Guerra in Ucraina, la Nato: «Entriamo in una fase decisiva». Gazprom: «Ok ai pagamenti in euro» – Il live blog

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Nel 73esimo giorno della guerra in Ucraina il presidente Zelensky ha detto che sono in corso sforzi diplomatici per salvare i combattenti ancora sotto assedio alle acciaierie Azovstal di Mariupol. Ieri le forze russe hanno continuato gli assalti di terra e gli attacchi aerei. Cinquanta civili, compresi bambini, sono stati evacuati ieri in autobus dal complesso siderurgico Azovstal. Altri partiranno oggi. Amnesty International ha affermato che vi sono prove convincenti che le truppe russe hanno commesso crimini di guerra durante il fallito assalto a Kiev a febbraio e marzo. Mosca ha negato che le sue forze abbiano commesso abusi. Intanto è mistero sulla fregata russa Admiral Makarov, della quale non si sa ancora se sia stata effettivamente colpita dagli ucraini.


15.30 Gazprom accetta il pagamento in euro

Gazprom ha scritto agli acquirenti europei assicurando che possono pagare il gas senza violare le sanzioni internazionali che impongono di non effettuare transazioni con la Banca Centrale russa. Ne da notizia Bloomberg che ha letto la lettera con cui Gazprom assicura che una nuova ordinanza del Cremlino “chiarisce la procedura”.


15.00 Bombardamenti su Odessa

Stando a quanto riferisce il Kyiv Independent, la Russia avrebbe lanciato 4 missili sull’Oblast di Odessa. Sarebbero state danneggiate alcune infrastrutture ma non ci sarebbero vittime.  

13.30 – Azovstal, 50 civili evacuati. Zelensky: «Oggi salveremo anche i militari»

A Mariupol, nell’acciaieria Azovstal, continua l’evacuazione dei civili: Kiev fa sapere di circa 50 persone tra donne, anziani e bambini usciti dalla fabbrica da settimane sotto l’attacco russo. Tuttavia, secondo quanto riferisce la vice prima ministra ucraina Iryna Vereschuk, non sembrerebbe essere stato possibile trarre in salvo anche i residenti di Mariupol sulla via del ritorno, vicino a Port City, visto che i russi avrebbero «violato il cessate il fuoco». Il numero di civili evacuati dal territorio dell’impianto metallurgico ha raggiunto 176 persone in totale. A pronunciarsi sulla delicata situazione di Azovstal poco fa anche il presidente ucraino: «Stiamo lavorando a opzioni diplomatiche per salvare i nostri militari che rimangono nell’Azovstal», ha avvisato Zelensky.

Mariupol

12.30 – Transnistria denuncia attacco: «Quattro grosse esplosioni nella notte»

«Nella notte si sono verificate quattro esplosioni. Almeno due droni hanno sorvolato un’unità militare a Varancau». Così il ministero dell’Interno della Transnistria ha annunciato il secondo attacco avvenuto nel territorio separatista filorusso della Moldavia da quando la guerra in Ucraina è cominciata. La scorsa settimana, a Pridnestrovie, l’edificio del Ministero della Sicurezza di Stato era stato colpito da lanci di granate ed è stata fatta saltare in aria una torre presso il centro radiotelevisivo vicino al villaggio di Mayak.

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11.30 – Mosca, le prove generali della grande parata

TELEGRAM| MoD Russia

Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa russa Tass, la prova generale della parata militare per il 77° anniversario si è tenuta poco fa nella Piazza Rossa di Mosca, con lo schieramento di 131 unità di equipaggiamento militare. Come spiegato dai media russi quest’anno saranno coinvolte circa 11 mila persone con 33 unità cerimoniali che marceranno sulla Piazza coinvolgendo «ufficiali, sergenti, soldati, studenti e cadetti di istituzioni educative militari, studenti delle scuole militari di Suvorov e Nakhimov, il Kronstadt Cadet Corps e membri del movimento panrusso Yunarmiya, nonché rappresentanti di altre forze dell’ordine e dell’esercito cosacco». Le immagini di una piazza gremita di schieramenti e militari arrivano anche dal canale Telegram del ministero della Difesa russo.

10.00 – Russia: distrutte armi consegnate a Kiev

Nella regione di Kharkiv, in Ucraina meridionale, sono state distrutte in raid aerei armi ed equipaggiamenti consegnati alle truppe di Kiev da Usa ed Europa: lo ha reso noto il ministero della difesa russo.

