Coronavirus, i numeri in chiaro. Il fisico Sestili: «Pochi tamponi durante il weekend. Il Piemonte testa solo un abitante ogni 70» – Il video

Il divulgatore scientifico ha analizzato per Open gli ultimi dati dell’epidemia. Se ieri si erano registrati 4.092 nuovi contagi, il 13 aprile il numero è sceso a 3.153

I dati pubblicati dalla Protezione civile il 13 aprile dicono che in Italia, attualmente, ci sono stati 159.516 casi di positività al Coronavirus: 35.435 guariti, 103.616 ancora infetti e 20.465 morti. Se nella giornata di ieri si erano registrati oltre 4.092 nuovi casi positivi, oggi il numero è sceso a 3.153.


«I dati confermano l’andamento dell’ultima settimana. I 566 morti sono tanti, e costituiscono un notevole balzo in avanti rispetto ai 431 del 12 aprile. Il numero di oggi, tuttavia, è assolutamente nella media degli ultimi sette giorni», dice Giorgio Sestili, fisico e divulgatore scientifico.


«Un altro dato che fa poco piacere leggere è quello relativo ai ricoveri. È per la prima volta, dopo una settimana di decrescita, che tornano ad aumentare. Fortunatamente questo cambio di rotta non riguarda le terapie intensive, meno 83 rispetto a ieri». Sestili ha fondato una pagina Facebook molto seguita, Coronavirus – Dati e Analisi Scientifiche, dove condivide, appunto, dati e analisi scientifiche di scienziati e ricercatori sulla diffusione del coronavirus.

«Bisogna fare attenzione però nella lettura del dato che riguarda i nuovi casi positivi – sottolinea Sestili -. È vero che scendono di circa 1.000 unità rispetto a ieri. Ma la considerazione interessante da fare è che questo numero può derivare da un calo drastico nel numero di tamponi. Oggi sono stati fatti 10.000 test in meno rispetto a ieri e 20.000 tamponi in meno rispetto a due giorni fa».

«Questa diminuzione nel numero di tamponi esaminati ha a che fare con i giorni festività – aggiunge il fisico -. Sia domenica 5 aprile che domenica 29 marzo si vede nei dati che i tamponi diminuiscono drasticamente rispetto al venerdì. Sembra esserci una correlazione perché, quelle stesse domeniche, anche il dato relativo ai nuovi casi positivi è sceso».

Analizzando il caso Piemonte, Sestili afferma che è «una delle regioni da tenere particolarmente sotto osservazione perché la crescita dei contagi dell’ultima settimana non è spiegabile con l’aumento dei tamponi, che c’è stato anche nelle altre regioni – afferma, e conclude -. La verità è che il Piemonte ha fatto pochissimi tamponi in relazione al numero di abitanti. In Veneto è stato fatto un tampone ogni 24 abitanti, in Toscana uno ogni 41 abitanti, in Emilia-Romagna uno ogni 45, in Lombardia uno ogni 50 e solo dopo c’è il Piemonte, con un tampone fatto ogni 70 abitanti».

Il parere degli esperti:

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