Su Natale e Capodanno la linea dura del Comitato tecnico scientifico. Miozzo: «Non basta essere parenti per essere immuni»

di Fabio Giuffrida

Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico mette in guardia gli italiani: a preoccupare sono soprattutto gli incontri tra non conviventi e «il fatto di essere familiari non è di per sé un passaporto di immunità»

Il Comitato tecnico scientifico dice no alle deroghe sugli spostamenti tra comuni. Un no secco senza se e ma. L’Italia non può permettersi una terza ondata violenta di Coronavirus: «Ulteriori deroghe possono rivelarsi pericolose, noi abbiamo già espresso la nostra grande preoccupazione», spiega Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato al quotidiano La Stampa. Anche perché, come è ormai noto, molti dei contagi avvengono in famiglia, tra le mura domestiche, quando quasi nessuno indossa le mascherine e mantiene il distanziamento. «Sono proprio gli incontri tra non conviventi a essere sotto osservazione. Il fatto di essere familiari non è di per sé un passaporto di immunità. Questo virus non ci consente deroghe», dice.


«Decidano governo e Parlamento»

«Quella dello spostamento tra comuni resta una decisione politica e una responsabilità del governo e, nel caso, del Parlamento», aggiunge Miozzo. Dal canto loro, gli esperti hanno espresso le loro perplessità sull’eventuale allentamento delle misure previste dall’ultimo Dpcm, così come sta emergendo in queste ore. «Comprendo le contestazioni: è evidente che chi vive a Roma avrà dei vantaggi rispetto agli abitanti di un piccolo comune sotto i 5 mila abitanti», precisa. E, infatti, nel governo è ancora caos sulle regole del Natale: Conte prende tempo dopo il pressing dei governatori che vorrebbero l’abolizione della norma mentre l’opposizione sta preparando l’offensiva in Parlamento.


La riapertura delle scuole

I toni si fanno ancora più polemici quando Miozzo parla di scuola. Cosa si è fatto in questi mesi? Poco o nulla, a sentire lui. «È dalla fine di aprile che discutiamo di trasporti scolastici, ingressi scaglionati, monitoraggio sanitario, tamponi rapidi […] Non serve una laurea in Scienze astronomiche per trovare le soluzioni più adeguate, finora è mancata più che altro la determinazione politica. Il tavolo dei prefetti è veramente l’ultima spiaggia». Sarà affidato proprio ai prefetti il compito di coordinare i tavoli a livello locale visto che finora ogni tentativo di riaprire le scuole è miseramente fallito.

Foto in copertina: EPA/ALESSANDRO DI MEO

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