Usa 2020, l’ultimo allungo di Biden: «È chiaro che abbiamo abbastanza voti per vincere»

di Redazione

Nel voto popolare il candidato dem batte il record di Obama del 2008. Trump chiede di bloccare lo spoglio in Michigan e annuncia azioni legali in Pennsylvania

Joe Biden è in vantaggio su Donald Trump con 264 grandi elettori conquistati, contro i 214 presi dall’avversario repubblicano. La corsa alla Casa Bianca è ancora aperta ma conquistando i 16 grandi elettori del Michigan Biden si avvicina notevolmente al traguardo, fissato a quota 270. I battleground States dove non c’è ancora un chiaro vincitore – sempre che l’assegnazione del Michigan a Biden venga confermata – sono: Pennsylvania (20), Georgia (16), Carolina del Nord (15) e Nevada (6). Al candidato dem, dunque, basta conquistare uno solo di questi Stati per vincere le elezioni.


Grafica: Vincenzo Monaco per Open
22:20 – 4 novembre

«Dopo una lunga notte di conteggio possiamo dire che siamo sulla strada per ottenere la maggioranza di grandi elettori e vincere la Casa Bianca». Nel suo secondo discorso ufficiale dopo la chiusura dei seggi Biden risponde a Trump e annuncia che, nonostante il conteggio dei voti non sia ancora finito, si dice convinto che sarà lui a vincere le elezioni. Biden, citata la vittoria in Wisconsin, dà per scontata quella in Arizona e si dice ottimista rispetto all’esito del voto in Michigan e anche in Pennsylvania, nonostante Trump sia avanti di circa 6 punti percentuali.


Il candidato dem parla già da inquilino della Casa Bianca. «Una volta finite le elezioni sarò il presidente di tutti», ha detto Biden, che nel voto popolare, con oltre 70 milioni di preferenze, ha superato il record storico di Barack Obama nel 2008.

21:37 – 4 novembre

Da parte sua, la campagna elettorale di Trump ha deciso di avviare un’azione legale non solo in Michigan, ma anche in Pennsylvania, Stato del Midwest dove attualmente il tycoon è avanti di circa 7-8 punti percentuali su Biden. In Michigan i legali del presidente chiedono di sospendere il conteggio dei voti finché non sarà garantito allo staff del presidente un significativo accesso allo scrutinio.

La notizia arriva dopo che la campagna elettorale di Trump ha chiesto il riconteggio dei voti in Wisconsin. Nel frattempo anche la campagna di Biden annuncia battaglia. «Vogliamo mettere in piedi uno sforzo legale senza precedenti», ha dichiarato Jen O’Manley Dillon, la manager della sua campagna elettorale.

20:59 – 4 novembre

All’indomani del voto la governatrice dell’Oregon, Kate Brown, ha prorogato lo stato di emergenza nella città di Portland, da settimane al centro di manifestazioni in difesa dei diritti degli afroamericani. Questo nonostante lo Stato abbia votato nettamente a favore di Biden ma, visto che c’è ancora grande incertezza rispetto all’esito finale del voto, il timore è che ci possano essere nuovi scontri. In Oregon, come altrove, diversi gruppi hanno annunciato manifestazioni per contestare la dichiarazione anticipata di vittoria da parte del presidente Trump. A Portland, la più grande città dello stato del West Coast, ci sarà una mobilitazione di massa a sostegno del pieno conteggio dei voti, invocato anche da Biden.

20:15 – 4 novembre

Secondo le proiezioni della Cnn Joe Biden avrebbe vinto anche in Wisconsin, aggiudicandosi 10 grandi elettori in più e portando il totale complessivo a 248 22 dal traguardo. Il margine tra due candidati nello Stato sono molto sottili: meno di un punto percentuale. La campagna elettorale di Trump ha fatto sapere che intende chiedere un nuovo conteggio del voto nello stato che lo vide trionfare quattro anni fa. Senza citare prove a suo sostegno il manager della campagna di Trump, Bill Stepien, ha dichiarato che «ci sono state segnalazioni di irregolarità in diverse contee del Wisconsin che sollevano seri dubbi sulla validità dei risultati».

