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No! Il Regno Unito non ha vietato i vaccini anti Covid-19 ai bambini per «danni allo sviluppo sessuale»

14 Settembre 2022 - 11:38 Juanne Pili
La Sanità Britannica aveva esteso i vaccini ai minori di 11 anni in via temporanea a eccezione dei più fragili

Ci troviamo a dover rispondere ad alcune affermazioni della dottoressa Naomi Wolf in una intervista rilasciata a Steve Bannon durante la trasmissione The War Room. Eventiavversinews – sito apprezzato negli ambienti No vax -, ha estrapolato diversi passaggi dal suo discorso, dove sostiene che una indagine svolta nel Regno Unito avrebbe «rivelato gli effetti devastanti del vaccino sui bambini […] ostacolando lo sviluppo dei testicoli dei ragazzi pre-adolescenti». Questa Fake news viene diffusa anche in condivisioni Facebook associate ad articoli di quotidiani che in realtà non confermano la narrazione. Vediamo quali sarebbero le prove di questo «disastro», che sarebbe stato perpetrato ai danni dei bambini britannici per mezzo della vaccinazione contro il nuovo Coronavirus.

Per chi ha fretta:

  • La Sanità britannica aveva esteso i vaccini ai minori di 11 anni sani in via temporanea vista l’emergenza sanitaria.
  • Il Regno Unito non ha mai vietato i vaccini a bambini per via di evidenze riguardo a pericolosi eventi avversi riguardanti lo sviluppo sessuale.
  • Usare studi pre-clinici di bio-distribuzione sui ratti ignorando quelli clinici è del tutto fuorviante.
  • Nessuno studio di bio-distribuzione ha fornito evidenze tali da sospendere le fasi di sperimentazione clinica che hanno portato all’approvazione dei vaccini Covid.
  • Esistono invece evidenze riguardo a problemi di fertilità nei maschi ammalatisi di Covid-19.

Analisi

L’aggancio alla narrazione è un presunto divieto di inoculare i vaccini nei bambini tra i 5 e 11 anni. La fonte di Eventiavversinews è un articolo del giornalista scientifico Nicola Davis per The Guardian. Così rischia di far passare il messaggio che Governo britannico sanzioni chiunque osi vaccinare contro la Covid i bambini sotto gli 11 anni, perché sarebbe venuto fuori che questi danneggino il loro sviluppo sessuale. Ma il collega del Guardian descrive qualcosa di diverso:

Rabbia per i piani per ripristinare i vaccini Covid ai minori di 11 anni in Inghilterra – titola il Guardian -. Ai bambini di età compresa tra 5 e 11 anni non verranno più offerte dosi [di vaccino, Nda], a eccezione di quelli nei gruppi a rischio clinico, conferma l’UKHSA [L’agenzia sanitaria britannica, Nda].

Si parla di proteste da parte di genitori e accademici, che vorrebbero continuare a distribuire dosi anche ai bambini e di eccezioni per i più fragili. Altro che eventi avversi. L’Agenzia sanitaria spiega che «l’offerta di dosi ai bambini sani di età compresa tra cinque e 11 anni è sempre stata pensata per essere temporanea». Dello stesso tenore è un articolo del Fatto Quotidiano, il cui senso è stato ugualmente distorto da alcuni utenti No vax.

Il Fatto Quotidiano | «Vaccini fascia 5-11 anni, Londra fa retromarcia». L’articolo riporta la notizia in maniera corretta.

I presunti «danni allo sviluppo sessuale»

La fonte in merito agli eventi avversi che ostacolerebbero «lo sviluppo dei testicoli» nei ragazzini, sarebbe uno documento sulla bio-distribuzione del vaccino Pfizer risalente al 9 novembre 2020:

Il documento mostra risultati scioccanti sulla bio-distribuzione – continua Eventiavversinews -. Il documento dimostra chiaramente che il contenuto del vaccino mRNA di Pfizer, comprese le nanoparticelle lipidiche, entra nel flusso sanguigno, viaggia attraverso il corpo e si accumula in organi, compresi i testicoli.

Si parla di analisi svolte su tessuti dei ratti Wistar Han. La tabella 1 (pag. 24) mostra 0,031 microgrammi di lipidi usati per trasportare l’mRNA nei testicoli, che diventano 0,3 microgrammi dopo 48 ore dall’inoculazione.

Sulle Fake news riguardo agli eccipienti lipidici nei vaccini avevamo trattato qui e qui. Diversi autori No vax – tra i quali troviamo Steve Kirsch -, avevano distorto un precedente studio sulla bio-distribuzione del vaccino Pfizer destinato alla Sanità giapponese. Parliamo della medesima narrazione, rivelatasi infondata.

La fonte smentirebbe dunque l’idea che il vaccino permanga nel sito di iniezione. Inoltre, un secondo documento di Pfizer del febbraio 2021, citerebbe la comparsa di «anticorpi anti-sperma». Lo troviamo elencato tra gli eventi avversi di interesse speciale nell’appendice a pagina 30 del testo. Come avevamo spiegato in diversi articolo precedenti (per es. qui, qui e qui), parliamo di fenomeni segnalati e non accertati. Questi limiti sono elencati anche a pag. 5 del documento.

Nessun riscontro negli studi clinici

Nessuno dei documenti citati porta gli autori a dedurre che i bambini siano a rischio di sviluppare danni allo sviluppo sessuale. Del resto i dati di bio-distribuzione nei ratti non sono equivalenti a quelli ricavabili nelle persone; anche ammettendo che i componenti del vaccino non si degradino e finiscano in circolo nel sangue, andrebbe dimostrato che la Spike o gli involucri lipidici che trasportano l’mRNA dei vaccini risultino collegati a questo fattore di rischio. Sul tema si era espresso l’urologo Ranjit Ramasamy, il quale ha sottoposto a revisione queste narrazioni attraverso la conduzione di tre ricerche scientifiche.

Nel primo studio (“Sperm Parameters Before and After COVID-19 mRNA Vaccination“), Ramasamy smonta anche il falso mito in base al quale la qualità dello sperma dei vaccinati sarebbe compromessa. La ricerca è stata svolta nel 2021, quando il 56% degli americani non voleva vaccinarsi, buona parte di questi perché spaventati da un presunto «potenziale effetto negativo sulla fertilità». I risultati ribaltano le convinzioni dei No vax. Nel campione preso in esame costituito da 45 persone offertesi volontarie tra il dicembre 2020 e gennaio 2021, è stato riscontrato un miglioramento nella concentrazione e mobilità degli spermatozoi dopo due dosi.

Dopo la seconda dose di vaccino – leggiamo nei risultati del paper -, la concentrazione spermatica mediana è aumentata significativamente […] Anche il volume dello sperma e la motilità degli spermatozoi sono aumentati significativamente. […] In questo studio sui parametri spermatici prima e dopo 2 dosi di un vaccino mRNA COVID-19, non ci sono state diminuzioni significative in alcun parametro spermatico in questa piccola coorte di uomini sani.

Ovviamente questo lavoro non è sufficiente per affermare che vaccinarsi aumenta la fertilità. Non di meno, contraddice l’idea opposta.

Infertilità e disfunzione erettile nei malati Covid

I problemi di infertilità e disfunzione erettile sembrano più probabili in chi si ammala di Covid-19 senza alcuna protezione, come ha spiegato lo stesso Ramasamy sulla rivista di divulgazione scientifica The Conversation, in un articolo dal titolo “COVID-19 could cause male infertility and sexual dysfunction – but vaccines do not“.

Nel secondo studio (“Histopathology and Ultrastructural Findings of Fatal COVID-19 Infections on Testis”), Ramasamy esamina assieme al suo team di ricercatori i tessuti dei testicoli di sei uomini morti di Covid-19.

