Coronavirus, fiera del gelato a Rimini: la vicinanza sospetta fra lo stand di Codogno e quello di Wuhan

«È vero che potrebbe essere una coincidenza, ma in effetti nello stesso padiglione in cui c’è l’azienda di Wuhan ci sono anche aziende di Crema e Codogno molto colpite dal Coronavirus», sottolinea Selvaggia Lucarelli su Tpi.it

Un collegamento fra Codogno e Wuhan, i principali focolai del Coronavirus rispettivamente in Italia e Cina? Gli stand dei due Paesi sono stati effettivamente vicini durante la fiera del gelato Sigep che si è svolta dal 18 al 22 gennaio scorsi a Rimini. A segnalarlo, in un articolo su Tpi.it, è Selvaggia Lucarelli che sottolinea: «È vero che potrebbe essere una coincidenza, ma in effetti nello stesso padiglione in cui c’è l’azienda di Wuhan ci sono anche aziende di Crema e Codogno con bizzarre vicinanze anche con aziende di San Marino e Treviso, due zone molto colpite dal Coronavirus». Nessuna prova che quello sia stato il luogo dell’inizio dell’epidemia in Italia, ma «è innegabile che per un’eventuale indagine epidemiologica i tempi tornano e potrebbe essere una pista interessante», chiosa Lucarelli.


Il padiglione B3 della fiera Sigep 2020 di Rimini. In alto a destra la “Pomati” di Codogno, in basso a sinistra “Il punto Italia di Nanni Enrico” di Crema e la “Wuhan Huiyou Wood Products Co” di Wuhan (Fonte: www.sigep.it)
Lo stand della “Wuhan Huiyou Wood Products Co” di Wuhan (Fonte: www.sigep.it)

Sigep, è definito dagli stessi organizzatori «l’appuntamento professionale più importante al mondo dedicato al gelato artigianale e all’arte del dolce» e «uno show che premia le eccellenze mondiali, presenta nuovi format, sviluppa il networking globale e fa crescere il business di imprese e professionisti», nella cinque giorni romagnola ha presentato ai visitatori, nei 129mila metri quadri dei padiglioni, percorsi tematici internazionali focalizzati su 5 settori principali, «interconnessi in modo da unire in un’ unica visione globale il mondo del dolce».


Quindi aziende provenienti dai 4 angoli del pianeta. Ma ad attirare l’attenzione è però il padiglione B3, composto da 60 stand, fra cui compaiono Wuhan Huiyou Wood Products Co., Ltd, azienda che produce oggetti biodegradabili come cucchiaini e vassoi, quello di Crema “Il punto italiana di Nanni Franco” e la “Pomati Group srl” di Codogno. Non va dimenticato che il lochdown di Wuhan è stato avviato soltanto il 23 gennaio, quindi proprio il giorno successivo alla chiusura della fiera.

La mappa dei padiglioni della fiera Sigep 2020 di Rimini (Fonte: www.sigep.it)

Nello stesso padiglione dove era presente l’azienda della provincia cinese di Hubei anche la “Cesarin Spa” del veronese e diverse altre del Nord (Torino, Varese, Milano, Schio, Legnano), ma anche del Sud. Nel padiglione adiacente, molto vicino allo stand della “Wuhan Huiyou Wood Products Co.”, che si trovava in prossimità della porta che collegava le due aree, “La torrefazione Sammarinese” di San Marino.

Alla richiesta di informazioni di Lucarelli risponde un’impiegata della Pomati: «A quella fiera siamo stati in tanti qui di dell’azienda di Codogno, almeno una decina di persone. C’era tantissima gente, avevamo solo il tempo di andare nel bagno, che era dentro al padiglione». Non distante dallo stand di Wuhan, ancora, diverse aziende trevigiane tra cui “Alphatech” di Vittorio Veneto, la “Steelco”, la “Vito Italia”, la “Imesa” e altre.

La titolare Giovanna Pomati dell’azienda di Codogno Pomati racconta: «Io e i miei ragazzi a gennaio eravamo lì, ma mi creda, non abbiamo avuto neppure il tempo di guardarci intorno tanta era la ressa. Gli unici punti di possibile contatto con persone di altri stand erano il bagno e il bar del padiglione. Tutto è possibile certo, ma noi che eravamo lì non ci siamo ammalati. Potremmo essere stati asintomatici, certo, e riconosco che il caso sia curioso, ma non eravamo neppure l’unica azienda di zona presenti a quella fiera».

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