Coronavirus, ribellione nel carcere di Trapani: ci sarebbero agenti feriti e danni alla struttura – Il video

La richiesta di test diagnostici da effettuare all’interno della casa circondariale è sfociata in una rivolta

Sono saliti sul tetto del carcere e stanno inscenando una protesta sparando per aria il liquido di un estintore: i detenuti della casa circondariale Pietro Cerulli di Trapani chiedono di far arrivare i tamponi all’interno della struttura per verificare eventuali casi di Coronavirus.


«A quanto pare ci sono colleghi feriti», ha detto un agente penitenziario, inviando una richiesta di aiuto a tutti i colleghi in zona. Secondo l’agente, ci sarebbero «250 detenuti in rivolta». Al momento, scrive l’Ansa, polizia e carabinieri presidiano l’esterno del penitenziario e la situazione dovrebbe essere tornata sotto controllo.

Le testate locali, invece, parlano di una situazione che resta critica: intorno al carcere si sarebbero radunate decine di persone per aizzare i detenuti. Agenti in tenuta antisommossa stanno cercando di riportare la calma. Il penitenziario è sotto sorveglianza aerea per mezzo di due elicotteri della polizia.

Il parere degli esperti

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