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L’audio Whastapp dell’infermiera dell’Amedeo di Savoia di Torino: doveva “spaventare” un 17enne

10 Marzo 2020 - 13:02 David Puente
La donna è stata riconosciuta, è un'infermiera, ma l'audio è stato fatto apposta e contiene cose inesatte utili allo scopo

Da lunedì 9 marzo 2020 circola un audio Whatsapp dove un’infermiera dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino racconta la situazione nel contrasto al nuovo Coronavirus e ai pericoli che si corrono se si diffonde ulteriormente. Di fronte a numerosi audio falsi e anonimi, in questo caso la donna è stata riconosciuta e si è scoperto come mai è stato fatto.

A riconoscere la donna è stato il professor Giovanni Di Perri, virologo responsabile dell’Amedeo di Savoia: «Quando ho sentito l’audio, che anche mia moglie ha ricevuto sul telefonino, non ci volevo credere. La persona che parla è infatti davvero una dipendente dell’ospedale, una bravissima infermiera».

Nell’audio si parla di un virus autoctono, diverso da quello diffuso nel lodigiano, invitando in ogni modo a non uscire. Sul sito TorinoOggi.it vengono riportate le dichiarazioni e le spiegazioni del caso fornite dal virologo torinese:

Oggi – ci ha spiegato – abbiamo cercato di capire come mai abbia deciso di fare quell’audio. E abbiamo scoperto che si trattava di una conversazione strettamente privata, che avrebbe dovuto restare in una cerchia ristretta di persone. Tutto infatti sarebbe nato dalla richiesta di una conoscente della donna: una signora che ha un figlio 17enne un po’ indisciplinato che non voleva seguire le direttive per evitare il contagio. Poiché in casa sua c’è un malato, quindi una persona a rischio, avrebbe chiesto all’amica infermiera di registrare un appello accorato alla prudenza in modo da “spaventare” un po’ il giovane. Soltanto che poi l’audio è stato diffuso a tradimento diventando virale

Nell’audio si riporta anche la presunta origine autoctona del virus, ma questa non viene confermata affatto dal virologo Di Perri nella spiegazione fornita in merito all’audio. Risulta plausibile il motivo, visto che l’audio serviva per spaventare un giovane. Per quanto riguarda la situazione all’ospedale torinese e la questione legata alla scelta dei pazienti da lasciar vivere o morire risponde così:

La situazione è in evoluzione, ci sono pazienti che entrano e pazienti che escono. Noi stiamo assorbendo questa ondata facendo il nostro dovere. La disponibilità di letti è limitata ma si stanno mettendo in atto iniziative per aumentarla. Se dovremo scegliere tra un paziente e un altro? Quello che dice l’infermiera nell’audio è inesatto: è un passaggio infatti che compete alla rianimazione, quindi a una fase successiva. Non si può escludere che comunque prima o poi potremmo essere costretti a fare delle scelte. Per questo è importante intervenire subito e limitare i contagi

Lo stesso virologo, come riportato da TorinoOggi.it, spiega altri punti citati nell’audio ricordando che comunque resta il messaggio di prudenza, bisogna capire che bisogna stare a casa ed evitare i contatti mantenendo le regole igieniche più volte spiegate dalle autorità. Si dichiara ottimista, soprattutto se tutti applicano queste norme di sicurezza per evitare nuovi contagi.

Questa vicenda ricorda quella dell’audio Whatsapp complottista, diffuso da un fantomatico «italiano bloccato in Cina» che in realtà si trovava in Italia, sfuggito da una chat di amici dove stavano «scherzando», ma che doveva appunto rimanere nella cerchia ristretta degli iscritti. Uscita è diventata virale e ha creato soltanto problemi.

Il parere degli esperti:

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