Il dottor Ryan Cole e gli effetti avversi dei vaccini a mRNA (solo fake news)

I guru No vax continuano a ripetere le stesse cose ignorando le smentite. Ecco un piccolo esempio

Ci segnalano una puntata di Radio Radio dove vengono riproposte le teorie sui vaccini contro il nuovo Coronavirus ritenuti pericolosi. Si avvalgono della conferenza di un certo dottor Ryan Cole dello stato dell’Idaho. Potete trovare ampie smentite ai vari argomenti cercando nella pagina apposita del progetto Open Fact checking. Per esempio, sulla tesi infondata della proteina Spike tossica, o altre sostanze tossiche contenute nei vaccini, in quanto circolando nel nostro sangue causerebbero vari danni alla salute, abbiamo scritto avvalendoci della consulenza di esperti, qui, qui, qui, qui, qui e qui. Precisiamo che linkiamo giusto gli articoli più recenti.

Per chi ha fretta:

  • Gli studi citati da Ryan Cole e Michael Palmer non sostengono affatto che i vaccini a mRNA possono causare significativi eventi avversi.
  • La proteina Spike, che viene prodotta dalle cellule a seguito del vaccino a mRNA non si è rivelata tossica alla luce di ampi studi clinici.
  • Lo stesso discorso vale per altre presunte sostanze tossiche contenuti nei vaccini, un vecchio cavallo di battaglia No vax mai dimostrato.
  • Cole, come altri, propone altri trattamenti come Ivermectina e vitamina D, nonostante abbiano a supporto molti meno dati rispetto ai vaccini a mRNA.
  • Le tesi sulla tossicità dei vaccini contraddicono la realtà: in terapia intensiva continuano a finirci soprattutto persone che non sono state vaccinate.

Analisi

Cole compie una operazione analoga a quella del collega canadese Michael Palmer, il quale aveva liberamente interpretato uno studio pre-clinico di Pfizer per sostenere che la casa farmaceutica conosceva la nocività del suo vaccino fin dal 2020. Ovviamente tale articolo non suggeriva niente di tutto questo. In questo caso parliamo addirittura di uno studio di Nature pre-Covid del 2018, sui vaccini a mRNA.

«Gli studi sull’mRNA nei mammiferi hanno portato a strani tumori – ha affermato il Medico americano – Gli studi sull’mRNA sui mammiferi hanno portato a malattie autoimmuni, non subito, sei, nove, 12 mesi dopo».

Anche in questo caso andando a leggere il paper scopriamo che non emerge niente di tutto questo. Nello studio – che ricordiamo risalire a tre anni fa – gli autori avanzavano delle preoccupazioni, che poi è stato verificato non essere dimostrate. Oltre ad anticipare forme precauzionali già adottate nelle campagne vaccinali:

«Una possibile preoccupazione potrebbe essere che alcune piattaforme di vaccini a base di mRNA inducano potenti risposte all’interferone di tipo I – scrivevano i ricercatori – che sono state associate non solo all’infiammazione ma anche potenzialmente all’autoimmunità. Pertanto, l’identificazione di individui ad aumentato rischio di reazioni autoimmuni prima della vaccinazione con mRNA può consentire l’adozione di precauzioni ragionevoli».

Tutto questo non ha niente a che fare con la sperimentazione dei vaccini anti-Covid, che hanno dimostrato ampiamente di essere sicuri ed efficaci a seguito del superamento di tutte le fasi pre-cliniche e cliniche. Quando sono emersi eventi avversi correlati a vaccini a mRNA, come quello di Pfizer, le indagini hanno concluso che i benefici superano di gran lunga i rischi, mentre le rare forme di miocardite riscontrate non sono collegate causalmente al vaccino.

Queste narrazioni al momento portano in terapia intensiva chi non si vaccina, mentre i vaccinati restano protetti. Ed è questa una realtà che per essere rifiutata, necessita il concepimento di un complotto globale, che coinvolgerebbe tutti i medici impiegati nei reparti Covid nel Mondo.

Cure proibite

Nelle sue conferenze Cole sostiene che negli Stati Uniti vogliono censurare le vere cure anti-Covid per vendere i vaccini. Cita per esempio Ivermectina e vitamina D. Ne abbiamo parlato, assieme ad altre presunte cure, qui, qui, qui, qui, qui, qui, e qui. Anche in questo caso citiamo solo una parte degli articoli da noi dedicati al vasto argomento, che finisce per essere catalizzato dai movimenti che promuovono presunte cure domiciliari contro la Covid-19.

Per qualche ragione, esistono persone – anche col camice – che da un lato non ritengono sufficienti gli ampi studi che avvalorano i vaccini, dall’altro sostengono terapie sorrette da vaghe e discutibili evidenze, che spesso non superano nemmeno la fase pre-clinica, ovvero la sperimentazione in vitro o sui topi.

Un precedente: la Covid come influenza stagionale

Se andiamo a cercare precedenti affermazioni di Cole, ci colpisce molto la sua tesi espressa nel marzo scorso, dove per altro promuove l’Ivermectina:

«I Coronavirus sono tutti stagionali e scompaiono da soli, compresi quelli che causano SARS e MERS; l’Ivermectina è efficace per prevenire e curare il COVID-19 […] I vaccini anti-COVID sono una “terapia genica”, non danno immunità né prevengono la trasmissione».

È ancora difficile stimare con certezza quanto questi vaccini potrebbero ridurre la trasmissione del virus. Quanti potrebbero fare eccezione risultando più contagiosi di altri. Resta il fatto che la loro efficacia sta nel prevenire i ricoveri in terapia intensiva. Ma chi segue queste narrazioni, continua a confondere il numero di casi coi ricoveri e le morti, tra vaccinati e non vaccinati. Se non facessero così dovrebbero ammettere di aver preso una cantonata.

Per la precisione, come spiegato da altri colleghi, i Coronavirus non sono tutti stagionali. Parliamo di stagionalità di una malattia, quanto troviamo significative differenze nel numero di infezioni in determinati periodi dell’anno. Questo succede per esempio coi Coronavirus comuni umani. Non certo coi virus della Sars e della Mers, men che meno con la Covid-19. Parliamo di evidenze che sono sotto i nostri occhi, smentibili solo concependo una complessa rete globale di cospiratori.

Conclusioni

Da tempo uomini col camice, ritenuti “eroi”, propongono cure alternative “che i poteri forti censurerebbero in favore dei vaccini”, i quali secondo loro esporrebbero a pericolosi eventi avversi nel lungo periodo. Per il momento lo scorrere del tempo ha portato i sintomi del long Covid a chi ha contratto la malattia, mentre nelle terapie intensive finiscono soprattutto i non vaccinati.

Efficacia e sicurezza dei vaccini a mRNA continua a essere supportata in ampi studi e nel corso dell’immunizzazione di milioni di persone nel mondo. Al momento chi sostiene cure alternative non è capace di presentare evidenze migliori, e tende a distorcere il senso delle ricerche altrui. Preferisce le conferenze di fronte a un uditorio di non esperti al confronto tra pari nella Comunità scientifica, mediante pubblicazioni in riviste serie e congressi scientifici.

Open.online is working with the CoronaVirusFacts/DatosCoronaVirus Alliance, a coalition of more than 100 fact-checkers who are fighting misinformation related to the COVID-19 pandemic. Learn more about the alliance here (in English).

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