Coronavirus, spiagge piene in California, parchi affollati a Londra… in Usa e Regno Unito la lezione italiana arriva tardi

In entrambi i Paesi le misure restrittive sono state introdotte gradualmente e con alcuni equivoci. E una parte dei cittadini non sembra cogliere la gravità della situazione

Dopo le iniziali esitazioni, la corsa a limitare il contagio è partita anche nel Regno Unito e negli Stati Uniti, entrambi tra i dieci paesi che riportano il maggior numero di casi di Coronavirus. Mentre l’Italia è alle prese ormai da almeno un mese con l’emergenza, solo domenica sera il presidente Usa Donald Trump ha annunciato nuove misure emergenziali per aiutare i tre stati più colpiti dalla crisi – California, New York e Washington – mentre il giorno prima il premier britannico Boris Johnson aveva chiuso bar e ristoranti.


Ma non tutti i cittadini hanno capito la gravità della situazione e la necessità di adottare pratiche di distanziamento sociale. Al punto che negli Stati Uniti vari sindaci hanno dovuto introdurre misure più drastiche durante il weekend. Nel Regno Unito l’opposizione scalpita e chiede di fare altrettanto, mentre a Londra le autorità comunali hanno disposto la chiusura di una parte dei parchi.


Negli Stati Uniti chiudono i parchi. A Miami i porti turistici

Spiagge piene in California. Tanto che il sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, ha annunciato la chiusura dei servizi di sport e ricreazione nei parchi della città e ha chiuso i parcheggi sulle spiagge. «Questo non è un invito a radunarvi altrove», ha aggiunto. «La situazione è seria. Rimanete a casa e salvate le vite». Identico ragionamento e misure simili anche nella città di Malibu, dove sono stati chiusi i parchi e i sentieri di trekking.

Durante il weekend diversi stati e città hanno adottato misure simili nel tentativo di arginare la diffusione del coronavirus. Lo ha fatto lo stato dell’Oregon per esempio, che ha annunciato la chiusura dei parchi statali fino all’8 maggio, come anche la Contea di Fairfax, in Virginia. Il National Park Service intanto ha chiuso alcune località.

Nel frattempo il sindaco della contea di Miami-Dale, Carlos Gimenez, ha deciso di chiudere i porti turistici dopo un weekend di feste e festicciole sulle barche: «Sono deluso dal vedere foto e video sui social media di barche vicine e grandi gruppi di persone riunite – ha dichiarato sui social.- Siamo in uno stato di emergenza e non posso sottolineare abbastanza la necessità di responsabilità personale».

Regno Unito: «Troppi britannici ignorano il distanziamento sociale»

EPA/NEIL HALL – Primrose Hill, Londra, 21 marzo

Anche nel Regno Unito – dove i contagi sono 5.745 e i decessi per coronavirus 282 secondo i dati della John Hopkins – i parchi in diverse città, tra cui Londra, erano se non affollati comunque frequentati. Venerdì il premier Boris Johnson ha ordinato la chiusura di bar, discoteche e ristoranti e sabato ha chiesto ai cittadini più vulnerabili di auto-isolarsi per ben tre mesi.

Il Regno Unito ha introdotto misure più restrittive soltanto la scorsa settimana, dopo che la comunità scientifica ha avvisato il Governo che il sistema sanitario rischiava il collasso e circa 250 mila persone sarebbero potute morire con la strategia di “immunità di gregge” ideata dal principale consigliere scientifico del premier e appoggiata dal suo ombroso consigliere e stratega, Dominic Cummings.

Ma il trasporto pubblico e i negozi rimangono aperti, come anche la maggior parte dei parchi. Durante il weekend le località costiere sono state prese d’assalto da visitatori e turisti. Come nel parco di Snowdonia in Galles, dove durante il weekend si sono formate code lunghissime. Una situazione preoccupante, tanto che il ministro ombra della salute Jonathan Ashworth ha invocato l’introduzione di misure aggiuntive. «Troppi britannici sono confusi dalle misure di distanziamento sociale o scelgono semplicemente di ignorarle», ha scritto in una serie di messaggi su Twitter.

Alla fine è stata presa la decisione di chiudere i parchi di una parte di Londra. Hammersmith e Fulham Council a Londra chiuderanno i parchi da domenica sera mentre i Royal Parks, responsabili di Hyde, Regent’s e St James’ Parks, chiudono chioschi e caffè. Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha esortato le persone a «smettere di socializzare», dicendo che «la gente morirà» se non lo fanno.

Il National Trust nel frattempo ha chiuso parchi e giardini durante il fine settimana e ha dichiarato che i parcheggi di campagna e costieri probabilmente saranno chiusi. Fuori da Londra, le autorità dello Yorkshire Dales e nel Lake District, entrambe amate mete turistiche, hanno chiesto alla gente di stare alla larga, dichiarando che «ora non è il momento del turismo».

Foto di copertina: Twitter – Boca Raton

Il parere degli esperti:

Leggi anche: