Coronavirus, controlli all’ingresso, ferie e precauzioni in azienda anti-contagio: cosa prevede l’accordo tra governo e parti sociali – Il documento

Vengono così predisposte nuove regole per contenere i contagi all’interno delle aziende e tutelare la salute dei lavoratori, senza rallentare la produzione

Controlli all’ingresso dei dipendenti in fabbrica, misure d’igiene e calde raccomandazioni a favorire ferie e smart working. Il lungo, e a tratti teso, confronto che ha visto per buona parte della notte seduti intorno a un tavolo i rappresentanti di governo, industriali e lavoratori è finito con una intesa a prima vista assai poco stringente per le imprese. Che nasce dalle opposte richieste dei sindacati di avere norme chiare e stabilite dall’autorità pubblica e delle aziende che puntavano ad autoregolamentarsi. E che prova a conciliare due necessità: continuare la produzione e al tempo stesso tutelare la salute dei lavoratori che – nonostante il Decreto dell’11 marzo – continuano a lavorare ma temono di essere contagiati dal Coronavirus. Ogni azienda dovrà creare un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo. Ecco i punti più salienti del documento.


Controlli all’ingresso

Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro, potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Inoltre, per evitare i contatti nelle zone comuni, come gli ingressi, si favoriscono orari di entrata e di uscita scaglionati. Anche l’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta e con il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra le persone


Turni e smart-working

Per diminuire al massimo i contatti dovranno essere elaborati nuovi piani di turnazione. Durante il periodo d’emergenza, le imprese potranno, tenendo conto quanto previsto dai Contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl) e d’intesa con le rappresentanze sindacali aziendali, disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso al lavoro agile

Obbligo di stare a casa con la febbre superiore a 37.5°

Tutti i lavoratori che riscontrano una temperatura oltre i 37.5° o altri sintomi influenzali dovranno rimanere a casa e chiamare il proprio medico di famiglia oltre all’autorità sanitaria

Consigliate ferie e stop trasferte

Il protocollo prevede l’utilizzazione in via prioritaria degli ammortizzatori sociali o, in alternativa, i periodi di ferie arretrati e non ancora fruiti. Tutte le trasferte ed i viaggi di lavoro nazionali e internazionali verranno sospesi, così come anche gli eventi interni e di formazione. Stop anche alle riunioni in presenza

Pulizia dei locali

L’azienda dovrà assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago. Si dovrà provvedere anche alla sanificazione degli spogliatoi e garantire la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera, con appositi detergenti, dei locali mensa e delle tastiere dei distributori di bevande e snack

Precauzioni igieniche

È obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche consigliate. In particolare, per le mani l’azienda dovrà mettere a disposizione idonei mezzi detergenti. Inoltre, nei casi in cui non fosse possibile lavorare a un metro di distanza è necessario l’uso delle mascherine e di altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici)

Le procedure nel caso di un contagio

Nei casi in cui un dipendente dovesse sviluppare febbre e sintomi di infezione respiratoria come la tosse, dovrà avvertire l’ufficio del personale mentre l’azienda dovrà a sua volta avvertire immediatamente le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il Covid-19

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