Sanremo 2023, dai Ferragnez pigliatutto a Lazza, il secondo che ci meritiamo: le pagelle del Festival

E poi Mengoni che ha dominato la 73esima edizione dal primo all’ultimo minuto, il messaggio di Zelensky e i baci: cosa ci è piaciuto, e cosa no, di questa 73esima edizione

La quarta edizione del Festival di Sanremo di Amadeus si è conclusa, sul palco sono sfilati 28 artisti in gara, quattro co-conduttrici insieme a Gianni Morandi, superospiti della storia della musica italiana e gruppi internazionali. Il rumore delle polemiche di questi giorni si spegnerà e, oltre al ritorno di Paola&Chiara e alla prima volta degli Articolo 31 e dei Cugini di Campagna, a noi cosa rimarrà? Ecco cosa ci è piaciuto, e cosa no, di questa 73esima edizione.


Le performance di Grignani e Rosa Chemical: voto 9.5

Nel corso delle cinque serate, due artisti più di altri ogni volta che sono saliti sul palco ci hanno regalato uno show da ricordare: Gianluca Grignani e Rosa Chemical. Certo, per motivi diversi. Certo, in modi diversi. Nella serata finale, durante la sua Made in Italy, Rosa Chemical ha twerkato e baciato sulle labbra Fedez, sconvolgendo i piani della serata e realizzando il primo vero fuori programma di un artista in gara in questa edizione. Dal caos caotico del 25enne, che l’anno scorso ha esordito all’Ariston nella serata cover e duetti con Tananai, al caos calmo di Grignani. Problemi tecnici, discese in platea, canzoni senza fine, occhiali per terra, messaggi di pace, fiori dimenticati. Tutto è successo sul palco durante le sue esibizioni, ma lui ha sempre finito di cantare senza sembrare turbato.


I baci che hanno scaldato il Festival: voto 9

Non si può dire che ci siano state poche manifestazioni d’amore in questa edizione. Fausto Lama e California dei Coma_Cose prima hanno svelato di aver superato un periodo difficile come coppia, poi hanno annunciato l’imminente matrimonio. Lazza ha raggiunto sua madre in platea per regalarle il bouquet di fiori, Gianni Morandi ha baciato sua moglie Anna e Fedez, prima di essere baciato da Rosa Chemical nella serata finale, ha individuato e baciato sua madre tra il pubblico. Sempre nella serata cover e duetti poi, anche Elodie e BigMama ci hanno regalato un bacio a stampo. Tanti ce ne sono stati e tanti ancora ne avremmo voluti vedere. (Foto: ANSA/ETTORE FERRARI)

Ferragnez pigliatutto: voto 8.5

Lei ha aperto e chiuso questa edizione, invitata come co-conduttrice e capace di calarsi nella parte in maniera quasi impeccabile – unica vera nota stonata, il monologo un po’ debole. Lui non era in gara, eppure ha fatto parlare di sé quasi tutta la settimana del Festival. Chiara Ferragni e Fedez hanno catalizzato gran parte dell’attenzione su di loro. L’influencer e imprenditrice era stata chiamata come protagonista del Festival e ha rispettato le aspettative, il rapper invece doveva essere solo un ospite ma dal freestyle al medley con gli Articolo 31 fino al duetto inaspettato con Rosa Chemical si è preso la scena.

Il podio inaspettato: la sorpresa Lazza e Mr. Rain, voto 8.5

C’è un’altra coppia ancora che merita una menzione speciale, ed è quella che è andata a comporre il podio dietro l’inarrivabile Mengoni. Lazza ha portato all’Ariston un brano che ha presto conquistato stampa e pubblico, così come quello di Mr. Rain. Entrambi si sono contesi da subito le prime posizioni, ma inizialmente sembrava che la loro gara fosse sul terzo e quarto posto e invece in preferenze hanno superato anche Ultimo. Sorprendente, per il Festival, il loro risultato finale – assolutamente meritato.