20:07 – 4 novembre

Si restringe il vantaggio di Trump in due stati chiave, la Georgia e la Pennsylvania. Nello stato del Nord, fino a qualche ora fa Trump era in vantaggio di circa 12 punti percentuali: adesso il margine si è ristretto a 8. In Georgia invece – dove il presidente è avanti di 1,8 punti percentuali – a separare i due candidati è un margine di meno di 100 mila voti. Inoltre, come scrive il New York Times molte delle schede ancora da contare provengono dalla contea di Fulton, che include anche la città di Atlanta – un area tendenzialmente democratica dove Biden è attualmente in vantaggio su Trump con un ampio margine.

19:27 – 4 novembre

«Non c’è nulla di strano nel proclamare vittoria». Ci ha pensato lo speaker dei repubblicani al Senato, Mitch McConnell, fresco di rielezione a difendere la mossa di Donald Trump che, con gli scrutini ancora in corsa e senza aver ottenuto la maggioranza dei grandi elettori, ha dichiarato di aver vinto le elezioni e accusato «un gruppo di persone molte tristi» di volergli soffiare la Casa Bianca. In un’intervista ripresa dal Washington Post il senatore repubblicano ha fatto una distinzione tra il conteggio dei voti e le dichiarazioni politiche, aggiungendo di non trovare nulla di strano nel fatto che Trump voglia contestare il voto per vie legali. «Il presidente non dovrebbe essere criticato per questo», ha aggiunto.

EPA/MARK LYONS |Mitch McConnell in compagnia di sua moglie dopo essere stato rieletto al Senato, 3 novembre 2020
18:42 – 4 novembre

Il vantaggio di Biden si fa più concreto. Nel piccolo stato del Maine, sulla East Coast, con il 77% dei voti scrutinati, Biden è avanti di circa 12 punti percentuali su Trump, un ampio margine. In Wisconsin invece la differenza tra i due è molto più sottile, circa 0,7% del voto a favore di Biden. Ma il conteggio dei voti è quasi finito: sono stati scrutinati infatti il 97% delle schede e il resto dei voti per corrispondenza dovrebbero essere contati entro mercoledì.

Biden ha recuperato il suo svantaggio nel Wisconsin – dove nel 2016 Trump aveva vinto per meno di un punto percentuale – quando mercoledì mattina molte delle grandi città dello stato, tra cui Milwaukee, Green Bay e Kenosha, hanno riportato i risultati dei voti per corrispondenza. Arrivando primo in entrambi gli Stati, per vincere Biden avrebbe ancora bisogno almeno del Michigan, del Nevada e dell’Arizona.

18:16 – 4 novembre

Mentre Trump continua ad attaccare su Twitter – «stanno trovando voti per Biden ovunque», scrive il presidente – le autorità in Michigan e in Pennsylvania, due stati ancora in bilico in queste elezioni, invitano alla calma. Nello stato in cui è nato Biden il governatore ha chiesto di portare pazienza, assicurando che lo scrutinio procede come previsto e che, attualmente, circa la metà dei voti postali sono stati contati.

In Michigan invece, il segretario di Stato Jocelyn Benson ha dichiarato in un’intervista alla CNN che il conteggio dei voti va avanti e che il risultato potrebbe essere noto nelle prossime ore, entro la fine di mercoledì negli Stati Uniti. Nello stato devono ancora essere contate centinaia di migliaia di schede elettorali per corrispondenza, la maggior parte delle quali è concentrata nelle contee e nei centri abitati più grandi del Michigan.

17:48 – 4 novembre

Aggiornamenti anche sul lato della gara per il Congresso americano. Il New Mexico è diventato il primo stato americano ad eleggere alla Casa dei rappresentanti tutte donne di colore. Si tratta di due donne indo-americane, la repubblicana Yvette Herrell, rappresentante dei Cherokee, e la democratica Deb Haaland, dei Laguna Pueblo. Insieme a loro è stata eletta anche la latinoamericana Teresa Leger Fernandez, democratica.

17:21 – 4 novembre

Dopo aver superato la vittoria di Obama del 2008 sul fronte del voto popolare – ovvero il numero totale di voti ottenuti da ciascun candidato in tutto il Paese – Biden ha anche messo a segno un’altra vittoria, superando il numero totale di grandi elettori ottenuto quattro anni fa da Hillary Clinton. L’ex segretario di stato americano chiuse le elezioni del 2016 con 232 grandi elettori mentre con l’Arizona diventata blu Biden ne avrebbe già in tasca 238.

