Conte scaccia le ombre sul governo: «Mi fido del Pd. Di Battista? Non è una spina nel fianco»

Il premier ha anticipato lotta all’evasione, il taglio del cuneo fiscale, la disattivazione delle clausole dell’Iva e la conferma della flat tax. Infine, seppur con largo anticipo, ha aperto a un Mattarella bis

Giuseppe Conte leader di un nuovo partito? Al momento non rientra tra gli obiettivi del premier del governo M5s – Pd. «L’impegno di governo mi assorbe già molto e non penso proprio a un partito politico», spiega il premier a margine del forum organizzato dal giornale online Affari Italiani


«In questo momento sono impegnato a dare una testimonianza politica – prosegue Conte – Mi piacerebbe in prospettiva che qualche seme lasciato potesse germogliare». Il clima all’interno della maggioranza sembra essere disteso e le due forze bilanciate. Parlando dei leader dei due partiti dell’esecutivo giallorosso, Conte assicura di essere in continuo contatto sia con Nicola Zingaretti che con Luigi Di Maio.


Allo stesso tempo, il premier ha detto di non essere in contatto né con Beppe Grillo né con Davide Casaleggio. «Non sento Grillo e Casaleggio molto spesso, ma con Grillo farei un pranzo di lavoro, con Casaleggio una cena di divertimento», ha stemperato Conte.

Parlando invece del presidente della Camera Roberto Fico e della sua presunta ombra sulla leadership di Luigi Di Maio all’interno del M5s, così come della forte contrarietà di Alessandro Di Battista all’alleanza con il Pd, Conte taglia corto: «Fico e Di Battista non li definirei spine nel fianco».

La manovra espansiva

«Stiamo lavorando ad una manovra espansiva con coraggio, visione e responsabilità. In momenti come quelli attuali – prosegue Conte – abbiamo un calo dell’export per ragioni non dipendenti da noi, e se i consumi interni calano e sono più contenuti, è il momento di una manovra espansiva», andando a confermare quanto dichiarato in precedenza dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in vista della prossima legge di Bilancio.

Flat tax e alleggerimento della pressione fiscale

Ma il premier del governo M5s – Pd assicura: «Gli italiani non pagheranno di più, anzi ci saranno meccanismi premiali. Il tutto in una ottica di alleggerimento della pressione fiscale. Ho già detto che questo patto è pagare tutti per pagare meno». 

Il premier ha anche promesso il mantenimento della flat tax per le partite Iva e per i lavoratori autonomi, un tema caro agli ex alleati di governo: «Cercheremo di incrementarla anche per i redditi superiori. Lavoreremo anche per introdurre un alleggerimento della pressione fiscale al di sopra di 65mila euro».

Confermate le misure del Reddito di cittadinanza e di Quota 100

Una scia di continuità con il governo gialloverde che vedrà anche la conferma del Reddito di cittadinanza e di Quota 100, ipotesi già paventata dal ministro Gualtieri. «Sono misure di protezione sociale – spiega Conte – Fanno parte di misure già adottate di protezione sociale e intendiamo conservarle perché è un adempimento nei confronti degli italiani. Una parola che è stata già impegnata e una promessa che sarà mantenuta».

No all’«aumento selettivo» dell’Iva

Il premier ha poi rassicurato che non ci sarà alcun «aumento selettivo» dell’Iva. «L’impegno solenne – continua Conte – è disattivare le clausole di salvaguardia dell’Iva. È un impegno robusto, un capitolo importante della nuova manovra economica: sono 23 miliardi, ma lo abbiamo dato per scontato fin dall’inizio. Dobbiamo metterli sul tavolo».

Conte ha poi ribadito che l’esecutivo giallorosso ha intenzione di introdurre e rafforzare misure per contrastare l’evasione fiscale, a partire dagli incentivi per l’uso della moneta elettronica, sino alla misura del carcere per i grandi evasori.

«Quello che vi posso dire – ha preannunciato Conte – è che quando avremo completato i tasselli del patto sociale, che ci consentirà di avere diradato ombre incertezze, ritornerò da voi per chiedervi di aderire a questo patto, che ha come obiettivo di incentivare l’uso delle carte, la moneta elettronica, ma non pagherete di più per commissioni o altro, anzi porteremo dei vantaggi in termini di alleggerimento della pressione fiscale».

Il dialogo con l’Europa

«E per riuscire a realizzare questa manovra espansiva servirà massima collaborazione con l’Unione Europea. Lavorerò perché l’Europa ci riconosca la possibilità di un piano per il Sud, per un Green New Deal e per le infrastrutture anche tecnologiche. Punto alla flessibilità massima nell’ambito delle regole, ma sono ambizioso perché voglio modificarle quelle regole, perché il patto diventi di crescita, non solo di stabilità», ha detto Conte.

La legge elettorale

Il premier ha poi parlato della legge elettorale, sottolineando come debba esser caratterizzata da «pesi e contrappesi». «Non esiste il sistema migliore in astratto», ha continuato Conte commentando l’ipotesi di referendum avanzata dalla Lega

«Il maggioritario comprime le forze di minoranza, il proporzionale può provare una eccessiva frammentazione – ha spiegato il premier – Ciascun sistema, a seconda della storia e delle evoluzioni di un sistema democratico può essere preferibile, ma è importante che vi siano pesi e contrappesi».

L’ipotesi Mattarella bis

Infine, dopo aver espresso alcune perplessità sulla sentenza della Corte Costituzionale sul fine vita, il premier Conte ha paventato l’ipotesi di un Mattarella bis.

«Il Presidente della Repubblica deve essere una persona equilibrata, saggia, con esperienza e anche alla mano. Mi sembra prematuro parlare ora dell’argomento, ma se il presidente Mattarella fosse disponibile alla rielezione, queste caratteristiche le ha tutte», ha chiosato infine Conte.

Video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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