Coronavirus, verso il nuovo decreto legge: ipotesi ristoranti aperti a pranzo, ma non prima del 20 aprile

Domani l’esame in Consiglio dei ministri. Il provvedimento sarà in vigore fino al 30 aprile e potrebbe contenere uno spiraglio di zona gialla, pur rimanendo improntato al rigore e alla prudenza

Il governo Draghi continua a lavorare alla scrittura del nuovo decreto legge contenente le misure anti-Coronavirus. Il testo verrà inviato domani alle Regioni e poi passerà al Consiglio dei ministri per l’approvazione. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il provvedimento che sarà in vigore fino al 30 aprile potrebbe contenere uno spiraglio di zona gialla, ma non subito. Solo a partire dal 20 aprile, infatti, in base all’andamento dei contagi, potrebbe essere possibile riaprire i ristoranti a pranzo in quei territori in cui in nuovi casi scenderanno sotto una certa soglia, che dovrà essere individuata dagli esperti del Comitato Tecnico Scientifico.


Prima di quella data, quindi, le regioni potranno essere soltanto arancioni o rosse. Più in generale, il decreto dovrebbe contenere un meccanismo che a partire da una certa data prevederà la possibilità di allentare le misure anti contagio, in relazione a un eventuale miglioramento dei dati. Ma il testo del nuovo decreto Covid si conferma improntato al rigore e alla prudenza. Secondo fonti del ministero della Giustizia, inoltre, all’interno del decreto dovrebbe rientrare anche una deroga alle regole ordinarie per il concorso in magistratura. Ma tempistiche e modalità verrebbero demandate a un successivo decreto ministeriale. Il concorso si sarebbe dovuto svolgere a maggio, ma si fa strada l’ipotesi di farlo partire a luglio, prima della pausa estiva, in più sedi e con una procedura semplificata, in modo da tenere i candidati impegnati per meno tempo all’interno della sede scelta per le prove.


Da sapere:

Leggi anche: