Coronavirus, ecco la circolare del ministero della Salute: test in auto in tutta Italia, priorità ai tamponi per i sanitari – Il documento

Controlli nelle comunità chiuse come le carceri, le residenze per anziani e per chi è più a contatto con i pazienti positivi

Cambiano le direttive sulle verifiche attraverso i tamponi e i cosiddetti test del siero, considerati particolarmente efficaci da alcuni esperti. Il ministero della Salute, come anticipato dal presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, ha diffuso una nuova circolare sull’emergenza Coronavirus.


Serve «intercettare i casi sul territori», aveva detto Brusaferro. E, in effetti, la circolare del ministero della Salute, particolarmente articolata, interviene su almeno tre punti. Prima di tutto, stabilisce che bisogna dare alta priorità alle verifiche sul personale sanitario che è a diretto contatto con i contagiati; quindi, ribadisce che i tamponi devono concentrarsi sui chi ha avuto contatti con i contagiati nelle precedenti 48 ore alla verifica della malattia e che, in ogni caso, chi viene sottoposto al test deve presentare dei sintomi.


Altro elemento importante, l’apertura ai test drive-in o drive-through che dir si voglia, che sono stati già sperimentati in alcune regioni.

Qualora in aree con diffusa trasmissione di Covid-19 la capacità di laboratorio non consenta di effettuare le analisi diagnostiche previste, andrà valutata la possibilità di ampliare ulteriormente il numero di laboratorio aggiuntivi, considerando la possibilità di utilizzare laboratori mobili o drive-in clinics consistenti in strutture per il prelievo di campioni attraverso il finestrino aperto dell’automobile su cui permane il paziente.

Si amplia l’attenzione ai pazienti ricoverati nelle Residenze assistite e si dice esplicitamente che per chi risiede in «comunità chiuse» come le carceri bisogna sottoporre a test anche chi presenta solo alcuni sintomi, in modo da evitare il propagarsi del contagio.

Frenata invece sull’ormai noto test del siero, attraverso la verifica del sangue: secondo il ministero della Sanità non è una verifica attendibile e rischia di generare confusione.

Il parere degli esperti:

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