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Sanremo 2020, Rancore esulta: «Il mio premio è per la prima volta un riconoscimento a tutto il rap italiano»

09 Febbraio 2020 - 19:27 Redazione
«Spero che tutto questo aiuti il futuro, aiuti le prossime edizioni ad accogliere nuovi linguaggi, e che dia ancora più coraggio a tutti coloro che, nel loro piccolo, porteranno il loro messaggio e la loro personale rivolta»

Alla fine è arrivato decimo: dopo le prime serate in cui il cantante galleggiava nelle zone basse della classifica, il voto decisivo della finalissima ha portato il rapper romano Rancore nella top ten di Sanremo. Non male per un Festival che fa fatica a recepire le innovazioni in campo musicale. Sono quattro i rapper che si sono esibiti nella settantesima edizione: Anastasio, Junior Cally, Rancore e mettiamoci pure l’ibrido sinfonico di Achille Lauro. E se sul palco dell’Ariston questa può essere considerata innovazione, nella realtà il rap è già un presente consolidato: il futuro guarda alla trap.

Il premio Sergio Bardotti

Ad ogni modo, Rancore non è arrivato solo decimo: la sua Eden ha vinto il premio Sergio Bardotti per il miglior testo di Sanremo 2020, vinto per il secondo anno consecutivo. Perché Rancore, già nella scorsa edizione del Festival – per quanto rimasto un po’ “nell’ombra” – si era portato a casa lo stesso riconoscimento. Tarek Iurcich, in arte Rancore, è co-autore, assieme a Daniele Silvestri, del testo di Argentovivo (con musica di Daniele Silvestri, Fabio Rondanini e Manuel Agnelli). Il brano si classificò sesto durante Sanremo 2019, ma conquistò ben tre premi della critica: il premio Sergio Bardotti per il miglior testo, il premio della Critica “Mia Martini”, nonché il premio della Sala stampa “Lucio Dalla”.

E quest’anno, Rancore ha saputo riaffermare la sua pregevole capacità di scrittura, conquistando il premio Sergio Bardotti: «La musica è pura dinamica, cambia ogni giorno e non si ferma mai», afferma il rapper commentando la vittoria. «Questo premio vorrei dedicarlo al rap italiano. Vi rendete conto che Sanremo ha consegnato il premio come “miglior testo” ad una canzone rap? Se pensate alla complessità di “Eden”, al nome che porto, a come sul palco c’erano solo le mie rime, c’ero solo io, senza sovrastrutture, tutto questo poteva essere fantascienza. Vincere il premio per il miglior testo, in questo Sanremo 2020, mi sembra ancora incredibile».

«Ho vinto io e sono contento perché per il mio percorso è una tappa importantissima (negarlo sarebbe da ipocrita), ma sinceramente la mia felicità più grande è per il rap italiano, perché sono questi i momenti in cui un contenuto, riesce a cambiare un contenitore – scrive su Facebook Rancore -. Spero che tutto questo aiuti il futuro, aiuti le prossime edizioni ad accogliere nuovi linguaggi, e che dia ancora più coraggio a tutti coloro che, nel loro piccolo, porteranno il loro messaggio e la loro personale rivolta».

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