Coronavirus, in Francia oltre 2200 contagi, in Germania più di 1800. L’Austria chiude le frontiere con l’Italia. Oltre 4500 i morti nel mondo

Nel mondo i contagi sfiorano i 120mila, i morti 4282, quasi 66mila le persone guarite

Oltre 4500 vittime nel mondo

Da dicembre sono stati 124.101 i casi di infezione da coronavirus registrati in 113 Paesi e territori e 4.566 i morti, secondo l’ultimo bilancio reso noto dall’Afp, ottenuto sulla base di fonti ufficiali. I Paesi più colpiti – dopo la Cina – sono: Italia, Iran, Corea del Sud, Spagna. Rispetto a ieri Albania, Svezia, Irlanda, Belgio, Panama e Bulgaria hanno registrato i primi morti. Brunei, Honduras, Bolivia, Costa d’Avorio e Turchia hanno annunciato la diagnosi dei primi casi.


Iran

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Fars, il vicepresidente iraniano Eshaq Jahangiri è positivo al coronavirus. Nel resto del Paese il bilancio dell’epidemia si fa sempre più serio dopo che altre 63 persone sono morte nelle ultime 24 ore, portando il totale delle vittime a 354. Il numero dei casi registrati è salito a 9 mila, con 958 nuovi contagi confermati. Le persone guarite sono invece 2.959. Lo riferisce il ministero della Salute di Teheran.


Austria

Dopo aver rafforzato le misure verso l’Italia, con la richiesta ai suoi cittadini di tornare a Vienna, l’Austria ha ora deciso di reintrodurre ufficialmente i controlli di frontiera. Nei vari decreti, firmati ieri sera ed entrati in vigore con la mezzanotte, in più punti si parla esplicitamente di «temporanea reintroduzione dei controlli di frontiera Ue».

Lufthansa cancella 23mila voli

«Alla luce delle circostanze eccezionali causate dalla diffusione del coronavirus, Lufthansa annuncia una riduzione degli orari dei voli per i passeggeri delle sue compagnie aeree nel periodo dal 29 marzo al 24 aprile». Ad annunciarlo è la compagnia tedesca che precisa come «complessivamente saranno cancellati 23.000 voli. Il taglio riguarderà tutte le compagnie aeree del Gruppo».« Ulteriori cancellazioni – prosegue la nota – sono previste nelle prossime settimane».

Ue: riunione d’emergenza Consiglio dei Trasporti

L’Unione europea ha convocato per la settima prossima un Consiglio Trasporti europeo “d’emergenza” sul tema del coronavirus, che si terrà in videoconferenza. «Il nostro settore è uno di quelli colpiti più duramente dalla rapida propagazione del virus – ha spiegato su Twitter la commissaria Ue ai trasporti Adina Valean – Momenti come questi richiedono una stretta cooperazione fra Stati membri».

https://twitter.com/AdinaValean/status/1237734753878650880

Spagna

In Spagna i morti da coronavirus sono saliti a 49. Lo hanno annunciato le autorità spagnole nel corso della conferenza stampa sulla situazione dei contagi nel Paese. Sono 136 le persone guarite.

Sono 1736 le persone risultate positive. Il servizio sanitario spagnolo sta collassando. A lanciare l’allarme sono stati gli stessi medici che hanno detto che stanno scarseggiando i posti in terapia intensiva e mancano mascherine e guanti per difendersi dalle infezioni.

La Spagna ha promesso aiuti per le famiglie e le aziende per far fronte all’emergenza coronavirus. Il premier Pedro Sanchez ha assicurato, riportano i media locali, che l’Ue sarà flessibile sui vincoli di bilancio dei Paesi più colpiti come Spagna e Italia.

Gran Bretagna

In Gran Bretagna è risultata positiva la ministra della Salute Nadine Dorries. Sarebbe rimasta contagiata anche una persona del suo staff. Ora verrà ricostruita la rete di persone con cui è venuta in contatto la ministra e i suoi uffici sanificati.

Polonia

Anche la Polonia, come Grecia e Italia, ha deciso di chiudere tutte le scuole e gli asili per due settimane per contenere il contagio da coronavirus. Il provvedimento riguarda 4,5 milioni di allievi e 1,4 milioni di bambini. A casa resteranno anche 700 mila insegnanti. In Polonia sono 25 le persone contagiate.

Francia

Patrick Strzoda, il capo di gabinetto del presidente francese Emmanuel Macron, è stato messo in quarantena per precauzione, insieme a uno dei suoi più stretti collaboratori. «Siamo solo all’inizio dell’epidemia», ha detto il presidente francese.

La Francia, secondo quanto riporta Le Figaro, si starebbe preparando infatti all’accelerazione dell’epidemia. Al momento però il Paese non starebbe valutando la chiusura delle scuole. Secondo il ministro della sanità Olivier Véran, mandare i bimbi a scuola non è un problema, in quanto non rappresentano un pubblico fragile.

Germania

Sfiorano i 1300 i casi di contagio in Germania. Il più colpito è il  Nordreno-Vestfalia, con 484 positivi. Seguono la Baviera con 314 e il Baden-Wuerttemberg con 237. Berlino è ferma a 48 casi registrati.

Ieri, 10 marzo, sono stati registrati i primi due morti da coronavirus in Germania. Le due persone sono morte in Nordreno-Westfalia. Nella città di Essen è morta una donna di 89 anni. In una scuola del Brandeburgo a Neustadt, dopo un caso sospetto di coronavirus sono state messe in quarantena circa 5 mila persone

Ue

Quattro persone sono risultate positive al coronavirus nello staff della Commissione europea. Lo ha fatto sapere la stessa Commissione con una mail ai suoi dipendenti in cui annunciava che anche un collaboratore esterno è risultato positivo, mentre altre tre persone erano in attesa dei risultati del test.