EPA/OLIVIER DOULIERY / POOL | Hillary Clinton ammette la sconfitta il 9 novembre 2016
16:44 – 4 novembre

Dopo qualche ora di silenzio, con Biden in rimonta nei sondaggi Trump è tornato a “twittare” e Twitter ha ripreso a segnalare i suoi tweet in quanto ritenuti fuorvianti. Tra questi c’è anche il seguente messaggio con cui il presidente agita nuovamente lo spettro dei brogli: «La scorsa notte – afferma – ero avanti, spesso saldamente, in molti stati chiave, in quasi tutti quelli governati e controllati dai democratici. Poi, ad uno ad uno, i vantaggi sono magicamente scomparsi, nel momento in cui sono state contate discariche di schede a sorpresa. Molto strano».

Nel frattempo, lo staff del presidente si dice fiducioso sull’esito del risultato elettorale, definendo la posizione di Trump «molto, molto, molto buona». Altrettanto fiducioso lo staff di Biden secondo cui il candidato Dem sarebbe ormai in netto vantaggio. Il manager dalla campagna dem, Jen O’Malley Dillon, ha infatti affermato che con tutta probabilità Biden «sarà il prossimo presidente», aggiungendo che l’ex vicepresidente avrebbe parlato nuovamente agli americani in giornata.

16:36 – 4 novembre

Comunque vada, Joe Biden potrà dire di aver ottenuto più voti dell’ex presidente Barack Obama. Attualmente il candidato dem ha conquistato 69.091.885 voti, pari al 50.1% del totale, contro i 66.404.667 voti (48.2%) di Trump ma anche più dei 69.498.516 voti ottenuti da Barack Obama nel 2008, che all’epoca erano circa il 52 percento del totale. Merito anche dall’affluenza record di questa tornata elettorale – mai così alta da oltre un secolo.

15:20 – 4 novembre

Sorpasso di Biden nello Stato del Michigan. Uno degli Stati più decisivi per la corsa alla Casa Bianca continua con un testa a testa serratissimo. Gli ultimi conteggi avevano registrato percentuali a vantaggio di Donald Trump. Ora i dati, tra cui quelli riportati da The Associated Press, contano Biden al primo posto con il 49,4% contro il 49,1% di Trump.

14:15 – 4 novembre

Il distretto elettorale del Nevada ha annunciato che non saranno comunicati ulteriori risultati fino a domani. La percentuale di voti attesi è pari all’86% con un vantaggio attuale di Biden di appena 8.000 voti. Il testa a testa continua invece ad essere calcolato in alcuni degli Stati ancora incerti. Secondo quanto riportato dal New York Times i conteggi del Wisconsin non dovrebbero fermarsi aggiungendo ulteriori quote all’attuale 97% di schede scrutinate. Attualmente è in testa Joe Biden con il 49,5%, contro il 48,8% di Trump. Ancora lungo il conteggio della Pennsylvania con il 55,1% delle preferenze a favore di Donald Trump, 43,6% per Biden.

Nel frattempo secondo i dati di AP Politics il Michigan viaggia sul filo del rasoio per entrambe i principali candidati: Trump è in vantaggio con il 49,5% delle preferenze, contro il 49% di Biden. Il New York Times riporta anche i numeri della lotta di Trump nel tentativo di mantenersi una delle colonne portanti della sua elezione del 2016, il North Carolina. Lo Stato, fondamentale anche per la corsa del 2020, al momento registra un 50,1% di risultati a favore di Trump, 48,7% per Biden, con il 95% delle sezioni elettorali scrutinate.

13:15 – 4 novembre

Arrivano le percentuali di uno degli ultimi sei stati incerti per la corsa alla Casa Bianca. Sulla base dei voti riportati finora e secondo quanto confermato anche dal New York Times, in Michigan Donald Trump sembra essere in testa con il 49,8%, contro il 48,5% di Biden. In base ai dati AP Politics le sezioni finora scrutinate risultano essere il 90%.

12:40 – 4 novembre

Nessun commento è arrivato ancora dall’Unione Europea sul possibile risultato delle elezioni americane. Mentre alcuni leader politici si stanno già esponendo – come Marine Le Pen, Matteo Salvini e Giorgia Meloni (tutti filo-Trump) – il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, ha dichiarato di non voler fare «speculazioni o commenti» prima del risultato. «Il processo democratico negli Stati Uniti è in corso», ha detto Mamer. «La conta dei voti prosegue. Al termine vedremo come saranno finalizzati i risultati e come saranno annunciati. La tradizione democratica è molto forte negli Usa».

