Il coronavirus e il boom di predicatori online: «L’epidemia è un segnale di Dio»

Dal Medioevo all’11 settembre 2001, in tanti hanno provato a leggere nei grandi eventi di attualità un segnale che la fine dei tempi fosse vicina. Con una sola certezza: ad oggi, qualsiasi interpretazione data ai testi sacri sulla fine del mondo si è rivelata sbagliata

«Tra le cose più belle della Bibbia ci sono le sue profezie: è uno dei modi che utilizza Dio per guadagnarsi la nostra fiducia. Le profezie che si avverano dimostrano alle persone che ci si può fidare della Bibbia». Non sono le parole di un prete che si rivolge ai fedeli dall’altare, non è il passaggio di un’enciclica papale. È l’introduzione di uno dei tanti video che proliferano sui social network, caricati dagli influencer della cristianità. Durante l’emergenza epidemiologica del Covid-19, i predicatori 2.0 hanno iniziato a divulgare un messaggio: «La Bibbia ha predetto il Coronavirus».


Per supportare la sua tesi, Melvin Sandelin – il cui canale YouTube The Christian Life conta 80.000 iscritti -, afferma: «Un esempio di queste stupende profezie si trova nel capitolo 2 del Libro di Daniele, dove Dio ha annunciato la nascita e la caduta di vari regni. Anche eventi come la Brexit sono stati predetti in questa profezia». Il passaggio a cui il predicatore fa riferimento, qui riassunto fedelmente, parla di cinque regni – oro, argento, bronzo, ferro e argilla, sviluppatisi in quest’ordine – e che, alla fine, saranno «stritolati e annientati» da un regno solo, quello di Dio.


Ora, per leggere in queste parole l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea c’è bisogno di molta fede: meglio tornare alla profezia del coronavirus. Lo youtuber allora cita il capitolo 24, versi 6 e 7 del Vangelo secondo Matteo: «Siamo vicini all’incontro con Gesù – dice -, perché siamo vicini alla fine dei tempi. Scrive Matteo “ci saranno carestie e pestilenze”, proprio come l’epidemia del coronavirus. 2.000 anni fa, Gesù aveva predetto che prima della sua venuta nel mondo ci sarebbero state delle epidemie».

Poi lo youtuber inizia un discorso oscurantista: «Nonostante gli sforzi del mondo della medicina, oggi insorgono nuove malattie ed epidemie. Il coronavirus di Wuhan è solo uno degli esempi che la profezia della fine dei tempi si sta avverando». Sandelin conclude: «I media hanno contribuito a trascinare le persone nella paura del coronavirus. Gesù dice: “Non abbiate paure”. Questa epidemia doveva scoppiare, l’ha predetta Dio, ed è il segno che Gesù sta per arrivare. Vi faccio un appello: siate più preoccupati della vostra salute spirituale che del coronavirus».

Circa 150.000 persone hanno visto questo video. Certo c’è l’intento di fare proselitismo e rassicurare chi è spaventato dalla crisi epidemiologica mondiale, invitandolo ad avvicinarsi a Dio. Siccome, però, il pubblico a cui si rivolgono i predicatori online è in prevalenza composto da fedeli, è ovvio interrogarsi sugli altri messaggi che passano in video come questi. A cominciare dall’impotenza della scienza e della medicina di fronte alle emergenze sanitarie passate, presenti e future che sono, appunto, segno del volere di Dio.

La maggior parte dei predicatori online individua i segnali biblici che avrebbero anticipato il coronavirus nei passaggi dell’Apocalisse di Giovanni, l’ultimo libro del Nuovo Testamento. Il dottor Paul Dhinkaran, in un video che sfiora il mezzo milione di visualizzazioni, è egli stesso a definirsi il profeta di Dio: «Ho predetto l’arrivo del coronavirus nel 2016». Attraverso il suo canale YouTube, Jesus Calls – 486.000 iscritti -, il predicatore indiano sostiene che l’arrivo di Dio in Oriente «riporterà la gioia dopo l’epidemia».

Il canale YouTube Living Waters ha ben 500.000 iscritti. Pubblica «video cristiani», realizzati con una buona conoscenza dei mezzi tecnici. In quello relativo al coronavirus, un intervistatore interroga dei ragazzi sull’argomento. Oltre a una pericolosa digressione sui vaccini, definiti come «una sorta di liquido iniettato nella pelle da uno sconosciuto», l’autore del video individua nei peccati la causa dell’epidemia del coronavirus. E tra i vari inviti al pentimento e a credere in Gesù per non avere paura del coronavirus, lo youtuber chiosa: «Dio è il vaccino contro la morte».

