani sarà possibile trovare sul sito web della Regione Lombardia «i numeri assolutamente esatti» di tutto il materiale ricevuto dalla Protezione Civile. «I numeri inizialmente indicati dalla Protezione Civile sono in fase di riduzione. Per evitare ulteriori polemiche li pubblicheremo così avrete la possibilità di valutare con precisione se quello che vi avevamo detto era vero o meno», dice Fontana.

La sperimentazione del test sierologico

«Stiamo sperimentando al San Matteo di Pavia un test sierologico, siamo in una fase di quasi conclusione della sperimentazione, che terminerà crediamo nei prossimi giorni», dice ancora Fontana. «Quando sarà concluso e sarà, come speriamo, positivo, avremo un elemento molto importante per individuare chi ha sviluppato gli anticorpi e può essere immune».

I kit rapidi di cui si parla da tempo, dice il governatore, non sono affidabili e la stessa Cina li ha ritirati dal commercio. Bisogna «disporre gli esami quando si è sicuri che servono o si rischia di fare un danno: la cautela in questi casi non è mai sufficiente». Con test non certi, «si rischia di dichiarare guarito qualcuno che è ancora positivo o di tenere in quarantena chi non ha più il Coronavirus».

La polemica sui tamponi

Sui tamponi la Regione Lombardia «ha del tutto abdicato all’uso di questo strumento come mezzo per il contenimento della diffusione del virus, a differenza di quanto continua ad essere fatto in altre regioni, con ciò
distanziandosi dalle direttive ministeriali». È quanto sottolineano i sindaci di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano e Varese nel messaggio in cui replicano alla lettera scritta ieri dal presidente della Lombardia, Attilio Fontana.

«L’auto-isolamento prescritto a ogni assistito con sintomatologia similinfluenzale non consente infatti, quand’anche attuato, di individuare precocemente e di testare anche i familiari e i contatti più stretti. E questo a nostro avviso è un problema. Chiediamo pertanto perché non si sia provveduto ad acquistare più macchinari, come altre regioni hanno fatto, e maggiori quantitativi di reagente, e perché non si sia coinvolto un maggior numero di laboratori, così da poter effettuare un numero adeguato di tamponi».

Riferendosi alle residenze per anziani, i sindaci hanno detto a Fontana come lui sia arrivato «persino a indicarci come responsabili di ciò che avviene» nelle le Rsa, «quando sai benissimo che queste ultime, private o comunali, operano perché autorizzate, accreditate, convenzionate e remunerate da Regione Lombardia, che risulta quindi essere senz’ombra di dubbio la responsabile della sicurezza sanitaria degli operatori e degli ospiti delle stesse residenze».

«I nostri amici sindaci proseguono a porre domande e chiedere precisazioni sui social, ringraziandomi per altro, della lettera ufficiale che ieri ho inviato ai loro indirizzi e anche a quello Anci Lombardia, ovvero a tutti i primi cittadini della Regione», replica il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. «Volevo chiedere a mia volta – prosegue Fontana – se la nostra interlocuzione debba proseguire sui social o tornare sui tavoli istituzionali aperti e attivi sin dal 23 febbraio scorso».

«Il mio suggerimento – conclude il governatore – è smettere di creare polemiche pubbliche e tornare a lavorare a testa bassa tutti insieme e senza distinzioni di partito ai tavoli di lavoro che abbiamo istituito».

In copertina ANSA/Marco Ottico | Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in conferenza stampa aggiorna sull’attuale situazione di contagio del coronavirus, Milano, 2 Aprile 2020.

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