Belgio

Il Belgio registra la sua prima vittima per il coronavirus. Si tratta di una donna anziana di 90 anni. A renderlo noto i ministri della salute del governo federale e della Regione di Bruxelles

Cina

I numeri delle nuove vittime e dei nuovi casi di Coronavirus in Cina continuano a essere contenuti: sono 24 i contagi registrati nelle scorse ore, 22 i morti. In leggero aumento rispetto ai dati diffusi ieri, 10 marzo, quando erano stati rispettivamente 19 e 17. Wuhan comincia a ripartire: potranno riaprire alcune attività commerciali.

La Cina ha promesso che invierà in Italia un team di cinque medici esperti. «Se la parte italiana lo chiede, siamo pronti a mandare personale medico per aiutare l’Italia», aveva detto ieri il ministro degli Esteri cinese a Luigi Di Maio.

Corea del Sud

Aumentano invece i contagi da coronavirus in Corea del Sud dove sono stati registrati 242 nuovi casi, contro i 131 annunciati ieri, 10 marzo. Ma il dato è comunque al ribasso rispetto ai giorni precedenti: 248 domenica, 367 sabato, 438 venerdì e 518 giovedì. Il numero totale dei contagiati nel Paese è salito a 7.755

Usa

Negli Stati Uniti il numero di contagiati ha superato i mille, 31 le persone morte per l’infezione. In USA il festival di Coachella è stato rinviato a ottobre a causa dell’emergenza.

È in quarantena anche il nuovo capo staff della Casa Bianca. Mark Meadows potrebbe essere venuto in contatto con una persona positiva al coronavirus. Meadows ha deciso di auto-isolarsi a scopo precauzionale, in quanto è risultato negativo al virus. Intanto con i nuovi due casi in Virginia, salgono a 731 i contagiati negli Stati Uniti.

Panama

Panama ha registrato la prima vittima da coronavirus, mentre i contagi sono saliti a otto. La cosiddetta “paziente uno” sarebbe una donna di 40 anni che si trova in isolamento domiciliare in condizioni di salute stabili. La ministra della Sanità, Rosario Turner, ha chiarito che la donna è arrivata dalla Spagna lo scorso 8 marzo e ha subito avvertito tosse e febbre. La donna si è quindi presentata in ospedale, sono stati applicati i protocolli previsti nel Paese per il coronavirus.

Grecia

La Grecia ha deciso di chiudere tutte le scuole e le università per contrastare l’epidemia coronavirus. Al momento la chiusura dovrebbe durare due settimane. Sono 90 le persone risultate positive in Grecia.

Iran

Si aggrava ancora il bilancio dell’epidemia di coronavirus in Iran. Altre 54 persone sono decedute nelle ultime 24 ore, portando il totale a
291 vittime. Il numero dei casi registrati è salito a 8.042, con 881 nuovi contagi confermati. Tra i malati, 2.731 sono ricoverati in ospedale.

Albania

Nelle ultime 24 ore sono arrivati quattro nuovi casi positivi da coronavirus in Albania. I primi due confermati ieri, 9 marzo, sono stati un giovane rientrato da Firenze che ha contagiato il padre. In isolamento ora si trovano altri tre familiari, due dei quali sono stati confermati positivi. Il quarto caso, invece è un albanese di 31 anni che 6 giorni fa è stato solo per un giorno a Milano e poi rientrato. L’uomo è stato subito ricoverato nell’ospedale delle malattie infettive di Tirana, che da oggi funziona come luogo di quarantena.

Mongolia

Il primo caso in Mongolia è un cittadino francese, che lavora in una consociata del colosso nucleare Orano, specializzato nell’estrazione dell’uranio. Una volta arrivato da Mosca, l’uomo non avrebbe rispettato la quarantena obbligatoria, secondo quanto riporta il ministero della Salute: «La capitale Ulaanbaatar e tutti i centri delle province sono in quarantena fino al 16 marzo per frenare l’epidemia». Dopo questo primo caso, il governo mongolo ha deciso di bloccare per sei giorni gli ingressi e le uscite dalle sue città.

Giappone

Il premier giapponese Shinzo Abe potrà dichiarare lo stato di emergenza per la diffusione del coronavirus, dopo l’approvazione di un decreto che ha rivisto la legislazione del Paese sulla gestione delle emergenze sanitarie fermo al 2012. Nel caso di una rapida diffusione del virus con un diretto impatto sulle vite dei cittadini e sull’economia, il premier potrà dichiarare lo stato di emergenza in aree specifiche del Paese, e i governatori delle prefetture potranno ordinare ai residenti di rimanere nelle proprie abitazioni, oltre a imporre la chiusura delle scuole e differenti tipi di restrizioni per i grandi assembramenti di persone. La nuova legislazione permetterà inoltre la realizzazione di strutture ospedaliere temporanee su diverse aree del territorio senza ottenere l’autorizzazione dei proprietari nell’interesse della collettività. La Camera bassa del Parlamento inizierà la delibera mercoledì ed è possibile che la le legge venga promulgata venerdì, diventando operativa a partire da sabato.

Oms: il rischio di pandemia è molto reale

«La minaccia di una pandemia sta diventando molto reale». Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Ghebreyesus, nella conferenza stampa quotidiana sulla diffusione del coronavirus. 

Il parere degli esperti

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