Lombardia, Sala guida la rivolta contro la didattica a distanza. Azzolina a Fontana: «Garantisca il diritto all’istruzione». Il governatore: «Nessun passo indietro»

Il presidente della Regione tira dritto nonostante l’appello del governo e il malumore dei sindaci, Sala in testa: «Se la ministra vuole, può impugnare i miei provvedimenti»

La Regione Lombardia non indietreggia. La didattica a distanza per le scuole superiori resta, nonostante gli appelli giunti da più parti. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha scritto una lettera al governatore lombardo Attilio Fontana per chiedere di trovare «soluzioni differenti da quelle adottate nel rispetto del diritto alla salute dei cittadini e del diritto allo studio dei nostri studenti e delle nostre studentesse».


Ferma la replica di Fontana: «Visti e considerati i dati relativi alla curva epidemiologica della Lombardia, correlati alla situazione del sistema del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento ai giovani che frequentano le scuole secondarie, ribadiamo essere necessarie decisioni stringenti. Fermo restando che se il ministro reputa eccessivi e non idonei i nostri provvedimenti può impugnarli».


La lettera di Azzolina

Azzolina aveva scritto: «Le chiedo di contribuire, con oculatezza, attenzione e capacità di confronto, in spirito di unità e responsabilità collettiva a garantire pienamente il diritto all’istruzione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi». La ministra aveva ricordato che «il Dpcm del 18 ottobre 2020 ha previsto indicazioni molto chiare per la gestione delle misure da adottare con riferimento alle istituzioni scolastiche, prevedendo in primo luogo la prosecuzione, in ogni caso, in presenza, delle attività didattiche ed educative della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione».

Sulla stessa linea della ministra anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala e gli altri sindaci lombardi. «Eravamo concentrati sul tema del coprifuoco, questa ordinanza è uscita un po’ in velocità e non l’abbiamo vista». Ospite di Rtl 102.5 Sala ha detto di essere, insieme agli altri sindaci lombardi, totalmente contrario: «Ci opporremo». Oggi era previsto un faccia a faccia – in video – con il presidente Fontana, che però non ha smosso il governatore. Per Sala e gli altri sindaci la scuola deve essere l’ultima a chiudere, poi nessuno – dice – «ha la sfera di cristallo, vedremo come andranno le cose, ma al momento no. Con buonsenso, perché un po’ di alternanza ci sta, ma non si può chiudere adesso».

Presenti all’incontro tutti i sindaci di centrodestra e centrosinistra, «perché non è una questione politica», ha detto Sala. L’obiettivo era quello di chiedere al presidente della Regione Fontana di modificare l’ordinanza alternando didattica a distanza e in presenza: «È vero che noi ci eravamo incontrati con il presidente Fontana ma di questo punto non si era discusso, siamo contrari – ha ribadito -. Siamo favorevoli all’alternanza, sarebbe una sconfitta tornare alla didattica a distanza. Il nostro obiettivo è cancellare questa misura, e poi vedremo passo per passo».

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