Coronavirus. Il farmaco Tocilizumab funziona contro il virus? No! Facciamo chiarezza

Abbiamo trovato il farmaco? Stop alla quarantena? Vediamo di spiegare a cosa serve e perché non basta

Una buona notizia sul fronte Coronavirus arriva dall’Istituto per i Tumori Pascale di Napoli. Il farmaco Tocilizumab (Actemra o RoActemra) si è rivelato efficace in 24 ore su dei pazienti ospiti della struttura, un risultato ottimale tanto che la terapia verrà estesa anche ad altri pazienti. L’intuizione arriva anche a seguito dell’utilizzo dello stesso in Cina dove si erano ottenuti buoni risultati. Ecco quanto riportato da Reuters il 3 marzo 2020:

BEIJING/ZURICH (Reuters) – China has approved the use of Swiss drugmaker Roche’s (ROG.S) anti-inflammation drug Actemra for patients who develop severe complications from the coronavirus as it urgently hunts for new ways to combat the deadly infection that is spreading worldwide.

Conferme che troviamo pubblicate nel sito della National Health Commission della Repubblica Popolare Cinese in una nota del 7 marzo 2020: «Tocilizumab, with the common brand name Actemra, has been included in China’s latest version of diagnosis and treatment guidelines on COVID-19». Intorno a questa notizia, purtroppo, si è creata un po’ di confusione.

Che cos’è il Tocilizumab?

Il Tocilizumab, prodotto da La Roche, è un farmaco usato per il trattamento dell’artrite reumatoide, una delle tante malattie autoimmuni. La sua funzione è infatti quella di immunosopressore siccome interviene contro una risposta eccessiva del sistema immunitario.

Serve contro il virus SARS-Cov-2?

No! Serve a combattere un problema causato dal virus, ossia un eccessiva risposta del sistema immunitario. Ne aveva parlato lo scienziato Guido Silvestri, docente presso la Emory University di Atlanta e fondatore con Roberto Burioni del Patto trasversale per la scienza, in un post Facebook del 10 marzo 2020:

6B. Farmaci IMMUNO-MODULATORI sono promettenti in quanto possono ridurre la cosiddetta “tempesta delle cytokine” (cytokine storm) che è alla base delle complicanze polmonari gravi. Tra questi Tocilizumab (Actemra) che è un anticorpo contro il recettore della interleukina-6 e Anakinra (Kineret) che è un anticorpo contro il recettore della interleukina-1. Sono allo studio anche farmaci che bloccano il TNF e la tyrosine-kinase c-Abl.

Il farmaco, dunque, agisce contro una delle complicanze polmonari gravi causate dalla «tempesta delle cytokine», un’eccessiva reazione del sistema immunitario riscontrata nei pazienti affetti dal nuovo coronavirus.

Allora a che serve?

A quanto si apprende, nei pazienti nella struttura napoletana, così come in alcuni pazienti anche in Cina, si sarebbe rivelato utile nel contrastare la tempesta di citochine che potrebbe causare l’insufficienza d’organo, la stessa che ha portato alla morte alcuni pazienti con coronavirus.

Niente vitamina C?

In questo caso comprendete perché la teoria della Vitamina C proposta come contrasto al virus e alla malattia risulterebbe di fatto ulteriormente inutile. Non seguite certe catene e audio Whatsapp, così come chi vi propone questa soluzione promettendovi effetti miracolosi «a basso prezzo contro le case farmaceutiche che vogliono far soldi»

La Roche fornirà gratis il farmaco

Sul sito ufficiale dell’azienda produttrice del farmaco leggiamo il seguente comunicato:

Con l’operazione “Roche si fa in 4”, l’azienda ha deciso di rispondere innanzitutto al bisogno più urgente indotto dalla pandemia: la necessità di disporre di farmaci utili a contrastare l’aggravamento delle condizioni di salute dei pazienti positivi al virus SARS-CoV-2. Il gruppo si impegna a fornire gratuitamente per il periodo dell’emergenza, tocilizumab (RoActemra) a tutte le Regioni che ne facciano richiesta, fatte salve le scorte necessarie a consentire la continuità terapeutica ai pazienti affetti da patologie per cui il prodotto è autorizzato. Il farmaco, attualmente impiegato per il trattamento dell’artrite reumatoide, non è indicato per il trattamento della polmonite da Covid-19, ma la comunità scientifica sta dimostrando interesse al suo utilizzo dopo l’inserimento nelle linee guida cinesi.

Una risposta che dovrebbe far impallidire chi sostiene che le case farmaceutiche vogliano lucrare sull’epidemia, ormai pandemia, del nuovo coronavirus. Vi consiglio la lettura dell’intero comunicato!

Problemi? Non lo sappiamo!

C’è un punto fondamentale della questione: ci troviamo di fronte a un’emergenza che ha obbligato, in qualche modo, a far valutare in poco tempo gli esperimenti da parte di chi si trova in prima linea. Tuttavia, c’è bisogno di effettuare uno studio serio ed approfondito sull’efficacia e la sicurezza del farmaco nei pazienti affetti dal nuovo coronavirus. Anche per questo La Roche ha dato disponibilità ad AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco, per procedere in tal senso:

Oltre alla donazione del farmaco, l’Azienda ha dato la propria disponibilità ad AIFA per avviare uno studio clinico sull’efficacia e sicurezza di tocilizumab anche in questi pazienti.

Stop alla quarantena? No!

Tra i politici intervenuti troviamo Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, il quale pubblica il 10 marzo 2020 il seguente tweet chiedendo lo stop alla quarantena:

Coronavirus C’è il farmaco! Stop a quarantena in tutta Italia, autorizzare e ordinare immediatamente il #Tocilizumab, già testato in Cina e a Napoli dal patriota Ascierto, che agisce con successo su complicanze del virus. Non possiamo aspettare un minuto!

Non stiamo parlando di un vaccino così come del farmaco che ci libera dal virus. La «quarantena», nonostante questa bella notizia, non può ancora essere stoppata perché dobbiamo contenere la diffusione del virus e farlo «sparire» dai nostri territori prima che diventi endemico.

Conclusioni

Abbiamo compreso che non agisce sul virus, ma su una delle complicanze che questo può scatenare nel sistema immunitario dell’uomo. Meno complicanze ci sono e meglio è per i pazienti.

L’utilizzo del farmaco si sta rilevando al momento molto positivo nei pazienti gravi, mentre non si riscontrato utilizzi positivi in quelli che non riportano situazioni simili.

Si tratta di un passo in avanti per gestire in parte la situazione, ma bisogna fare attenzione perché al momento non c’è uno studio scientifico affinché questo venga approvato definitivamente nel trattare le complicanze da coronavirus.

Il parere degli esperti:

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