Questo manifesto su Telethon e la sperimentazione animale è fuorviante

Le foto usate riguardano casi di negligenza negli Stati Uniti e non la ricerca finanziata da Telethon

Circolano alcune condivisioni Facebook riguardanti un manifesto contro la sperimentazione animale, ovvero una fase della ricerca scientifica sulle cure mediche. In particolare si invitano gli utenti a non finanziare le raccolte fondi della fondazione Telethon, l’associazione che sostiene da decenni la ricerca contro le malattie genetiche rare. Non è la prima volta che viene presa di mira da gruppi animalisti. Pensiamo a quando alcuni di questi deturparono la sede dell’associazione tre anni fa. Altre volte presero di mira gli stessi ricercatori e sostenitori, attraverso attacchi online e minacce fisiche.

Per chi ha fretta:

  • Un gruppo di animalisti fa circolare un manifesto su Facebook dove invita a non aiutare Telethon a finanziare la ricerca, associandola a immagini di animali che sembrano subire torture come cavie.
  • Le immagini in oggetto riguardano casi di negligenza avvenuti in passato negli Stati Uniti a cui seguirono delle indagini da parte degli enti competenti.
  • Chi diffonde il manifesto in oggetto non spiega in che modo Telethon dovrebbe essere associata agli episodi legati a quelle immagini.
  • Nell’Unione europea come negli Stati Uniti la sperimentazione animale è normata a tutela degli stessi animali.

Analisi

La condivisione in oggetto è un manifesto che invita le persone a non partecipare alla raccolta fondi della fondazione Telethon per la ricerca contro le malattie rare, attraverso l’acquisto di gadget e dolciumi, come nel caso dei cuori di cioccolato che si vedono nell’immagine. È la cosiddetta campagna dei regali solidali. Per rafforzare il messaggio l’autore del manifesto associa ai biscotti di Telethon le foto di un macaco e di un gatto sottoposti a degli interventi associati a studi di laboratorio. Prima di analizzarne il contesto, chiariamo alcuni concetti importanti.

Dal momento che il primo passo nella ricerca scientifica per farmaci e terapie è la sperimentazione pre-clinica, parliamo quindi di sperimentazione animale e prima ancora in vitro. Come spiegavamo in un precedente articolo è impossibile trovare cure efficaci e sicure senza passare prima per la sperimentazione pre-clinica. Chiaramente gli studi in vitro o in silico (modelli computerizzati) non bastano. Solo dopo questa tappa, se tutto va bene, si arriva alle tre fasi della sperimentazione clinica. Per approfondire i limiti etici che i ricercatori devono comunque rispettare quando trattano gli animali (per esempio la vivisezione è vietata in Europa, ai sensi della Direttiva europea 2010/63; D.LGS 2014/26), consigliamo di leggere la nostra inchiesta sul progetto Light-Up

Telethon e sperimentazione animale

La prima immagine riguarda uno dei diciassette macachi provenienti dalle Filippine usati come cavie dall’Istituto per la ricerca comportamentale di Silver Spring, nel Maryland. I fatti riguardano il 1981. È l’associazione animalista americana PETA ad aver diffuso la foto. Per chi volesse approfondire il dibattito che sorse in merito suggeriamo la lettura dell’articolo di Peter Carlson per il Washington Post, del 1991. Le accuse però riguardavano una cattiva gestione degli animali in un singolo istituto, che subì il ritiro dei fonti da parte del National Institutes of Health (NIH). Inoltre, il responsabile ebbe una condanna. Al di là di questo, dovrebbe essere ovvio a questo punto che Telethon non c’entra.

Anche il gatto della seconda immagine riguarda una campagna della associazione PETA, che ha diffuso la foto presso l’Università del Wisconsin. La ricerca aveva l’obiettivo di migliorare i dispositivi per non udenti. Sulla vicenda trovate un approfondimento di Tom Kercher per PolitiFact. «Nella procedura -spiega Kercher avvalendosi della consultazione di esperti -, i gatti vengono “anestetizzati profondamente” per l’intervento chirurgico». Una successiva indagine federale aveva concluso che «i sette gatti utilizzati negli esperimenti in quel momento erano in “condizioni cliniche eccellenti”». Anche in questo caso siamo di fronte a una associazione fuori contesto, perché Telethon chiaramente non c’entra niente.

Per approfondire le condizioni di tutela in cui si trovano macachi e altri animali coinvolti nella ricerca segnaliamo la nostra intervista al neuroscienziato Marco Tamietto. Qui invece trovate un approfondimento sulle principali bufale riguardanti la sperimentazione animale. Come spiegavamo in un articolo pubblicato in occasione dei 30 anni di attività, Telethon è un punto di riferimento per il sostegno di ricerche d’eccellenza riguardo a cure e terapie contro malattie molto rare, che altrimenti troverebbero difficilmente dei finanziamenti. Pensiamo per esempio ai bambini affetti da malattie genetiche rare, come quella che ha colpito la piccola Indi Gregory. Certe situazioni non si possono risolvere solo con colture cellulari e simulazioni al computer.

Conclusioni

Abbiamo visto che il manifesto diffuso da una associazione animalista, dove si invitano le persone a non finanziare la ricerca sostenuta da Telethon contro le malattie rare, è stato realizzato mediante l’utilizzo di immagini fuori contesto di animali utilizzati in ricerche avvenute in passato in istituti di ricerca americani, a cui seguirono per altro delle inchieste e dei provvedimenti, perché in Europa come negli Stati Uniti esistono norme apposite a tutela degli animali utilizzati nella sperimentazione animale.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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