La scalata di Tananai: voto 8

Non sappiamo se ci emozioni di più il suo quinto posto in classifica, la sua Tango o il videoclip con la storia della famiglia ucraina separata dalla guerra. Fatto sta che Tananai, che intervistammo nel 2019, è stato uno dei protagonisti di questa edizione, e ha portato la guerra in Ucraina sul palco più di quanto abbia fatto la lettera di Zelensky. Nell’ultima serata ha scalzato dalle prime cinque posizioni una regina della musica italiana come Giorgia e si è conquistato un posto tra i finalisti, quando appena un anno fa, all’esordio, non era andato oltre l’ultima posizione. In questi 12 mesi è cresciuto tanto, sia come voce sia come presenza sul palco. (Foto: ANSA/ETTORE FERRARI)

Lo show dei fuori gara Fedez e Blanco: voto 7.5

Alcuni dei momenti memorabili di questa edizione, quelli che hanno speranza di essere ricordati anche a distanza di anni, ce li hanno regalati due artisti non in gara. Senza la devastazione di rose e scenografia floreale di Blanco, della prima serata non sarebbe rimasto nulla. Poi il cantante ha chiesto scusa, si è giustificato, se ne è discusso, ma nel frattempo eravamo già incollati alla tv per la seconda serata, che è filata via senza sussulti finché Fedez non ha attaccato il governo e il Codacons in un freestyle dal palco parallelo all’Ariston. Due fuori programma che hanno acceso il Festival quando la musica stentava a prendersi la scena, nella quarta serata poi il rapper ha anche urlato: «Giorgia, legalizzala!» nel medley con gli Articolo 31 e poi l’edizione è culminata nel bacio sul palco con Rosa Chemical che ha dominato la discussione nella serata finale.

La vittoria mai in discussione di Mengoni: 6.5

Marco Mengoni meritava la vittoria? Sì. Noi meritavamo di sapere che avrebbe vinto un secondo dopo la prima classifica generale? No. Mengoni ha letteralmente dominato questa edizione, il suo primo posto non è mai stato in discussione ed è giusto così. Ma forse un minimo in più di competizione avrebbe reso più interessante questa edizione. Il voto non è alle sue esibizioni né al suo brano, condannato alla vittoria dal primo momento in cui l’artista l’ha interpretato sul palco, ma all’impossibilità, fin dalla seconda serata, di immaginarsi un finale alternativo. (Foto: ANSA/ETTORE FERRARI)

Manca il brano da Brividi: voto 4

In questa edizione abbiamo ascoltato alcune buone canzoni, e non solo tra quelle che sono finite alte nella classifica finale. Ma manca «il» brano, quello che era stato Fai rumore nel 2020, Zitti e buoni nel 2021, ma soprattutto Brividi l’anno scorso, capaci di spaccare la classifica del Festival e poi quelle musicali nelle settimane successive. Sicuramente da qui all’estate balleremo e canteremo gran parte di quelle in gara quest’anno, ma un brano potente come Brividi quest’anno non c’è stato. (Foto: ANSA/ETTORE FERRARI)

Operazione Zelensky gestita malissimo: voto 2

C’è da chiedersi di cosa abbiamo parlato per un mese prima del Festival, se poi ci siamo ridotti a sentir leggere da Amadeus, alle 2 di notte dell’ultima serata, una breve lettera senza alcuno spunto controverso. Quando Bruno Vespa ha annunciato che Volodymyr Zlensky sarebbe stato ospite, in collegamento, con l’Ariston, sulla Rai e sull’organizzazione dell’evento si è scatenata una polemica feroce che ha coinvolto personalità del mondo della politica, dello spettacolo e della cultura. L’Italia spaccata in fronti, chi per il sì e chi per il no, all’intervento del presidente ucraino. Poi il collegamento è diventato un video registrato, poi una lettera, infine un breve messaggio letto da Amadeus su un palco vuoto. La scelta di ospitare le parole di Zelensky poteva essere divisiva, doveva essere argomento di discussione. Ma la Rai in questo caso ha compiuto una non-scelta. Per difendere la sua posizione senza alimentare le polemiche, ha riservato al presidente ucraino un trattamento poco elegante, approvando solo un breve testo, per giunta relegato in fondo al palinsesto e poi scivolato ancora più giù, alle 2.13. Tanto rumore per nulla, e forse era meglio niente. (Foto: ANSA/ETTORE FERRARI)

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