Coronavirus, Piazza Affari apre in forte rialzo, sprint dei listini europei in attesa dell’Eurogruppo: il rallentamento dell’epidemia fa bene alle borse

I mercati restano volatili, vista anche l’andatura a tratti imprevedibile della pandemia. Le borse europee sono spinte dalla fiducia nell’Eurogruppo di domani. Bene anche Giappone e Usa

L’ottimismo dell’Istituto Superiore di Sanità italiano, che con tutte le cautele del caso ha aperto alla possibilità che l’epidemia di Coronavirus stia finalmente rallentando nel nostro Paese, sembra aver contagiato la borsa italiana. Piazza Affari ha aperto in forte rialzo: i primi minuti di scambio hanno visto il Ftse mib guadagnare il 3,5%. Apre a punti 200 base lo spread tra i titoli di Stato italiano (Btp) e quelli tedeschi (Bund) con un rendimento dell’1,60%, leggermente superiore a venerdì scorso, quando era dell’1,58%.


Le borse europee

Lo stesso trend in positivo si è visto per le principali borse europee. Il Dax a Francoforte ha messo a segno un +4,55% mentre a Parigi il Cac40 è cresciuto del +3,36%). Più contenuta la crescita a Londra, il Ftse 100 è aumentato del +2,55%. Il ricovero in ospedale del premier Boris Johnson, ancora affetto da Coronavirus, potrebbe anche aver inciso sul lieve calo del valore della sterlina.


Ad ogni modo, il rallentamento della pandemia in Spagna, Francia e in Italia apre alla possibilità di una parziale riapertura – il passaggio alla fase due – e quindi a una leggera ripresa dell’attività produttiva. Bisognerà aspetterà la riunione di domani, martedì, dei ministri delle finanze dell’eurozona per capire se all’ottimismo del rallentamento della pandemia si aggiungerà anche quello relativo a un “Piano Marshall” europeo, anche se le parziali aperture da parte della Germania e dell’Olanda fanno ben sperare.

Bene anche Giappone e Usa

Segnali di ripresa anche da Wall Street, dove S&P futures è aumentato del 3,6%, e dai mercati asiatici. Il Topix in Giappone e Kospi in Sud Corea sono cresciuti del 3,9%, mentre in Australia S&P&ASX 200 ha registrato un guadagno del 4,3%. A diffondere ottimismo negli Stati Uniti – dove pesa l’aumento nella disoccupazione al 4% e l’alto numero di richieste di sussidi, balzato a oltre 6 milioni – è stato il vicepresidente Mike Pence che ha parlato di un «barlume di speranza» all’orizzonte. Più cauto il governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, secondo cui è ancora troppo presto per valutare se è stato raggiunto il picco a New York.

Il parere degli esperti:

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