12:10 – 4 novembre

In queste ore concitate di spogli e attese, a diventare virale è stato anche un tweet di Amanda Knox, l’ex studentessa americana conosciuta in Italia per l’inchiesta sull’omicidio di Meredith Kercher. «Qualsiasi cosa accada – ha scritto – i prossimi quattro anni non potranno essere peggiori di quelli che ho passato a studiare in Italia, giusto?». In poche ore il post ha ricevuto decine di migliaia di interazioni: c’è stato chi le ha chiesto «Sei ubriaca?», e chi invece ha difeso la sua libertà di espressione.

11.43 – 4 novembre

Il candidato democratico Joe Biden sembra essere in vantaggio anche in Nevada, dove gli è necessario vincere per fare un passo in avanti decisivo verso la conquista degli Usa. Secondo il New York Times, è al 49,4% contro il 48,6% di Trump. Gli spogli, secondo AP Politics, sono al 67%. Se dovesse aggiudicarsi il Nevada (dove mancano solo i voti postali), Biden avrebbe bisogno solo della Pennsylvania e di un altro Stato qualunque ancora in bilico per raggiungere la quota fatidica dei 270 grandi elettori. Conquistando sia il Michigan che il Wisconsin, invece, potrebbe vincere anche senza Pennsylvania.

11.18 – 4 novembre

Si allarga il vantaggio di Joe Biden nel Wisconsin alla chiusura degli spogli di Milwaukee. Si aspettano ora i risultati di Green Bay, città a orientamento democratico: mancano ancora 32 mila schede da visionare. Stando alla Cnn, l’ex vicepresidente avrebbe il 49,3% dei voti contro il 49% di Donald Trump. Lo Stato assegna 10 grandi elettori: quello del Wisconsin è uno degli Swing States ancora in bilico e, attualmente, è uno degli Stati a cui si sta guardando maggiormente per capire da quale parte penderà l’ago della bilancia (un cosiddetto Battleground State). In ogni caso, qualora il candidato perdente si trovasse entro il punto percentuale dal vincitore, sarebbe autorizzato a richiedere un ricalcolo dei voti.

10.50 – 4 novembre

QAnon entra nella Camera della Georgia. La sostenitrice delle tesi complottiste di estrema destra Marjorie Taylor Greene ha vinto un seggio repubblicano in uno degli Stati ancora in bilico. Il suo slogan elettorale era stato «Salvare l’America, fermare il socialismo». Greene ha festeggiato il risultato con un post su Twitter: «Grande vittoria stasera!». Come raccontato più volte da Open, la toria di QAnon vede in Donald Trump il salvatore del mondo nella lotta contro il così chiamato Deep State, «covo di satanisti e pedofili».

10.22 – 4 novembre

L’Election Day è finito senza un vincitore e il risultato è ancora incerto. A decidere l’esito delle elezioni saranno gli Stati chiave della Pennsylvania, del Michigan e del Wisconsin. Ma, come sottolinea a Open Lorenzo Costaguta, professore di storia americana alla Bristol University, anche la Georgia «potrebbe portare il candidato dem più vicino alla Casa Bianca». Il voto di quest’anno è stato tra i più divisivi della storia e, secondo Costaguta, non è da escludere che si arrivi a episodi di violenza diffusa. «Una situazione in cui il nome del prossimo presidente americano non è chiaro potrebbe alimentare «tensioni già presenti».

10.03 – 4 novembre

Jen O’Malley Dillon, la responsabile della campagna elettorale di Joe Biden, ha definito «oltraggiose», «senza precedenti» e «false» le dichiarazioni di Donald Trump sugli spogli in corso. Delegittimare la possibile vittoria democratica è, per Dillon, un «tentativo di togliere i diritti democratici agli elettori». Un’operazione «mai vista prima nella storia degli Stati Uniti». «Ma questo non accadrà», ha aggiunto. Facendo eco alle parole di Biden pronunciate durante il discorso in Delaware, la capo staff ha ribadito che non sarà Trump a decidere chi vincerà queste elezioni. «Se il presidente deciderà di dar seguito alla sua minaccia, abbiamo squadre legali pronte a resistere al suo tentativo».

