Il presidente dei biologi ritira le dimissioni: una petizione di colleghi lo invita a ripensarci per il bene della categoria

Vincenzo D’Anna si dimette dall’Ordine dei biologi, poi ci ripensa. Una lettera firmata da 300 colleghi lo invita a ripensarci

Lo scorso 14 marzo il presidente dell’Ordine nazionale dei biologi (Onb) Vincenzo D’Anna, aveva rassegnato le sue dimissioni. Ne dava annuncio il sito dell’Ordine, anticipando le motivazioni dello stesso D’Anna, che avrebbero riguardato «divergenze sulla linea politica, con particolare riguardo al ruolo e alla funzione che l’ente deve svolgere in relazione agli eventi di particolare rilevanza scientifica e sociale».


Il giorno dopo però è seguita una marcia indietro di D’Anna, in quanto «la legge non prevede alcun meccanismo di sostituzione del presidente se non per assenza o impedimento – spiega D’Anna – il che fa anche dubitare della stessa ammissibilità delle dimissioni da tale carica slegate dalla contestuale rinuncia anche a quella di consigliere».


Queste spiegazioni non convincono tutti. Su AdnKronos nell’annunciare il ritiro delle sue dimissioni, D’Anna parla di «petizioni plurime», che lo avrebbero convinto al passo indietro. Sembra però che l’unica petizione rilevante sia stata prodotta per chiedergli di confermare le dimissioni, al momento conta 300 firme, con una lettera dove i biologi gli chiedono a gran voce di abbandonare l’incarico.

La petizione dei biologi a D’Anna

«Negli ultimi anni, il ruolo e la figura professionale del biologo sono stati sviliti da comportamenti, prese di posizione ed esternazioni del senatore Vincenzo D’Anna che non riteniamo consoni alla funzione da egli ricoperta di presidente del nostro ordine professionale». Qui gli autori della lettera fanno forse riferimento alle affermazioni controverse, interpretate come «anti-vacciniste», di cui si lamentò l’associazione Biologi per la scienza, contro cui D’Anna preferì sporgere denuncia, piuttosto che rispondere alle loro argomentazioni.

Il presidente dell’Onb ha fatto discutere anche in seguito, quando l’Ordine avrebbe dato un contributo economico a una associazione di omeopatia. Più recentemente D’Anna ha fatto affermazioni non supportate da prove scientifiche, riguardo a una origine autoctona del ceppo «padano» del SARS-CoV2.

Infine, ricordiamo anche un video YouTube sul «mistero delle mele cerate», dove venivano divulgate informazioni pseudo-scientifiche sull’alimentazione, condiviso su Facebook dallo stesso Presidente.

Perché D’Anna ha ritirato le dimissioni?

Dalla lettera possiamo intuire le ragioni per cui D’Anna avrebbe manifestato – salvo poi ritirarle – l’intenzione di rassegnare le dimissioni:

«Nei fatti – continuano gli autori – le attuali strategie di governance da questi adottate hanno portato, in tempi brevissimi, a contrasti, incomprensioni interne ed esterne senza, tuttavia, aprire nuove ed incoraggianti prospettive per la categoria dei Biologi Italiani. Per queste ragioni, la notizia delle sue dimissioni era stata accolta con sollievo da larga parte della comunità dei Biologi». 

Secondo alcune fonti, il presidente dell’Onb, accortosi della raccolta firme, avrebbe inoltre spedito una mail ai primi 300 firmatari, risalendo – probabilmente – ai recapiti personali, da quelli registrati nel database dell’Ordine (il grassetto è nostro).  

«Dicevo che avete inoltrato una lettera per una petizione che propone le mie dimissioni, cosa che trovo sgradevole e sbagliata», avrebbe scritto D’Anna ai colleghi, prendendo le distanze dalle posizioni No vax. «No cari colleghi – conclude il Presidente alla fine della lunga replica – io sono venuto per ribaltare il vecchio sistema fatto di intrallazzi e ruberie […] Allora non potete averle quelle dimissioni se non mi dite chi siete, cosa chiedete e quali interessi non privati tutelate».

Se questa replica fosse stata davvero inviata da D’Anna ai colleghi dell’Ordine, potrebbe confermare le preoccupazioni degli autori della lettera: 

«Il Biologo rappresenta una categoria il cui prestigio è stato già largamente svilito e la cui professionalità dovrebbe essere valorizzata ora più che mai, alla luce del contributo costante offerto dai nostri colleghi durante l’emergenza pandemica, attraverso il lavoro di ricerca e di analisi dei campioni biologici provenienti da un numero sempre crescente di contagiati». 

«In tempi realisticamente difficili di crisi economica e sociale, nel pieno di una pandemia (nuovo coronavirus), l’ex Presidente dei Biologi Italiani ha assunto atteggiamenti che invece di rassicurare e guidare la popolazione hanno avuto l’unico risultato di confonderla, ponendo l’Ordine spesso in aperto contrasto con il resto della Comunità Scientifica».

La petizione in sostanza è un invito al Presidente dell’Onb a tornare sui suoi passi, e concretizzare le sue effettive dimissioni, in seguito si accerteranno le sue reali responsabilità, e la portata delle affermazioni controverse che potrebbero aver generato attriti con altri esponenti dell’Ordine.

Al momento, ciò che sembra prioritario – secondo gli autori della lettera – è invece l’immagine dei biologi italiani.

Foto di copertina: ANSA | Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine dei biologi.

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