9,30 – Nato: guerra in una fase decisiva

Il vicesegretario generale della Nato Mircea Geoana ha detto che la guerra in Ucraina sta entrando in una «fase decisiva», ma non si vede in questo momento una escalation tra Mosca e l’Alleanza Atlantica. Geoana, nel corso di un’intervista ad Al Jazeera, ha spiegato che «stiamo entrando in una fase decisiva della guerra…, quindi pensiamo che le prossime settimane saranno veramente decisive, anche se la guerra potrebbe trascinarsi per un periodo di tempo più lungo». E ancora: «Per il momento… non vediamo in termini militari indicazioni secondo cui la Russia è disposta ad una escalation della situazione con la Nato, né che ne abbia la capacità – ha proseguito – Quindi, probabilmente la guerra continuerà a infuriare, anche più intensamente, con ulteriori vittime e sacrifici, ma in questo momento non vediamo un rischio di escalation tra la Russia e la Nato. E stiamo anche cercando di evitare una escalation tra la Nato e la Russia».

8.55 – Intelligence Gb: Russia in difficoltà in Ucraina

Il conflitto in Ucraina «sta mettendo a dura prova alcune delle unità più capaci e delle capacità più avanzate della Russia»: lo rileva l’intelligence militare britannica, nel suo ultimo bollettino, aggiungendo che la Russia «impiegherà molto tempo e denaro per ricostituire le sue forze armate dopo questo conflitto» . In particolare, aggiungono gli 007 britannici, per Mosca «sarà particolarmente difficile sostituire le apparecchiature moderne e più avanzate» perché le sanzioni limitano l’accesso della Russia a componenti microelettronici che sono determinanti.

8.00 – Zelensky: temo attacchi il 9 maggio

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky teme in maniera particolare gli attacchi aerei e missilistici russi del “Giorno della Vittoria” e dunque, nel suo ultimo messaggio su Twitter, ha chiesto a tutti, «soprattutto in questi giorni, di non ignorare le sirene dei raid aerei». È in gioco «la vostra vita e quella dei vostri figli», ha aggiunto, «seguite rigorosamente le norme sull’ordine pubblico e sul coprifuoco».

6.00 – «Cherson non è più in mano agli ucraini»

In un’intervista pubblicata da Sputnik il leader filorusso Sergey Aksyonov ha affermato che la regione di Cherson «è stata liberata dai nazionalisti e dal controllo di Kiev». Il capo del governo autonomo della Repubblica di Crimea ha assicurato che «oggi non ci sono autorità ucraine che effettuano ispezioni o controlli di documenti. La vita nella regione di Cherson torna ad essere pacifica. Sono state formate amministrazioni civili-militari nelle regioni -ha proseguito- è iniziata la trasmissione di canali televisivi e radiofonici russi e sono stati ripristinati i legami commerciali con la Crimea».

4.30 – L’Ucraina e la Crimea

L’Ucraina sarebbe disposta ad accettare un accordo di pace di compromesso con la Russia se le forze di Mosca si ritirassero “sulle posizioni del 23 febbraio”. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, lasciando intendere che Kiev non pretenderebbe la restituzione della Crimea, ma Putin vuole ancora la guerra. La Russia resterà per sempre nel sud dell’Ucraina, ha affermato un esponente del Parlamento di Mosca, durante una visita a Cherson. Slitta ancora l’accordo sulle sanzioni, rimangono ‘resistenze’ sul petrolio. Usa, difenderemo Svezia e Finlandia in attesa dell’ok di tutta l’Alleanza per la loro adesione alla Nato. Joe Biden parteciperà domenica alla videochiamata con i leader del G7 e Zelensky sulla guerra. E il 9 maggio firmerà la legge per velocizzare le armi a Kiev.

2.00 – Dagli Usa altri 150 milioni di aiuti a Kiev

Joe Biden annuncia altri 150 milioni di dollari di aiuti a Kiev. Il nuovo pacchetto di assistenza militare statunitense all’Ucraina comprende 25 mila proiettili per obici da 155 mm, tre radar antimissile AN/TPQ-36, apparecchiature per interferenze elettroniche e pezzi di ricambio. Lo ha spiegato in una nota il portavoce del Pentagono, John Kirby. «I fondi inclusi in questo pacchetto sono studiati per soddisfare le esigenze critiche dell’Ucraina nei combattimenti in corso contro le forze russe che continuano ad avanzare nell’Ucraina orientale», ha affermato Kirby.

1.10 – La Russia: la Polonia ci minaccia

Secondo Reuters il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov ha puntato il dito sulla «retorica ostile» delle autorità polacche e ha affermato che Varsavia potrebbe essere una «fonte di minacce». La Polonia è uno dei membri della Nato più risoluti nel chiedere sanzioni più dure contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina e forniture di armi più sostanziose ed efficaci a favore di Kiev per contrastare l’invasione russa.

00.11 – L’Ucraina: respinti otto attacchi russi nel Donbass

L’esercito ucraino afferma di aver respinto otto attacchi russi nel Donbass. Le forze di Kiev, riferiscono i media ucraini, avrebbero distrutto tre carri armati nemici, otto sistemi d’artiglieria, sette veicoli corazzati da combattimento, tre unità speciali ingegneristiche e un veicolo non corazzato. La contraerea, aggiungono le forze armate ucraine, avrebbe inoltre abbattuto sette droni Orlan-10 sopra i cieli dei territori contesi a Est.

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