9.46 – 4 novembre

Resta aperto il risultato a Philadelphia e Pittsburgh, due grandi e importanti città della Pennsylvania. I distretti stanno ancora contando i voti e hanno annunciato che non comunicheranno gli esiti prima della mattinata (ora locale, che corrisponde al nostro primo pomeriggio). Il responso consentirà con molta probabilità di individuare il vincitore nello Stato e anche dell’intero Paese. A provocare il ritardo negli spogli è stata la decisione dell’amministrazione della Pennsylvania, di orientamento repubblicano, di non iniziare gli spogli dei voti postali prima dell’election day. Attualmente restano da contare 1,5 milioni di voti su 2,5 milioni espressi.

9.24 – 4 novembre

La democratica Alexandria Ocasio-Cortez ha criticato duramente le esternazioni di Donald Trump, che durante il suo discorso alla Casa Bianca ha annunciato di aver vinto le elezioni nonostante il tentativo di «frode» da parte degli avversari. «Le affermazioni premature di Trump sulla vittoria sono illegittime, pericolose e autoritarie», ha scritto su Twitter. «Si contino i voti. Si rispettino i risultati». In un post precedente, Ocasio-Cortez aveva dichiarato di non voler commentare ancora i risultati arrivati alla chiusura del primo giorno di spogli.

8.56 – 4 novembre

Secondo le anticipazioni di Ap Politics e di Political Polls, il candidato democratico Joe Biden ha vinto nello stato dell’Arizona. Con questo risultato, Biden potrebbe potenzialmente permettersi di perdere la Pennsylvania e vincere comunque le elezioni. Tutto dipenderà dal risultato del Wisconsin e del Michigan. L’Associated Press Politics ha anche confermato la vittoria dell’ex vicepresidente nel Maine.


8.51 – 4 novembre

Chi sta vincendo le elezioni americane tra Joe Biden e Donald Trump? Per vincere è necessario raccogliere almeno 270 grandi elettori. Al momento la situazione è così ripartita. 

Il presidente Donald Trump ha vinto in:

  • Ohio
  • Texas
  • Indiana
  • Kentucky
  • West Virginia
  • Tennessee
  • Arkansas
  • Alabama
  • Missouri
  • Louisiana
  • Oklahoma
  • Kansas
  • Nebraska
  • North Dakota
  • South Dakota
  • Wyoming
  • Utah
  • Idaho
  • Iowa
  • Montana
  • Idaho
  • South Carolina
  • Missisipi
  • Florida

L’ex vicepresidente Joe Biden ha vinto in: 

  • Arizona
  • Minnesota
  • Delaware
  • Massachusetts
  • Vermont
  • New Jersey
  • Virginia
  • New York
  • Washington 
  • Oregon
  • California
  • Colorado
  • New Mexico
  • Connecticut
  • New Hampshire
  • Virginia
  • Hawaii
  • Illinois
  • Maine
8.40 – 4 novembre

Il direttore dello staff della comunicazione di Trump, Tim Murtaugh, si è scagliato contro le «censure» dei social network su alcuni post che il presidente uscente ha scritto prima della fine degli spogli. «La Silicon Valley continua la sua missione di censurare e mettere a tacere il presidente degli Stati Uniti Donald Trump», ha detto. Murtaugh ha gestito la campagna elettorale del presidente uscente tenutasi in questi ultimi mesi.

8.20 – 4 novembre

Il presidente uscente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha parlato a seguito della giornata elettorale. Ha tenuto il suo discorso dalla Casa Bianca, salendo sul palchetto insieme alla sua famiglia e al suo vicepresidente. Il tenore del suo intervento è stato molto diverso da quello del suo sfidante democratico, che non si è sbilanciato più di tanto sul risultato. Trump ha anticipato che si rivolgerà alla Corte Suprema per assicurarsi che non ci siano stati brogli. «Un gruppo molto triste di persone sta cercando di rubare il nostro diritto di voto», ha detto rivolgendosi ai democratici. «Ci stavamo preparando per una grande celebrazione, e invece tutto a un tratto ci siamo dovuti fermare. È stata una enorme frode».