Il pastore statunitense Rick Wiles, ospite fisso di un notiziario online, TruNews, basato sulla fede, afferma che il coronavirus altro non è che «l’angelo della morte mandato da Dio». Wiles sostiene che la piaga sia utile per punire chi deride Dio. Per il pastore virale sui social, chi è credente non ha nulla da temere. Il religioso fornisce anche la spiegazione riguardo l’inizio dell’epidemia, scoppiata in Cina perché ha «un governo comunista senza Dio che perseguita i cristiani – e che realizza – aborti forzati». Wiles conclude con un invito diretto a Xi Jinping: «Fa’ la cosa giusta, lasciate che Gesù entri nelle vostre case e l’epidemia finirà».

Mentre il sito dei PapaBoys propone una preghiera – in italiano – per proteggere i figli durante i giorni del coronavirus, sempre nel nostro Paese è molto attivo un predicatore 2.0: Simone, fondatore del blog è della pagina Instagram Conosci Gesù, è diventato molto popolare su TikTok. «Mi rivolgo soprattutto agli atei per portare il messaggio di Dio», sostiene nei suoi video. Anche lui ha registrato un video puntando sulla popolarità del tema coronavirus: «Tre cose sul coronavirus… Anzi, solo una ma più importante: Gesù ti ama».

Non è solo parte del mondo cristiano a proporre profezie e a individuare segnali dell’epidemia nei propri testi sacri. Il rabbino israeliano Glazerson Matityahu, creator di un canale YouTube da 12.000 iscritti, ha pubblicato un video in cui sostiene che la Torah, nei capitoli in cui si parla dell’alimentazione casherut, avrebbe anticipato l’insorgere dell’epidemia del Covid-19. Il rabbino, molto attivo sui social, sostiene che nel libro del Levitico ci siano nascosti segnali che rimandano al luogo di origine dell’epidemia, la Cina, e alla trasmissione iniziale avvenuta attraverso l’alimentazione a base di animali non cotti.

Ma non è la prima volta che si tenta di far corrispondere alle profezie dei testi sacri avvenimenti della storia contemporanea. Ci sono molti predicatori sul web che parlano dell’invasione di locuste nell’Africa Orientale come l’ennesimo segnale di Dio che la fine dei tempi è vicina. Nel libro dell’Esodo, ma anche nel Corano all’arrivo delle locuste è associata la fine di un’era. Il pastore hawaiano J.D. Farag, nella predica del 20 febbraio scorso, fa un elenco di segnali che anticiperebbero un’imminente apocalisse.

Questa la lista delle catastrofi recenti i cui avvenimenti, secondo Farag, sono predetti dalla parola di Dio:

  • Coronavirus;
  • Locuste;
  • Eruzioni vulcaniche, inondazioni e terremoti «aumentati vertiginosamente»;
  • La crisi siriana e le tensioni in Medio Oriente;
  • La politica americana degli ultimi anni, divisiva e distruttiva.

Profezie del passato

Durante il Medioevo, si diffuse una delle più antiche profezie sulla fine del mondo legate a un passaggio biblico. Si riteneva che la fine dei tempi sarebbe occorsa nell’anno 1000 perché, nel capitolo 20 dell’Apoclisse, c’è scritto: «Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell’Abisso e una gran catena in mano. Afferrò il dragone, il serpente antico – cioè il diavolo, satana – e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell’Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un po’ di tempo».

In tempi più recenti, alcuni predicatori hanno letto un messaggio divino della fine del mondo nella caduta delle Torri Gemelle, l’11 settembre 2001. «Dopo ciò, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere e la terra fu illuminata dal suo splendore. Gridò a gran voce: “È caduta, è caduta
Babilonia la grande ed è diventata covo di demoni, carcere di ogni spirito immondo, carcere d’ogni uccello impuro e aborrito e carcere di ogni bestia immonda e aborrita. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua sfrenata prostituzione, i re della terra si sono prostituiti con essa e i mercanti della terra si sono arricchiti del suo lusso sfrenato”». Anche allora, il capitolo 18 dell’Apocalisse non ha predetto con successo la fine del mondo.

Può essere davvero il Covid-19 la pestilenza di cui parlano i testi sacri e che anticiperebbe la fine dell’umanità? Dal punto di vista scientifico si direbbe di no visto che il Covid-19 fa parte di una famiglia di patogeni, detti appunto coronavirus che, nel corso della storia, hanno già causato altre epidemie. Solo le più recenti sono la Mers nel 2012 e la Sars tra il 2002 e il 2003. L’umanità non si è estinta allora e non succederà nemmeno questa volta.

Il parere degli esperti

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