Sanremo, Amadeus si scusa per la durata della seconda serata. I playback? «Poco tempo per le prove»

E poi elogia il suo compagno di conduzione «Fiorello illumina il Festival»

Sono stati 9 milioni 962mila i telespettatori che hanno seguito ieri sera su Rai1 la seconda serata del Festival di Sanremo, con una media del 53,23% di share: «È stato un risveglio bellissimo» – ha detto il conduttore e direttore artistico Amadeus in conferenza stampa. La lunghezza della puntata è diventato il primo tema di discussione, dopo che i discografici si sono lamentati con i giornalisti per il passaggio a tarda notte. «È un festival che viene vissuto in maniera più ampia, e cercherò di fare il possibile per velocizzare», ha commentato Amadeus.


«Chi ha cantato tardi nelle prime serate canterà prima in quelle dopo, ma tutti non possono cantare entro le 11, questo è chiaro. Con noi nessun discografico si è lamentato. Nelle prime sere era uno show con la gara, da adesso in poi la gara ha la priorità». «È una gioia immensa, però mancano altre tre serate e rimango con i piedi per terra. Mi lascerò andare domenica mattina». ha continuato Amadeus.


«Tutto quello che è stato fatto è stato fatto al servizio della musica e del festival. Anche Paolo Palumbo e Gessica Notaro sono arrivati con una canzone, non solo a raccontare la loro storia. Ringrazio il pubblico che non ha abbandonato Gessica la prima sera e Paolo la seconda». «Fiorello illumina questo Festival», ha detto . «Lo illumina fortemente. Sapere che è lì dietro e non sapere quello che farà mi dà una tranquillità pazzesca, anche se sembra un paradosso. Gli ho consegnato le chiavi dell’evento già  da diversi mesi».

I playback di Albano e Romina e dei Ricchi e Poveri

«Per preparare un festival come questo, servirebbero tre mesi di prove. Quando gli artisti arrivano il pomeriggio stesso, spesso non c’è tempo di provare». Così Amadeus, rispondendo a una domanda in conferenza stampa sull’uso del playback a Sanremo da parte degli ospiti, in riferimento alle esibizioni di Al Bano e Romina e dei Ricchi e Poveri. «I Ricchi e Poveri sono quattro voci… si è data una preferenza allo spettacolo. Ma i Ricchi e Poveri cantano rigorosamente dal vivo in tutto il mondo, e così anche Al Bano e Romina».

Gessica Notaro: «Un dovere prendere posizione»

«Ho un ruolo in questa società e ho dovuto prendere una posizione e l’ho fatto, penso nella maniera più corretta possibile». Così Gessica Notaro, dopo l’attacco a Junior Cally nella conferenza stampa di ieri, è tornata a parlare della canzone che ha scatenato le critiche alla vigilia del Festival (“Streghe“). «Non è la sua partecipazione che mi ha dato fastidio, assolutamente, perché lui non ha portato quella canzone lì», ha detto Notaro.

«Semplicemente ho dovuto prendere una posizione perché se ne è parlato tanto». La showgirl riminese, vittima di un’aggressione con l’acido da parte dell’ex nel 2017, ha cantato all’Ariston con Antonio Maggio. «È stato un privilegio portare un messaggio così grande su quel palco. Siamo contenti che sia stato recepito nel migliore dei modi».

«La soddisfazione più grande è stata ricevere le telefonate da parte di un paio di ragazze che seguo, perché vivono situazioni molto simili alla mia – ha aggiunto. – Erano felici e commosse per aver dato voce anche a loro su quel palco. Perché alla fine l’obiettivo mio era proprio quello, dare voce alle persone che non hanno la possibilità di parlarne». Le sarebbe piaciuto partecipare alla gara con quella canzone? «Non era il nostro obiettivo e non ci abbiamo neanche pensato. Era un messaggio punto e basta, e doveva passare come tale».

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