Stati Uniti, arrestati gli uomini dell’assalto a Capitol Hill. In manette anche lo sciamano QAnon

Uno si era ripreso mentre prendeva d’assalto il Congresso salvo poi provare a cancellare tutto. Un altro, no mask e no vax, si era seduto con i piedi sulla scrivania della speaker della Camera. E un altro ancora andava a spasso col suo leggio

Scattano arresti e accuse in relazione all’assalto a Capitol Hill. Una nota del District of Columbia spiega che la corte federale del Distretto di Columbia ha accusato alcuni uomini in relazione alle rivolte al Campidoglio del 6 gennaio scorso. A cominciare dall’uomo simbolo: l’uomo con le corna (e un copricapo di pelle d’orso, una pittura per il viso rossa, bianca e blu, pantaloni a torso nudo e marrone chiaro, si legge nella nota). È lui il QAnon Shaman, Jake Angeli. Il suo nome completo è Jacob Anthony Chansley Angeli (Angeli è il cognome della madre) ed è un noto QAnon dell’Arizona. Durante l’assalto portava con sè anche una lancia, lunga circa 6 piedi, con una bandiera americana legata appena sotto la lama.



Il leggio

Tra gli accusati c’è anche Adam Johnson, 36 anni, della Florida: è stato arrestato ed è attualmente in custodia. Sarebbe lui l’uomo che ha rimosso il leggio della presidente della Camera dall’aula. A incastrarlo, una foto diventata virale e scattata mentre trasportava il leggio dell’attuale presidente della Camera, Nancy Pelosi, nella rotonda del Campidoglio, proprio la parte sormontata dalla famosa cupola dell’edificio neoclassico.

E ancora: Derrick Evans, 35 anni, rappresentante dello stato della West Virginia, arrestato venerdì. Avrebbe, secondo le forze dell’ordine, registrato e poi cancellato un video di se stesso (trasmesso sulla sua pagina Facebook) mentre prendeva d’assalto il Campidoglio con centinaia di rivoltosi.

La foto sulla scrivania di Nancy Pelosi

Si era fatto immortalare, in jeans e cappellino da baseball, con i piedi sulla scrivania della speaker della Camera Nancy Pelosi. Ora anche Richard ‘Bingo’ Barnett è stato arrestato a Little Rock, in Arkansas, negli Stati Uniti: è lui il sostenitore del presidente uscente Donald Trump protagonista di uno degli scatti più virali. Barnett era una delle tante persone che hanno preso d’assalto la sede del Congresso americano il 6 gennaio scorso, mentre era prevista la certificazione – poi avvenuta con qualche ora di ritardo – della vittoria del presidente eletto Joe Biden.

Barnett, 60 anni, originario di Gravette, in Arkansas, è stato accusato di condotta disordinata e furto di proprietà pubblica. «Anche se avete lasciato Washington potete ancora attendervi che qualcuno bussi alla vostra porta», afferma l’Fbi. Nei giorni scorsi era stato lo stesso Barnett, grande fan di Trump e del porto d’armi, no-mask, cospirazionista quando si parla di Coronavirus e sostenitore delle frodi elettorali (per cui non vi sono prove e Donald Trump si è visto rifiutare più di un ricorso) a raccontare le sue “gesta” in Campidoglio, sventolando come prova una busta da lettera con l’intestazione di Nancy Pelosi sottratta al suo ufficio. «Non sono un ladro. Ho lasciato un quarto di dollaro sulla sua scrivania», ha spiegato.

Barnett nei giorni scorsi aveva accusato Pelosi per il suo utilizzo in senso critico dell’espressione «nazionalista bianco». «Sono bianco, non si può negare. Sono nazionalista, metto la mia nazione prima di tutto. Questo mi rende un nazionalista bianco», diceva Barnett sui social. Sempre sui social si leggono ancora i commenti lasciati nei giorni prima dell’assalto: «Questo è il vostro Paese, potete liberarvi un giorno da Internet, dal lavoro o da qualsiasi altra cosa per attivarvi. Per favore, prendete posizione!!! Se non ora, quando?».

EPA/Jim Lo Scalzo | Richard Bigo Barnett nell’ufficio di Nancy Pelosi a Washington, DC, USA, 6 gennaio 2020

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