Il nuovo Coronavirus ha un’affinità per i recettori ACE-2 – spiegano gli autori nelle loro conclusioni -. Poiché l’espressione del recettore ACE-2 è elevata nei testicoli, abbiamo ipotizzato che la COVID-19 sia prevalente nel tessuto testicolare dei pazienti infetti. Questo studio suggerisce che il tratto riproduttivo maschile, in particolare i testicoli, potrebbe essere bersaglio dell’infezione da COVID-19. Abbiamo trovato un’associazione inversa tra i livelli del recettore ACE-2 e la spermatogenesi, suggerendo un possibile meccanismo di come la COVID-19 possa causare infertilità.

Esiste anche un terzo studio (“COVID-19 Endothelial Dysfunction Can Cause Erectile Dysfunction: Histopathological, Immunohistochemical, and Ultrastructural Study of the Human Penis“), condotto da Ramasamy, dove si suggerisce che la disfunzione erettile possa essere associata alla Covid-19 :

I nostri risultati suggeriscono anche che la disfunzione diffusa delle cellule endoteliali dovuta all’infezione da COVID-19 possa contribuire alla disfunzione erettile. Studi futuri valuteranno nuovi meccanismi molecolari di come l’infezione da COVID-19 porta alla disfunzione erettile.

Anche in questo caso occorreranno maggiori studi per accertare questi sintomi. Noi li citiamo per mostrare che non bastano degli studi limitati condotti sui ratti per dimostrare dei fenomeni che non sono mai emersi negli studi clinici in maniera rilevante; mentre possiamo riscontrare l’esatto opposto. Suggeriamo a tal proposito la lettura dell’analisi di Angelo Fichera per FactCheck.org, dove cita diversi altri studi in cui si suggerisce un collegamento tra problemi di fertilità e Covid-19.

Bannon, Wolf ed Eventiavversinews

I personaggi in gioco si sono già screditati per conto proprio in precedenti attività controverse. Bannon è noto per aver costruito a tavolino le più pericolose campagne d’odio e di disinformazione, arrivando a essere imputato nel processo sull’assalto a Capitol Hill, precedentemente accusato di truffa (si salva solo per la grazia concessa da Donald Trump, di cui è stato lo stratega); Bannon ha avuto anche legami con la produzione dello Yan Report, un documento pseudo-scientifico che avrebbe dimostrato l’ingegnerizzazione del SARS-CoV-2 da parte della Cina.

Anche Wolf è una vecchia conoscenza. Altrettanto nota per le sue affermazioni No vax, la dottoressa è stata anche membra dell’American Institute for Economic Research (AIER), nel seno della quale è nata la Great Barrington Declaration (GBD), dove veniva proposto di lasciar circolare SARS-CoV-2 isolando gli anziani, in nome dell’immunità naturale (una narrazione pericolosa quanto infondata). Il British Medical Journal (BMJ) ha definito la Aier, in una lettera di Gorski e Yamey, «un think tank libertario, di negazionisti del clima e sostenitori del libero mercato».

Nel progetto Open Fact-checking trovate le nostre analisi a precedenti pubblicazioni controverse di Eventiavversinews sui vaccini Covid, rivelatesi sempre prive di fondamento (per esempio qui, qui e qui).

Conclusioni

Sostenere che il Regno Unito avrebbe vietato i vaccini Covid ai bambini, lasciando intendere che siano stati scoperti pericolosi eventi avversi, è palesemente falso, nonché basato sulla totale distorsione delle fonti giornalistiche e scientifiche. Esistono evidenze ben più solide riguardo ai problemi sessuali nei maschi che hanno contratto la Covid-19.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

Open.online is working with the CoronaVirusFacts/DatosCoronaVirus Alliance, a coalition of more than 100 fact-checkers who are fighting misinformation related to the COVID-19 pandemic. Learn more about the alliance here (in English).

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