8.14 – 4 novembre

Ancora attesa per il discorso di Donald Trump alla Casa Bianca alla fine della prima giornata delle elezioni. Su Twitter ha già postato una serie di annunci di vittoria, uno dei quali è stato oscurato dal Social Network perché contenente un’informazione «fuorviante». Nancy Pelosi, la speaker della Camera, ha commentato l’impasse del risultato elettorale facendo eco a Joe Biden: «Non è finita fino a che ogni voto non sarà contato».

7.00 – 4 novembre

Subito dopo il discorso di Joe Biden da Wilmington, nel Delaware, in cui l’ex vicepresidente dell’era Obama ha esortato gli elettori alla pazienza, pur dicendosi ottimista sugli esiti dello spoglio e di essere sulla strada giusta per la vittoria, è immediatamente giunta la risposta del presidente Donald Trump.

Il tycoon, così come preannunciato nella notte dall’ex consigliera della Casa Bianca, Kellyanne Conway, ha ribadito la sua intenzione di parlare alla nazione. «Stiamo andando alla grande, ma stanno cercando di RUBARE le elezioni. Non glielo lasceremo mai fare. I voti non possono essere espressi dopo la chiusura dei sondaggi!».

Un tweet, questo del presidente Trump, nuovamente “segnalato” da Twitter come «controverso e potenzialmente fuorviante in merito alla modalità di partecipazione alle elezioni o ad altri strumenti di coinvolgimento della cittadinanza». Lo stesso è avvenuto anche su Facebook, dove i due post del presidente statunitense sono stati “segnalati” secondo gli standard del Bipartisan Policy Center.

7.02 – 4 novembre

Il candidato democratico Joe Biden ha tenuto un breve discorso da Wilmington, nel Delaware, luogo da cui stava seguendo lo spoglio elettorale.

6.30 – 4 novembre

Cori Bush, infermiera e attivista del movimento Black Lives Matter dal 2014, è la prima donna membro del congresso nera. Eletta in Missouri, ha celebrato la sua vittoria commentando: «Questa è certamente una notte da ricordare», aggiungendo «Questa è stata una giornata storica dall’inizio alla fine». E infine, un semplice post su Twitter: «The first», «La prima».

5.30 – 4 novembre

La Pennsylvania, con i suoi 20 grandi elettori, sarà con tutte le probabilità uno degli Stati chiave in queste elezioni presidenziali. Tuttavia, l’attesa del risultato definitivo potrebbe fortemente prolungarsi sino al 6 novembre, secondo i funzionari statali. Stessa sorte per i conteggi dei voti anche in Wisconsin e Michigan che hanno reso noto che non riusciranno ad annunciare i risultati del voto entro la fine della giornata.

Attualmente, in Pennsylvania si è giunti al 54% dello spoglio. In testa c’è Trump che guida con il 56,5% delle preferenze, mentre Biden si ferma al 42,1%. Nel Wisconsin lo spoglio è fermo al 63% e anche in questo caso Trump è in testa con il 51,5% dei voti, mentre Biden si ferma al 46,8%. Infine, anche in Michigan, dove le operazioni di spoglio sono esattamente al 50%, Trump è avanti con il 54,1% delle preferenze, mentre Biden totalizza, sino ad ora, il 44,1% dei voti.

4.45 – 4 novembre

Nell’Arizona, uno degli swing states, nonché “top battleground state” per l’elezione del futuro presidente degli Stati Uniti, Joe Biden stacca Trump. Con il 70% dei voti scrutinati, infatti, l’ex vice di Obama ottiene il 54,9% delle preferenze, mentre il tycoon, al momento, raccoglie il 43,8%.

4.30 – 4 novembre

Nella nottata dello spoglio del voto delle presidenziali non sono mancate manifestazioni pacifiche del movimento Black Lives Matter davanti alla Casa Bianca. Inizialmente le dimostrazioni si sono svolte in modo pacifico, ma la tensione è salita tra alcuni manifestanti che si sono successivamente scontrati con le forze di polizia.

4.12 – 4 novembre

Mentre in Texas Donald Trump allunga il proprio vantaggio sull’ex vicepresidente Joe Biden (50,7% il primo contro il 47,8% di Biden, ndr), anche in Wisconsin e in Michigan Trump risulta essere in vantaggio dopo un terzo degli scrutini. Un risultato che sembra andare nella medesima direzione del voto del 2016, quando i repubblicani vinsero a sorpresa sui dem, guadagnandosi le preferenze della “working class”.

