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Sanremo 2021, cinque serate per cinque ricordi. Jo Squillo, Sabrina Salerno e l’inno femminista ‘Siamo donne’

04 Marzo 2021 - 16:11 Giulia Marchina
Dopo 30 anni, il brano é ancora solidamente presente nella cultura pop e canora italiana

Siamo donne/ oltre alle gambe c’è di più. Sabrina Salerno e Jo Squillo salivano sul palco della 41esima edizione del Festival di Sanremo, nel 1991, in abiti succinti e così stretti da lasciare poco spazio all’immaginazione della platea che, di lí a poco, le avrebbe ammirate dal vivo, e in eurovisione. Bikini argentato e blazer in nero per Sabrina, che sfoggiava anche le iconiche e voluminose spalline tanto inflazionate ai tempi che furono. Jo, invece, con un tubino fucsia e collant leggerissimi, neri. Entrambe con i capelli cotonati, entrambe con la voglia di mettere a soqquadro il clima, per così dire, istituzionale, della manifestazione canora.

E chi lo avrebbe detto che, 30 anni fa, quel duo avrebbe mandato in visibilio il pubblico cantando quello che, ancora oggi, é considerato un inno al femminismo. Si intitolava: Siamo donne. «C’è chi al mondo è un egoista e chi invece è un pacifista/ C’è chi no, non cresce mai e si trova in mezzo ai guai/ Chi ha la testa sulla luna e poi sfida la fortuna/ C’è chi guarda nel passato e chi invece è già cambiato». Testo semplice, ritmato, rivendicava l’idea che nelle donne non tutto fosse riconducibile a gambe chilometriche, abiti scollati. Concetto ancora ben ribadito da Sabrina Salerno che oggi attacca: «A chi parla solo delle mie forme ricordo che ho venduto milioni di album in tutto il mondo. Invece qui si parla solo delle mie tette. Il fisico è un traguardo a qualsiasi età. Se gli uomini pensano solo ai pregiudizi è perché stanno perdendo la loro identità».

La giuria aveva storto il naso, quell’esibizione era troppo sopra le righe. E così la piazzó al tredicesimo posto della classifica finale. Come spesso accade coi brani sanremesi, il destino di quel singolo cambiò non appena varcata l’uscita dal teatro Ariston. La canzone aveva infatti guadagnato la posizione numero undici nella classifica dei singoli più venduti in Italia e diventò uno dei tormentoni di quell’anno. Oltre ad essere un caposaldo della cultura pop ancora oggi. Sabrina Salerno ha poi re-inciso la canzone da sola in quella stessa estate, partecipando, da solista, all’appuntamento, allora fisso, del Festivalbar; Jo Squillo ha invece realizzato cinque versioni differenti del brano. Era il 1991, il Festival di Sanremo avrebbe incoronato vincitore Riccardo Cocciante e i suoi riccioli con il brano Se stiamo insieme. Sul podio, con lui, Renato Zero con Spalle al muro; terzo Marco Masini e la sua Perché lo fai?.

Grafica in copertina: VINCENZO MONACO per Open

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