Coronavirus, Brusaferro (Iss): «Riaprire le scuole è prioritario. Il lockdown di Natale? Inevitabile, i dati non mentono»

di Fabio Giuffrida

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità: «L’indice Rt in crescita è un segnale indiscutibile. Se la situazione non fosse stata molto seria, non avremmo mantenuto una linea così rigorosa»

Il decreto Natale, con le relative restrizioni, era necessario alla luce degli ultimi dati sul contagio da Coronavirus. A ribadirlo è il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, che evidenzia come i numeri siano ancora alti: «Se la situazione non fosse stata molto seria, non avremmo mantenuto una linea così rigorosa. I dati non mentono», ha detto al Corriere della Sera. E le festività di Natale e Capodanno sono l’occasione perfetta per il virus di circolare di casa in casa, tra riunioni di parenti e amici.


Cresce l’indice Rt

L’indice Rt, in una settimana, «è cresciuto dallo 0,77 allo 0,87». Un segnale «indiscutibile», dice, che «non possiamo permetterci di sottovalutare» e che indica, di fatto, una ripresa della circolazione del virus. Anche i tassi di occupazione degli ospedali non mentono: «33% nelle terapie intensive» (la soglia massima è del 30%) e «42% nell’area medica» (valore massimo 40%). I dati dei contagi, poi, non sono affatto incoraggianti: ieri 16.308 positivi e 553 morti in 24 ore.


Il consiglio, adesso, è quello di essere «attenti e rigorosi» durante le riunioni di famiglia, seppur limitate, nel periodo di Natale. Non basta un tampone rapido per abbracciare la nonna o un amico. «Bisogna aprire le finestre per cambiare l’aria quanto più è possibile», bisogna mantenere sempre il distanziamento sociale e indossare le mascherine. 

Il nodo scuola

Infine il capitolo scuola. Riapriranno? Sono davvero un luogo di contagio? I monitoraggi hanno evidenziato che, «quando sono ben organizzate, i rischi non sono superiori agli altri contesti». Riaprire le scuole è prioritario: «Restano al primo posto», dice Brusaferro. Scuola, però, significa anche «movimenti precedenti e successivi all’ingresso negli edifici e all’uscita dove il pericolo di contagio deve essere contrastato». Dunque dai trasporti – che non dovrebbero essere sovraffollati, specialmente negli orari di punta – al problema dei nipoti che vanno a casa dei nonni il pomeriggio. Nonni che, come è noto, rientrano tra le categorie più a rischio.

L’unico modo per sfuggire al virus, secondo Brusaferro, resta il vaccino, anche se non può essere considerata come la soluzione a tutti i mali: «È un grande strumento che apre una prospettiva di fiducia. Fino a quando un’alta percentuale della popolazione non sarà immunizzata, però, dovremo continuare a fare molta attenzione».

Foto in copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI

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