4.00 – 4 novembre

Con il 74% delle sezioni scrutinate, il presidente statunitense Donald Trump con il 50,6% delle preferenze ha sorpassato Joe Biden in Ohio. Nello Stato, tuttavia, non si esclude una serratissima corsa fino all’ultimo voto, così come in Texas.

3.45 – 4 novembre

«Sentirete il presidente stasera: è atteso un discorso alla nazione dalla East Room della Casa Bianca». A riferirlo, in un’intervista ad ABC News, è l’ex consigliera del presidente statunitense Donald Trump, Kellyanne Conway. Al contempo, il candidato alla presidenza Joe Biden ha annunciato che terrà un discorso dal Delaware, da dove sta seguendo l’andamento dello spoglio. 

3.23 – 4 novembre

Sarah McBride è la prima senatrice transgender eletta nella storia degli Stati Uniti. La candidata ha fatto parte dello stand dell’amministrazione di Obama. Secondo la presidente del LGBTQ Victory Fund la vittoria della senatrice McBride «dà speranza a innumerevoli persone trans che cercano un futuro migliore», e la sua vittoria «ispirerà più persone trans a seguire le sue orme e a candidarsi per cariche pubbliche». 

«A chiunque abbia paura che la sua verità e i suoi sogni si escludano a vicenda, sappia che il cambiamento è possibile. Sappiate che la vostra voce conta, sappia che anche voi potete fare questo», ha successivamente twittato la neo-senatrice.

3.14 – 4 novembre

La campagna del presidente americano ha dichiarato la vittoria in Florida, nonostante il risultato finale non sia ancora stato annunciato ufficialmente. Secondo le ultime proiezioni Donald Trump avrebbe vinto anche in Nebraska, Wyoming, Louisiana. Il candidato democratico Joe Biden si è invece assicurato i grandi elettori del New Jersey, New York e Colorado. Intanto, come evidenzia il sito di sondaggi e analisi FiveThirtyEight, a questo punto lo stato della Pennsylvania diventa ancora più cruciale per decidere il risultato di questa elezione.

2.50 – 4 novembre

Si chiama Marjorie Taylor Green. È lei la prima sostenitrice di QAnon a conquistare un seggio alla camera. La donna, che sostiene pubblicamente le teorie complottiste del gruppo americano, prenderà il posto del repubblicano Tom Graves.

2.40 – 4 novembre

«Armatevi di pazienza e fate un respiro profondo». Il governatore della Pennsylvania, Tom Wolf, invita gli elettori a non aspettarsi un risultato definitivo già domani mattina. Lo Stato è infatti uno tra i più in bilico: «Gli instancabili scrutinatori sono pronti a garantire che ogni voto venga conteggiato – ha detto Wolf in un videomessaggio – Ma per contare questo eccezionale numero di voti si potrebbe impiegare più tempo che in passato. Potremmo non conoscere il risultato oggi, ma incoraggio tutti a fare un respiro profondo e ad avere pazienza».

2.30 – 4 novembre

Ci sono anche l’Ohio e il Michigan tra gli Stati chiave che potrebbero decidere questa elezione. Secondo la Cnn, con il 42% dei voti scrutinati Biden è avanti con il 55,3% contro il 45,3% per Trump.

2.20 – 4 novembre

Continua a essere incerto il risultato in Florida, tra gli Stati più cruciali per decidere chi siederà alla Casa Bianca. I due candidati sono testa a testa, ma secondo il New York Times Donald Trump avrebbe il 95% di possibilità di vincere nello Stato della costa orientale. Un’ultima analisi mostra come nella contea di Miami-Dade Biden avrebbe ottenuto un risultato di molto inferiore rispetto a quello di Hilary Clinton nel 2016.

2.18 – 4 novembre

L’ex vicepresidente avrebbe vinto i grandi elettori dell’Illinois e del Connecticut. Secondo le proiezioni della Cnn, Biden è avanti negli stati chiave della Pennsylvania e del Texas, anche se il processo di scrutinio è ancora all’inizio. È invece un testa a testa in Georgia dove i due candidati sono entrambi al 49,5%.

2.10 – 4 novembre

Le ultime proiezioni sul risultato degli scrutini danno Trump vincente in South Carolina, Alabama, Oklahoma, Tennessee e Mississippi. Lo sfidante Joe Biden ha invece superato il candidato repubblicano in Massachusetts, Delaware, Maryland e Dc.

