Mezza Italia in lockdown dal 15 marzo fino a Pasqua. La nuova mappa: che cosa cambia su spostamenti, scuola e seconde case

Da lunedì 15 marzo 11 Regioni e province autonome saranno in zona rossa. Il resto del Paese – con l’eccezione della Sardegna che resta bianca – sarà invece in zona arancione

Con i decessi per Coronavirus ancora alti (altri 380 il 12 marzo) , il tasso di positività in aumento a livello nazionale e le terapie intensive oltre la soglia critica nella maggior parte delle Regioni italiane, il governo corre ai ripari. Lo fa prima con un’ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza che porta a 11 le Regioni che da lunedì saranno in zona rossa. Sempre ieri in mattinata il Governo Draghi ha deciso – non tramite un Dpcm, ovvero un Decreto del presidente del consiglio dei ministri, ma coinvolgendo il parlamento tramite un decreto legge – che dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile tutte le zone gialle passeranno automaticamente in arancione dal 15 marzo.


Inoltre, con il nuovo decreto, che si sostituisce al Dpcm del 2 marzo, nei giorni intorno a Pasqua, a partire dal 3 aprile fino al 5, tutta l’Italia sarà in zona rossa. Un mini lockdown festivo, insomma, come per Natale e Capodanno 2020. I presidenti delle Regioni potranno comunque introdurre la zona rossa per alcune province nei casi in cui l’incidenza settimanale superi i 250 casi ogni 100 mila abitanti e per le aree in cui la circolazione delle varianti «determina un alto rischio di diffusività».


La nuova mappa

Da lunedì 15 marzo quindi passeranno in zona rossa: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento. Restano in zona rossa Campania e Molise. Tutte le altre Regioni saranno, invece, in zona arancione, con l’eccezione della Sardegna che rimarrà in zona bianca tranne alcune aree, come La Maddalena.

La situazione in Toscana

In Toscana (arancione) sono 3 le province ad andare in zona rossa insieme altri 10 comuni. Si tratta di Arezzo, Pistoia e Prato; i comuni, invece, sono Firenzuola e Fucecchio (Firenze), Viareggio (Lucca), Scarlino (Grosseto), e nella provincia di Pisa i comuni di Santa Luce, Castellina Marittima, Montopoli, San Miniato, Castelfranco di Sotto, Santa Croce sull’Arno. Scuole chiuse, pur in zona arancione, anche a Barberino Tavarnelle, Marradi e Reggello (Firenze), Siena e Castelnuovo Berardenga.

Le regole

Spostamenti e coprifuoco

Rimane il divieto di spostamento tra le Regioni, tranne che per motivi di lavoro, salute e urgenza che andranno segnalati come in passato con le autocertificazioni. Nelle zone rosse è vietato ogni spostamento anche all’interno degli stessi territori se non per i casi sopraindicati. Rimarrà in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5.

Visite ai parenti

Nelle zone arancioni sarà possibile visitare parenti e amici all’interno dello stesso comune, ma soltanto una volta al giorno tra le 5 del mattino e le 10 di sera e soltanto due persone in più rispetto a quelle già conviventi. Nelle zone rosse le visite invece non sono consentite.

Seconde case

Resterà possibile spostarsi per raggiungere la seconda casa anche nelle zone rosse e arancioni, ma soltanto con il proprio nucleo familiare e in alcune condizioni (bisogna dimostrare di essere proprietari della casa o di averla affittata in una data precedente al 14 gennaio 2021).

Ristoranti e bar

Ristoranti e bar rimarranno chiusi sia nelle zone arancioni sia in quelle rosse. Sarà comunque permessa la consegna a domicilio e la ristorazione con asporto fino alle 22, ma rimane vietato consumare sul posto. L’asporto nei bar invece sarà consentito soltanto fino alle 18.

Negozi

In zona arancione i negozi resteranno aperti senza limitazioni mentre i centri commerciali potranno aprire soltanto dal lunedì al venerdì, restando chiusi dunque nei giorni festivi e prefestivi. Nelle zone rosse invece tutti i negozi ed esercizi commerciali dovranno chiudere con l’eccezione dei negozi di generi alimentari e di prima necessità. Resteranno aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie. Parrucchieri e barbieri saranno chiusi nelle zone rosse.

Scuole

In zona rossa le attività scolastiche verranno sospese a tutti i livelli, comprese le scuole dell’infanzia e gli asili nido. L’unica eccezione riguarda gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali che potranno svolgere l’attività in presenza. Nelle zone arancioni invece le scuole rimarranno aperte, ma limitatamente (50% fino al 75% per le superiori).

Il lockdown a Pasqua

Le regole cambieranno nei giorni di Pasqua, ovvero dal 3 al 5 aprile, quando tutta l’Italia passerà in zona rossa, tranne le zone bianche come la Sardegna.

  • Spostamenti: In quei giorni ci si potrà spostare all’interno della propria regione soltanto una volta al giorno dalle 5 del mattino alle 22 di sera per raggiungere una sola abitazione di amici o parenti. Niente gite fuori porta o picnic in spazi pubblici.
  • Turismo: Niente viaggi tra Regioni. I viaggi all’estero sono consentiti soltanto verso alcuni Paesi come previsto dal Dpcm del 2 marzo
  • Niente pranzi di Pasqua: I ristoranti non potranno fare il servizio al tavolo anche nei giorni festivi, con l’eccezione delle zone bianche. Sarà consentito comunque l’asporto e le consegne a casa.
  • Messa: Anche in zona rossa sarà consentito partecipare alla messa di Pasqua, ma soltanto nelle chiese vicino alla propria abitazione. L’uso delle mascherine resta obbligatorio.

Da sapere:

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