Coronavirus, Azzolina: «Si tornerà a scuola se e quando ci saranno le condizioni». E sulla maturità: «Con soli membri interni»

Potrebbe essere necessaria una ridefinizione del calendario scolastico nazionale e dei calendari regionali

La possibilità che l’attività didattica delle scuole e delle università torni a pieno regime sembra allontanarsi quel tanto che basta da far rilasciare alcune dichiarazioni alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina su come il ministero intenderebbe regolarsi nei prossimi mesi, ancora nel pieno dell’emergenza Coronavirus. «Il Ministero è già al lavoro e stiamo predisponendo tutte le misure necessarie per intervenire, anche in deroga alle vigenti disposizioni normative, in materia di: valutazione intermedia e finale degli studenti; modalità di recupero degli apprendimenti; requisiti di accesso e struttura degli esami di Stato, per il I e II ciclo di Istruzione», ha detto Azzolina in Senato.


La ministra ha anche precisato che – allo stato delle cose – potrebbe essere necessaria una «ridefinizione del calendario scolastico nazionale e dei calendari regionali, nel rispetto delle prerogative delle Regioni».


Gli interrogativi sulla maturità

Azzolina ha spiegato poi che, per venire incontro alle esigenze dei maturandi, la proposta per ora avanzata – e che avrà certo bisogno d’essere perfezionata – sarà «proporre una commissione formata da soli membri interni, con presidenti esterni. Da un lato, ciò vale a tutelare gli apprendimenti effettivamente acquisiti – sottolinea la ministra -. Dall’altro, un presidente esterno si fa garante della regolarità dell’intero percorso d’esame».

Durante l’informativa al Senato la ministra dell’Istruzione ha specificato che: «Si tornerà a scuola se e quando, sulla base delle indicazioni degli esperti, le condizioni lo consentiranno». Azzolina ha quindi fatto sapere di essere al lavoro per capire come adattare il sistema delle valutazioni alle nuove forme di didattica introdotte per rispondere all’emergenza coronavirus.

Il parere degli esperti:

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