Euro 2020, Wimbledon, il record di medaglie a Tokyo: scatti dell’estate da sogno dello sport italiano

Dal calcio all’atletica, passando per il tennis e il nuoto: così nelle ultime settimane lo sport azzurro ha raggiunto risultati storici

Sport olimpici, calcio, tennis: il 2021 non è neppure finito che già può essere definito come l’annata d’oro dello sport azzurro. Con i titoli storici arrivati dai Giochi di Tokyo 2020, anche da discipline che tradizionalmente non sorridono all’Italia, così come dal campo di Wimbledon e dal cammino epico della Nazionale italiana di calcio a Euro 2020, il movimento sportivo italiano è stato indubbiamente eccellente quest’anno. Se si considerano poi le conseguenze socio-economiche sopraggiunte con la pandemia da Covid 19, con tutti gli ostacoli atletici e mentali, le imprese compiute dalle sportive e dagli sportivi del Paese assumono contorni eccezionali.


Il record di medaglie alle Olimpiadi

EPA/CHRISTIAN BRUNA | Gianmarco Tamberi abbraccia Marcell Jacobs dopo aver primeggiato rispettivamente nel salto in alto e nei 100 metri

Non è ancora finita, ma la spedizione azzurra in Giappone può vantare un numero di medaglie da record in alcuni sport simbolici della rassegna olimpica. Senza ombra di dubbio è stata l’atletica il settore più sorprendente per il peso specifico delle medaglie arrivate. Su tutte spicca la vittoria da annali nei 100 metri maschili conquistata da Marcell Jacobs, che con l’oro nella staffetta 4×100 è diventato il secondo italiano a vincere due medaglie nell’edizione giapponese insieme al nuotatore Gregorio Paltrinieri. Proprio l’emiliano, dopo aver superato le difficoltà legate alla convalescenza dalla mononucleosi, è stato un altro protagonista dell’avventura azzurra nel Sol Levente grazie alle conquiste dell’argento negli 800 stile libero e del bronzo nella 10km (unico italiano a riuscire nell’impresa di primeggiare sia in vasca che in acque aperte).


EPA/Patrick B. Kraemer | Gregorio Paltrinieri.

Questa Olimpiade è stata anche l’ultima per Federica Pellegrini, atleta in grado di rimanere ai vertici del nuoto per quasi 15 anni. Proprio dalla vasca dell’Aquatic Centre sono arrivate 6 medaglie in totale dal nuoto, alcune iconiche per la disciplina, da quelle clamorose come l’argento vinto nella staffetta 4×100 stile libero maschile e il bronzo nella 4×100 mista maschile, alle quali si sommano quella ottenuta negli 800 stile libero da Simona Quadarella, e i terzi posti nei 200 farfalla raggiunti da Federico Burdisso e nei 100 rana da un ottimo Nicolò Martinenghi.

Non solo atletica

EPA/CHRISTOPHER JUE | Il team italiano campione olimpico al Velodromo di Ono, Shizuoka

Tornando alla pista dello Stadio Olimpico di Tokyo è leggendario l’oro di Gianmarco Tamberi nel salto con l’asta, arrivato dopo cinque anni di attesa per l’appuntamento con la storia sfumato a Rio 2016 per un infortunio patito alla caviglia. Con lui, incredibili sono state le imprese nella marcia di Massimo Stano e Antonella Palmisano, autori di due imprese podistiche inaspettate e forse per questo da ricordare. Sempre su una pista, ma stavolta di legno, il grande oro nell’inseguimento del ciclismo su pista del quartetto Ganna-Lamon-Milan-Consoni con record del mondo annesso (che superava quello già fatto in semifinale). E poi, ancora, lo storico argento di Vanessa Ferrari. La ginnasta ha incantato l’Ariake Gymnastics Centre nel corpo libero con il punteggio di 14.200. Una vittoria arrivata dopo due sfortunati quarti posti ai Giochi di Londra 2012 e Rio 2016. Va menzionato anche il risultato nel sollevamento pesi di Mirko Zanni: bronzo nei -78 kg. Certo ci sono state anche tante delusioni e risultati mancati, dalla débâcle negli sport a squadre a quella sfiorata con veleni nella scherma, disciplina dove l’Italia ha sempre ottenuto medaglie pesanti, arrivate stavolta solo in minore misura per 4 volte, come nel caso dell’argento nella spada di Luigi Samele, arrivato dopo una rimonta impensabile.

Grandi risultati, inoltre, sono stati raggiunti nella vela, con l’oro della coppia Tita-Banti nella Nacra 17: primo titolo olimpico per una coppia mista di atleti azzurri. Non possono essere dimenticate le imprese nella canoa e nel kayak, con l’oro storico nel doppio femminile di canottaggio di Federica Cesarini e Valentina Rodini, oltre al bronzo nei quattro senza, poi seguito dall’argento nei 200 metri K1 di Manfredi Rizza. A riequilibrare ulteriormente il rapporto tra vittorie e delusioni anche gli sport “nuovi”, giunti per la prima volta ai Giochi, come per esempio il karate, dove l’Italia ha ottenuto al momento due medaglie storiche con il successo di Luigi Busà e il bronzo nei kata di Viviana Bottaro. Le arti marziali, nonostante il rammarico per Frank Chamizo, sono state positive in Giappone per l’Italia, con un bel terzo posto di Maria Centracchio nei 63kg del judo e l’oro di Vito Dell’Aquila nel taekwondo, prima medaglia dell’avventura azzurra a Tokyo.

Europei, un titolo arrivato dopo 53 anni

EPA/LAURENCE GRIFFITHS | Gli Azzurri in festa dopo i calci di rigori vittoriosi contro l’Inghiterra

«Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio», sosteneva laconico Winston Churchill. Poi è arrivata la finale di Wembley e a rimanerci male sono stati proprio loro, gli inglesi, un po’ le vittime di questa annata d’oro azzurra. Se c’è stato, infatti, un torneo che ha riunito un Paese intero dopo un anno difficile per la pandemia, quello è stato Euro 2020, dove l’Italia è tornata a vincere dopo 53 anni dal titolo del 1968. La prima edizione itinerante del torneo continentale è stata un successo di squadra per l’Italia allenata da Roberto Mancini. Dopo la disfatta del 2018 e l’esclusione degli Azzurri dai Mondiali di Russia, il commissario tecnico è riuscito a costruire una squadra negli anni fatta di giovani talenti e soprattutto a unirli in una visione di gioco rivoluzionario per il credo calcistico dello stivale. Da “palla lunga e pedalare” con catenaccio si è passati a un gioco spumeggiante, che ha fatto del sacrificio in campo l’arma vincente al netto di pochi, ma pesanti, nomi blasonati rispetto ad altre selezioni.

Il prato di Wimbledon per la storia

EPA/NEIL HALL | Matteo Berrettini dopo la finale di Wimbledon.

L’altra grande impresa dello sport italiano arriva sempre dall’Inghilterra, stavolta dal prato dell’impianto più importante al mondo del tennis: Wimbledon. Matteo Berrettini è diventato il primo italiano a raggiungere una finale del torneo più antico di questo sport, perdendo solo con Novak Djokovic, ma ottenendo comunque il plauso degli osservatori, oltre che gli onori del presidente della Repubblica Sergio Mattarella proprio in compagnia dei calciatori reduci dalla vittoria contro l’Inghilterra agli Europei. Il movimento azzurro può dormire sonni tranquilli, oltre al talento del romano ci sono quelli di giocatori giovanissimi come Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, che hanno dimostrato di poter tenere sulle spalle le speranze del tennis italiano.

Leggi anche: