Coronavirus, i numeri in chiaro. Pregliasco: «Scende la pressione sugli ospedali. Speravamo in numeri migliori per Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna»

Dai primi dati pubblicati dalla Protezione Civile sembrava che in Lombardia ci fosse un nuovo picco di decessi: in realtà sono quasi la metà di quelli di ieri

I dati diffusi oggi dalla Protezione Civile sull’epidemia da Coronavirus in Italia hanno portato ad alcuni iniziali momenti di confusione. Il bollettino riportava un numero dei decessi nella regione Lombardia di 329 vittime: una cifra molto più alta rispetto agli 88 di ieri e completamente fuori dal trend in discesa a cui siamo stati abituati in questi giorni.


Dopo pochi minuti è arrivata però la spiegazione dai vertici di regione Lombardia: il numero effettivo delle vittime nelle ultime 24 ore legate al Covid-19 è di 47, quasi la metà degli 88 calcolati ieri. Quel dato, 329, è la somma fra i 24 decessi registrati nelle ultime 24 ore e i 282 decessi che i comuni della regione hanno contato per tutto il mese di aprile e che non sono mai entrati a fare parte dei dati ufficiali perché avvenuti in casa.


Quanto sono affidabili e come vengono raccolti i dati che abbiamo sui contagi? Un punto già affrontato in passato che approfondiamo oggi con il direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco. «È normale che le notifiche abbiano delle difficoltà in termini anche di sequenziamento temporale e quindi dobbiamo ricordaci che questi dati vanno sempre visti come fossero un trend. Se li vediamo con trend, i numeri sono in miglioramento. Le terapie intensive e gli ospedali cominciano a liberarsi».

Il parere degli esperti:

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