2.00 – 4 novembre

Sono centinaia i manifestanti che si trovano in questo momento davanti alla Casa Bianca dove, a protezione, il presidente americano ha eretto una barriera. Tra di loro ci sarebbero sostenitori del movimento del Black Lives Matter e di Donald Trump.

1.55 – 4 novembre

È un testa a testa quello tra Trump e Biden in Florida. Nello stato dell’east coast è stato scrutinato il 67% dei voti e secondo le prime proiezioni il candidato democratico è in vantaggio con il 50% contro il 49,1% per l’attuale presidente americano. Intanto sulla sua pagina Twitter, Joe Biden ha chiesto alle persone di rimanere in fila e continuare a votare.

1.40 – 4 novembre

Il presidente americano si sarebbe aggiudicato anche lo Stato del West Virginia, secondo le prime proiezioni. Negli stati chiave dell’Ohio e del North Carolina dove sono in palio rispettivamente 18 e 15 grandi elettori, è ancora troppo presto per dichiarare un vincitore.

1.30 – 4 novembre

Dopo il il 35% dei voti scrutinati, il candidato democratico è avanti nello Stato cruciale della Florida con il 50,7%, contro il 48,4% di Donald Trump. Un sondaggio dell’ultima ora diffuso dalla Cnn mostra Joe Biden avanti a livello nazionale con il 50%, contro il 39% di Trump.

1.20 – 4 novembre

Il network americano della Cnn riferisce che è troppo presto, il cosiddetto too early to call, per assegnare la vittoria in Georgia e in South Carolina a uno dei due candidati alla presidenza. Tuttavia, nello stato della Georgia Biden è avanti con il 61,8%.

1.09 – 4 novembre

Lo sfidante democratico del presidente americano, sempre secondo le proiezioni dell’Associated Press, avrebbe vinto negli stati del Vermont e della Virginia.

1.00 – 4 novembre

Primi seggi chiusi negli Stati Uniti. Secondo le proiezioni dell’Associated press Donald Trump ha vinto sia in Kentucky che in Indiana. «Mentre i seggi iniziano a chiudersi in alcune parti del Paese, ricordatevi di rimanere in fila. Se sei in fila al seggio elettorale prima della chiusura, puoi
ancora votare», scrive Joe Biden sul suo profilo Twitter.

00.30 – 4 novembre

Mentre gli americani si stanno recando ai seggi, Wall Street ha chiuso in rally il giorno dell’elezione. Il Dow Jones è salito del 2,05% a 27.477,40 punti, il Nasdaq guadagna invece l’1,85% a 11.160,57 punti mentre lo S&P 500 fa registrate un +1,78% a 3.369,11 punti.

00.15 – 4 novembre

Sono oltre 101 milioni gli americani che hanno votato prima dell’Election Day. Di questi, 65 milioni hanno inviato il loro voto per posta. Numeri che negli Stati Uniti non si vedevano da oltre un secolo. E proprio in California, lo Stato di Kamala Harris, 12 milioni di persone sono già andate a votare. «Non fermatevi», ha detto la candidata alla vicepresidenza del ticket Biden, «manteniamo questo ritmo storico». Gli elettori – secondo la Cnn – sono inoltre fiduciosi che i loro voti verranno conteggiati in modo accurato. Più di 9 elettori su 10 riferiscono di aver votato per il presidente già due settimane fa, mentre pochissimi elettori hanno deciso negli ultimi sette giorni.

Trump vs Biden: al via l’Election Day

E’ il giorno delle elezioni americane. Il presidente uscente Donald Trump e Joe Biden sono arrivati alla fine di una campagna elettorale divisiva e sopra le righe. L’affluenza è già record per un voto che vede avanti Biden nei sondaggi ma, come ha dimostrato l’elezione del 2016, nulla è deciso fino all’ultimo. Saranno anche quest’anno gli swing states a fare la differenza. E tra oggi e domani, quello da tenere d’occhio, sarà in particolare la Pennsylvania dove ci sono in palio 20 grandi elettori, dei 270 necessari per vincere. Nel suo ultimo comizio nel Michigan Trump ha annunciato che «sarà una bella vittoria», mentre lo sfidante Biden ha dichiarato che in «gioco l’anima del Paese».

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