Coronavirus, videoconferenza tra Gualtieri e le opposizioni in vista del decreto di domani

Una riunione, rigorosamente da remoto, tra i referenti economici dell’opposizione e il Mef

È prevista per il pomeriggio di oggi una videoconferenza tra il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e i rappresentanti dell’opposizione, in vista del varo del decreto con le misure economiche per combattere l’emergenza Coronavirus. Uno stanziamento di almeno 12 miliardi, dei 25 previsti dal ministro Gualtieri, che dovrebbe essere approvato domani in Consiglio dei ministri dopo l’ultima stretta imposta da palazzo Chigi che impone la chiusura di quasi tutte le attività commerciali. Priorità lavoratori e famiglie.


Alla riunione, a quanto si apprende da fonti dell’opposizione, prendono parte Alberto Bagnai per la Lega, Giovan Battista Fazzolari per FdI, Renato Brunetta per Forza Italia e Maurizio Lupi per Noi con l’Italia-Usei, componente del gruppo Misto. L’appuntamento era previsto già per le 11 di stamane, poi è stata posticipato alle 14. Gualtieri partecipa con i viceministri Antonio Misiani (Pd) e Laura Castelli (M5s).


Il presidente Giuseppe Conte ha poi convocato per domani mattina alle 11 una videoconferenza da Palazzo Chigi con le associazioni industriali e i sindacati e alla presenza dei ministri Catalfo, Gualtieri, Speranza e Patuanelli, per discutere l’attuazione delle previsioni contenute nell’ultimo dpcm riguardanti i protocolli di sicurezza nelle fabbriche a tutela della salute dei lavoratori.

La politica sospesa

Nel frattempo la politica resta sospesa: dopo aver registrato il suo secondo contagio oggi (si tratta del Questore di Montecitorio Edmondo Cirielli, di Fratelli d’Italia. Prima di lui era risultato positivo il lodigiano Claudio Pedrazzini, ex Forza italia oggi nel gruppo Misto per il movimento Cambiamo! di Giovanni Toti) la Camera dei deputati ha convocato l’aula per il prossimo 18 marzo (oggi non lavorano neppure le commissioni) e una circolare post decreto 11 marzo chiude di fatto gli accrediti per i giornalisti non iscritti all’Associazione Stampa Parlamentare. Il Senato è convocato per il 25 marzo.

Le richieste

Giorgia Meloni ha accolto con freddezza il decreto annunciato dal premier Giuseppe Conte ieri sera. Conte «è comparso in TV ad annunciare un provvedimento sensazionale con la “chiusura di tutte le attività” tranne quelle essenziali e di produzione industriale: per questo ho fatto i complimenti al Governo. Peccato che leggendo il decreto la verità è molto diversa: resta (quasi) tutto aperto», chiosa la leader di FdI. «Di fatto si tratta solo di una modesta estensione del decreto approvato due giorni fa. 

Per FdI le priorità portate a tavolo del Mef partono dal «garantire la sicurezza sul posto di lavoro di chi è costretto a lavorare con sanificazione giornaliera dei locali e adeguati protezioni e regole comportamentali, il tutto con il supporto concreto ed economico dello Stato». Passando per la «sospensione immediata degli adempimenti fiscali e versamenti contributivi, così come di mutui e cartelle esattoriali per famiglie e imprese colpite dall’emergenza, niente tasse per il periodo dell’emergenza».

D’altro canto, le fabbriche su questo sono già in rivolta «C’è forte tensione: ci sono aziende dove le condizioni minime di sicurezza sono difficilmente applicabili», dice in queste ore d’altro canto Samuele Lodi della Fiom dell’Emilia Romagna. Si registrano alcuni scioperi (come alla Bonfiglioli di Bologna o alla Gardner Denver di Parma), oppure, come accaduto nel Reggiano, proteste rientrate dopo confronti con le aziende. Non si escludono mobilitazioni «laddove le aziende si dimostrino restie a garantire le condizioni di sicurezza».

Meloni chiede anche «premialità economiche a carico dello Stato per i lavoratori costretti a lavorare e premialità per le attività che garantiscono la continuità aziendale e occupazionale, in questa fase di crisi nella quale molti potrebbero avere la tentazione di chiudere o licenziare». Alcuni degli elementi individuati da Fratelli d’Italia nella nota dovrebbero essere già sul tavolo di Gualtieri per essere inseriti nel decreto: la cassa integrazione per tutti, per esempio, ma anche ammortizzatori sociali per le Partite Iva.

La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha infatti anticipato stamane a Radio1 che il decreto dovrebbe prevedere anche misure per autonomi e partite Iva, aiuti intorno a 500-600 euro: «Stiamo elaborando un indennizzo che li possa sostenere in questo momento di emergenza». Le misure copriranno anche i liberi professionisti, con la previsione di «sostegni da parte delle Casse di previdenza a reddito e welfare».

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