Sanremo 2020, chi è Leo Gassmann: la carriera del figlio di Alessandro

Un cognome importante il suo, col rischio di essere etichettato come «figlio di», nonostante i sacrifici, la gavetta e soprattutto il talento innato

Leo Gassmann, nipote di Vittorio Gassmann e figlio di Alessandro, è salito ieri sera sul palco del teatro Ariston (che ha sempre sognato) per la categoria Nuove proposte. Un’emozione unica, la sua prima volta a Sanremo ad appena 21 anni. Il suo brano, «Vai bene così», è stato un successo: piaciuto al pubblico e alla giuria demoscopica, preferito a quello dell’altro concorrente in gara, Fadi, gli ha consentito di andare direttamente alla semifinale delle Nuove proposte prevista per venerdì 7 febbraio.


La passione per la musica

Nato a Roma il 22 novembre 1998, ha già preso parte a X Factor 12: era il 2018 e gareggiava nel team di Mara Maionchi. Un cognome importante il suo, col rischio di essere etichettato come «figlio di», nonostante i sacrifici, la gavetta e il talento innato: «Ringrazio papà perché è rimasto fuori dai miei progetti, così li sto realizzando con le mie forze e con i tempi giusti» ha detto Leo Gassmann.


Fin da piccolo Leo Gassmann ha la passione per la musica: ha frequentato il Conservatorio Santa Cecilia di Roma, ha studiato canto e suonato la chitarra. A spronarlo sia papà Alessandro che la mamma, l’attrice Sabrina Knaflitz.

Leo Gassmann e Fadi
Ansa | Nella foto Leo Gassmann e Fadi a Sanremo 2020

Il brano «Vai bene così»:

A Sanremo ha portato il brano Vai bene così. «Dentro c’è tutto quello che avrei voluto sentirmi dire in quei momenti. Dobbiamo imparare che la vera sconfitta non è cadere, chiedere scusa e ripartire, ma l’ossessione della vittoria – ha spiegato il cantante in un’intervista a VelvetMag – Questo brano parla della necessità di accettarsi per ciò che si è e del fatto che sbagliare è umano ma non bisogna mai arrendersi anche quando il mondo intorno sembra crollare. Solo in questo modo le persone che hanno perso le speranze possono colmare quel vuoto che gli impedisce di apprezzare tutto quanto di bello la vita è in grado di offrire».

Leo Gassmann
Ansa | Nella foto il figlio di Alessandro Gassmann

«Noi viviamo in una società nella quale vediamo che se non arriva un risultato in un preciso momento, automaticamente ci buttiamo giù pensando che la strada che abbiamo intrapreso non sia neanche più quella giusta. Invece penso che per qualsiasi mestiere e obiettivo l’importante sia sempre accettarsi per quello che si è e andare in fondo alle cose, credendoci realmente» ha aggiunto.

Infine piccola curiosità sul brano in gara a Sanremo 2020. «Asimbonanga», la parola conclusiva della sua canzone, appartiene alla lingua zulu, significa «non l’abbiamo visto» e si riferisce al titolo della canzone del cantante Johnny Clegg, dedicata a Nelson Mandela, simbolo della lotta contro l’apartheid.

Speciale Sanremo 2020

Il regolamento

I pronostici

I 24 cantanti Big in gara

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