In Regione Lombardia non piace il presepe di De Luca: il giallo del regalo di Natale rimbalzato. Alla fine lo prende Bergamo

di Giulia Marchina

Il rifiuto sarebbe arrivato dall’assessora al turismo del capoluogo lombardo che però ora smentisce

La storia che nelle ultime ore si sta compiendo tra Milano e la città di Napoli potrebbe essere ribattezzata: Il Presepe della discordia. Sembra infatti che la rappresentazione del Natale che Vincenzo De Luca desiderava donare al suo omologo lombardo Attilio Fontana non sia stato accettato. A rifiutare l’omaggio non sarebbe stato il governatore della Lombardia, ma l’assessora da lui nominata al Turismo e anche al Marketing e alla Moda: l’ex sciatrice Lara Magoni, esponente di Fratelli d’Italia. Nessuna nota ufficiale, ma un passaparola di telefonate tra una segreteria e l’altra che ha portato al gran rifiuto. L’iniziativa è nata come atto di solidarietà da parte della Campania nei confronti delle zone più martoriate dall’epidemia da Coronavirus.


La vicenda

Su iniziativa di De Luca, l’assessorato al Turismo guidato da Felice Casucci ha deciso di offrire per questo Natale «diviso» e «ristretto» causa Covid un dono di valore a tutte le altre regioni dello stivale. Da qui l’operazione Viaggio in Italia del Presepe napoletano. Un’operazione che doveva sancire l’unità e, ove non ci fosse stata, la pace tra governatori, di qualsiasi colore politico essi fossero», come riportato da La Repubblica. Detto, fatto: due giorni fa sono partiti i primi 9 presepi artigianali «alla maniera del Settecento», ma solo 8 sono stati bene accolti: Milano ha declinato l’invito a esporre il manufatto.


Il «sì» di Bergamo

E se Milano dice no, Bergamo invece dice sì. Il sindaco Giorgio Gori ha infatti accettato il regalo del presidente campano, dirottato dal capoluogo lombardo dopo il rifiuto, e per ringraziarlo gli ha scritto una lettera: «Il gesto, molto significativo, offre la possibilità di apprezzare la bellezza di un’opera artigianale ricca di storia che valorizza il patrimonio culturale napoletano e le antiche tradizioni. Un gesto che unisce i territori ed esprime un messaggio di speranza in un momento di grande difficoltà collettiva».

Per la Campania, l’obiettivo doveva essere dei più nobili. «Un messaggio di speranza – ha scritto la giunta nella delibera – ma anche un gesto concreto che inaugura un paradigma di dialogo istituzionale fondato sulla straordinaria bellezza del nostro patrimonio artistico e artigianale come fonte di attrattiva turistica”. E l’assessore Casucci: «Il Viaggio in Italia del Presepio Napoletano inaugura un nuovo Grand Tour delle cose, ancor prima della mobilità delle persone. I manufatti resi disponibili in favore di Regioni e Province autonome saranno a carattere permanente, in modo che potranno essere esposti anche per periodi più lunghi rispetto alle sole festività natalizie, considerando la previsione di flussi turistici di prossimità».

La smentita di Milano

«Nessun rifiuto di Milano al presepe offerto dalla Campania. Sono stata io a chiedere di mandarlo a Bergamo, perché prima di essere assessore in Lombardia, sono bergamasca, cristiana, orfana, vedova e senza figli. E passerò il Natale da sola. Bergamo è la mia città e ha sofferto molto per il Coronavirus. Per me il presepe è un simbolo importante e non avrei mai rifiutato un dono così prezioso”. Dopo la notizia, Milano smentisce categoricamente di avere declinato l’offerta di Napoli. L’assessora Magoni, contatta da Fanpage, si è infatti detta rattristata dalla polemica e rivendica fortemente «la scelta di inviare il presepe a Bergamo, città che più di altre è assurta a simbolo della lotta al Covid-19, per le tante vittime che l’hanno colpita.

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